Capitolo quindici.

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Si avvicina sempre di più alle mie labbra, in un modo leggero, elegante. Sento il suo fiato caldo sfiorarmi le labbra. Le nostre labbra si sfiorano.

Drin! Drin!

Il suo cellulare squilla.

Merda.

Si allontana da me, senza dire una parola, e risponde al cellulare.

«Si. Okay. Va bene. A dopo.» Chiude la chiamata. «Era Samantha.»

Abbozzo un sorriso, perché non so bene che cosa dire.

«Dove eravamo rimasti?» Chiede con voce sensuale.

Ma ad un tratto, la vocina che ho in testa prende vita e mi dice di allontanarmi il più possibile da questo ragazzo che mi spezzerà il cuore.

È un drogato, mi dice.

Ti ferirà, mi dice.

Non è il ragazzo per te, continua.

«Ho sonno.» Mi volto dal lato opposto.

Lo sento sussultare, dire qualcosa sotto voce, ma poi lascia perdere e non sento più alcun rumore da lui. Poi chiudo gli occhi.

«Baciami, Damon», lo prego.

Ho bisogno di sentire le sue labbra posarsi delicatamente nelle mie. Voglio che mi faccia sua, anche se lo sono già. Lo sono sempre stata.

«Sai che noi non possiamo stare insieme. Siamo così diversi, Ronnie.»

La luce della luna illumina metà del suo volto. È anche più sexy e terribilmente oscuro.

«Non puoi negare quello che proviamo l'uno per l'altra, Damon. Ti prego, non negarlo.»

Scuote la testa e le sue mani si posano sulle mie guance.

«Non posso negarlo, piccola. Mi piaci da impazzire.»

Finisce la frase, poi le sue labbra si posano sulle mie, con violenza, come se volesse prosciugarmele, come se avessimo solo questo bacio per il resto della vita, come se avesse paura di far scadere il tempo che abbiamo.

Apro gli occhi di colpo. È ancora buio. Guardo l'orologio, sono le 05:07.

Ansimo al ricordo di quello che ho sognato, ma quando mi volto, il mio respiro si placa. Damon è ancora accanto a me. Ha le labbra semichiuse e, come nel mio sogno, la luce della luna gli illumina metà volto.

Ha quest'aria spensierata di un bambino, ma sembra anche maledettamente oscuro. Non c'è una via di mezzo in lui: o è bianco o è nero, non c'è il grigio. Ha il viso di un bambino e gli occhi più oscuri che abbia mai visto.

Mentre lo guardo, penso a cosa sarebbe potuto succedere stanotte, se quel cellulare non avesse suonato. Ci saremmo baciati davvero?

E poi? Poi cosa sarebbe successo? Ci saremmo messi insieme? Avremmo fatto sesso? L'avremmo fatto e poi non ci saremmo più guardati nemmeno negli occhi? Oppure avremmo continuato a farlo?

So che quello che stavo per fare era sbagliato, io lo so. Ma non posso resistergli. Ogni volta che sto con lui, ogni volta che mi sfiora anche solo per sbaglio, ho una voglia sfrenata di baciarlo, di sentirlo mio e di sentirmi sua in ogni centimetro del mio corpo.

Con un gesto impacciato, gli sfioro le labbra con l'indice.

Vedo le pupille muoversi da sotto le palpebre. Di scatto ritraggo la mano, ma lui me la riprende e se la posa esattamente dov'era prima.

Apre gli occhi e sorride.

«Buongiorno.» Ha la voce ancora impastata dal sonno.

«Buongiorno.» Ricambio il sorriso.

«Che ore sono?»

«Le cinque, puoi continuare a dormire.»

«Non ho più sonno.»

Mi guardo intorno per evitare di guardarlo negli occhi, perché ho una paura matta di non resistere e baciarlo.

«Perché non hai più voluto baciarmi ieri sera?» La sua voce è intrisa da un briciolo di rabbia.

«Eri ubriaco», farfuglio.

«Ma non abbastanza da dimenticare tutto. Tu non eri ubriaca, e volevi baciarmi.» Sorride ancora.

Mi mordo l'interno guancia. «Era un momento di debolezza, Damon.»

Si avvicina a me. I nostri nasi si sfiorano di nuovo, ed io chiudo gli occhi d'istinto.

«Quindi, vorresti dirmi che ora hai cambiato idea?» Sussurra. «Guardami, Ronnie.»

Apro gli occhi. Ho paura di guardarlo in quei pozzi profondissimi che chiama occhi.

«Dimmelo, Ronnie. Dimmi che non vuoi baciarmi ed io mi fermerò», continua.

Sento il suo respiro toccarmi le labbra. La sua mano stringe il mio fianco ed il mio petto comincia a fare movimenti strani.

Gli guardo le labbra: se le lecca, se le morde. Mi fa impazzire.

«Damon», sussurro.

«Veronica.» Il suo non è un sussurro, e non capisco da dove riesca a prendere la voce, dato che io non sento nemmeno più l'aria entrarmi nei polmoni.

La vocina torna, ed io so che dovrei ascoltarla, lo so, ma proprio non voglio. Dovrei, ma non voglio. Tutto quello che voglio è premere le mie labbra nelle sue ed inspirare il suo respiro.

Questo momento sembra infinito, mentre fisso le sue labbra e poi i suoi occhi.

Ma ho troppa paura.

«V-vado a fare c-colazione», sibilo.

Premo le mani sul suo petto e le uso per spingermi lontano da lui.

«Fai sul serio?»

«Si, sul serio, Damon. Siamo amici, amici e basta.» Lo guardo torvo. Non ci credo neanche io. «Non sarò una delle ragazze con cui sei andato.»

Abbassa lo sguardo, poi lo riposa sul mio e mi guarda con ancora più intensità.

«E' questo che pensi? Pensi che voglia baciarti per inserirti nella mia collezione?» Scoppia in una risata amara. «Mi reputi così?»

Annuisco e ingoio il groppo che ho in gola. «L'hai fatto con tutte, Damon. Tu e tuo fratello siete andati con quasi tutte le ragazze della scuola. Cosa credi che dovrei pensare se ora vuoi baciarmi?»

È questo che penso, anche se a volte mi rifiuto di crederlo davvero. Credo che lui voglia sono finire la sua collezione di ragazze con cui è andato a letto della scuola. È questo che la mia vocina mi dice.

Si strofina la barba appena cresciuta. «Non ho mai pensato di ferirti, davvero. Volevo baciarti perché mi andava di farlo, semplicemente. Nessun doppio fine.»

«E' difficile crederti.» Mi alzo dal letto e mi metto, in piedi, vicino alla porta.

Sospira. «Se davvero volessi quello che pensi tu, pensi che non avrei approfittato di quel giorno in cui eri ubriaca fradicia sul mio letto? Veronica, con te è diverso. Tu, tu sei diversa.»

«Diversa?»

«Si, sei una brava persona. Non sei una puttana come tutte le altre, scusa il termine. Sei diversa, punto. Ci tengo a te.» Si alza e viene verso di me.

Rimango pietrificata quando le sue mani si posano sulla porta, dietro di me, imprigionandomi.

«Ci tengo a te», ripete. «Per questo non ti bacerò, se non sei pronta.»

Con un gesto fulmineo, si scansa da me e si dirige fuori dalla mia camera.

Che cosa sta succedendo?

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Scusate se è corto, ma ultimamente sono molto impegnata! Mi farò perdonare presto!

Che cosa credete che succederà? Finalmente la nostra Ronnie si lascerà baciare dal tenebroso Damon Cooper?

Se c'è qualcosa che non vi piace, vi prego di dirmelo, ci tengo molto alle vostre opinioni.

La luce che hai negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora