Ti prego continua

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Non resistevo più, ero bagnata e poi lei che si mordeva le labbra e mi guardava in quel modo ...
Si capiva da un miglio che ci volevamo ma nessuna aveva il coraggio di iniziare, perché una volta iniziato non si torna indietro.
Feci cadere l'accendino mentre ci giocavo nervosamente e mi abbassai per raccoglierlo, anche lei aveva fatto lo stesso e quando  alzai lo sguardo mi trovai pericolosamente vicina alle sue labbra.
Maria mi sistemò i capelli dietro l'orecchio e mi sfiorò il collo facendomi sussultare.

La baciai.
La volevo troppo.
Lei mi lasciò fare, fu stupendo, la sentivo sorridere.
Aprí gli occhi erano meravigliosi.
"Ti prego continua... ti supplico..." dissi.
Il suo sorriso si colmò di malizia, mi sfilò i vestiti lasciandomi in intimo e andammo verso la camera da letto .
Mi fece sdraiare su quelle morbide lenzuola ed iniziò a baciare e mordere ogni parte del mio corpo.
Cristo sarei potuta venire solo così.
Si spogliò e la vidi scendere fino ad arrivare alle mie mutandine.
Erano fradice e lei ne fu compiaciuta.
Le sfilo ed iniziò lentamente a penetrare con la lingua, il piacere era immenso, poi senza avvisare infilo un dito, poi due e infine tre.
Venni urlando il suo nome mentre lei si gustava il mio sapore .
Continuò lentamente a torturarmi con un dito ed iniziò a succhiare avidamente i miei capezzoli, ero stremata.
Le mie mani intanto percorrevano la sua schiena lasciando lunghi graffi .
Strinsi in suo seno quando mi provocò il secondo orgasmo, la feci sussultare così decisi di iniziare il mio lavoro.
Mentre mi mettevo su di lei notai dallo specchio sulla testiera del letto che mi aveva lasciato una quantità industriale di succhiotti che mi provocavano un leggero dolorino al tatto.
Così le diedi un morso sul fianco, le feci un po' male, ma fu la mia piccola vendetta e lei la accettò senza obbiettare.
Iniziai da quei meravigliosi seni mentre con la bocca mi dedicavo ad un capezzolo con una mano torturavo l'altro .
Facevo pressione col ginocchio sulla sua intimità, si stava bagnando da morire.
Spinse la mia testa tra le sue gambe prendendomi per i capelli e accompagnando i miei movimenti col bacino.
Infilai due dita senza avvisarla facendola urlare e la feci venire lentamente cambiando la velocità delle spinte.
Lei non contenta del lavoro svolto precedentemente riprese a farmi un ditalino ma ad un tratto infilò un'altro dito ed iniziò a farle sforbiciare.
La sentivo raschiare dall'interno, fu doloroso ma il piacere presi il sopravvento ed ebbi i l'orgasmo più forte della mia vita.
Non ricordo cosa successe in seguito, svenni poco dopo presa dagli spasmi e dal tremolio, ricordo solo che lei era affianco a me .

La prof Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora