«No! Non ti dirò un cazzo di niente! Questa è casa mia, Veronica, quindi o ti levi dal cazzo o ti prendo con la forza e ti sbatto fuori!» Stringe i pugni lungo i fianchi.
Rimango immobile, di fronte a lui, come paralizzata.
Non mi ha toccata, ma è come se mi avesse dato un pugno. Ora vedo tutto sotto un'altra luce, una delle tante che illumina il viso di Damon Cooper.
«Non ho paura di te, Damon», dico nel modo più convinto che posso.
«Forse dovresti iniziare ad averne», risponde secco. «Esci, Veronica, davvero. Ho bisogno di stare un po' da solo.»
Decido che devo smettere, sembro una disperata e anche ridicola. Mi sta cacciando, dopo aver dormito insieme, dopo esser stato dolce ieri sera, dopo tutto.
Ma cosa pretendevo? Si sta comportando solo da Damon Cooper.
«Me ne vado. Hai vinto, complimenti», dico in tono aspro.
Giro i tacchi e, sotto il suo sguardo, esco da quella casa, con ancora addosso la sua felpa.
Non voglio andare a casa, quindi mi fermo nel bar più vicino a casa Cooper. Mi siedo sul bancone e ordino un bicchiere di Whisky.
Non ho l'età per bere, ma fortunatamente non mi hanno chiesto nessun documento.
Ad un tratto il cameriere mi porge un altro bicchiere di Whisky.
«Da parte di quel ragazzo laggiù.» Indica un ragazzo moro, con un accenno di barba che ricopre il mento e le guance e gli occhi neri, scuri come l'anima di Damon.
Mi sforzo di sorridergli, ma poi penso che mi farebbe bene un po' di svago, dopo quello che è successo stamattina, quindi gli sorrido in modo più convincente.
Il ragazzo si avvicina a me e si siede.
«Bevi già dalle undici della mattina?» Ridacchia.
«E' stata una mattinata pesante», rispondo sinceramente. «Grazie per la bevuta.»
«Di niente. Ti ho vista un po' turbata. Comunque sono Tom, piacere.»
«Io sono Veronica, Ronnie per gli amici.»
«Allora, Ronnie per gli amici, che ne dici se usciamo un giorno di questi? Direi di uscire oggi, ma devo proprio andare al lavoro.»
È un bel ragazzo, mi farà bene uscire e distrarmi dal pensiero irritante di Damon.
«Si, volentieri.» Sorrido.
«Perfetto, allora lasciami il tuo numero e ti chiamo.» Mi porge il suo cellulare, dove salvo il mio contatto. «Ci vediamo, Ronnie per gli amici.» Ridacchia ed esce dal bar, lasciandomi da sola con il Whisky.
Odio stare da sola, perché in momenti come questo, mi fermo a pensare a tutto. Stare da sola implica fare i conti con sé stessi, ed io, mentre sto da sola, non riesco a non pensare a Damon. Al suo viso, ai suoi occhi che ogni giorno rispecchiano una luce diversa, alle sue mani, alle sensazioni che solo lui riesce a procurarmi.
Per questo devo allontanarmi. Lui l'ha detto chiaramente che non mi vuole, ed io lo voglio?
Non riesco a capirci un bel niente. Quando sono con lui sento di volerlo, ma di volerlo forte. Quando non sono con lui, lo sento un po' meno dentro le ossa.
Forse c'è solo un po'...un po' tanta, attrazione fisica. Forse è solo bello -il più bel ragazzo che io abbia mai visto- e per questo mi affascina.
Torno a casa, completamente distrutta, e mi ritrovo Betty e Molly fuori dalla porta di casa con...mia madre.
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La luce che hai negli occhi
RomancePremessa: Ho scritto diverse storie. Mi sono sempre fermata circa a metà della storia, perché ad un tratto non la sentivo più giusta. Ma questa...questa sento che è quella giusta. Damon Cooper. Lui e suo fratello, Tylor, sono i più popolari della s...