La morte mi spaventa, ma più di essa mi spaventa veder morire chi amo. Avrei preferito strapparmi il cuore, piuttosto che vedere Damon su una barella, portato via dai paramedici mentre gli infilavano qualche tubo in gola, sul naso.
Avrei preferito la mia stessa morte, piuttosto di vedere Damon in quello stato.
Ma il bello è che l'ha scelto lui, di finire così. È stato così egoista da rischiare per avere un minimo di droga, e questo lo sta allontanando da me. È stato così egoista da non pensare alle conseguenze. Da non pensare che se gli fosse successo qualcosa, poi ci sarei caduta io in tutto questo.
Seguo l'ambulanza con l'auto di Molly. Lei è alla guida e mi rassicura che andrà tutto bene, che non morirà e continueremo la nostra vita. Ma io non ci credo. Non posso crederci.
Mi stringe la mano mentre parcheggiamo e mi sorride debolmente. Scendo dall'auto e seguo la barella con sopra un ragazzo senza forza, svenuto, abbandonato.
Suo fratello si precipita sulla scena, terrorizzato. Corre da Damon e lo segue, come me e Molly. Ma quando arriviamo alla stanza dove lo stanno portando, ci chiudono fuori.
«Vi faremo sapere tutto quando finiremo il nostro lavoro. Nel frattempo vi prego di aspettare fuori», dice il dottore.
Il camice bianco è impeccabile come tutto il resto sul dottore. Non ha nessun capello fuori posto. Le mani perfettamente pulite, senza tatuaggi, senza sporcizia.
Tylor si siede, abbandonandosi totalmente, alla sedia in sala d'attesa. Io e Molly lo seguiamo.
«Molly, non sei obbligata a restare, davvero. C'è Tylor qui...»
Molly scuote la testa. «Resto ancora un po'.»
Lancio uno sguardo a Tylor, che tiene le mani sul viso.
«Tylor...» Gli poso una mano sulla spalla, per rassicurarlo. «Tu...tu pensi che andrà bene?»
Alza gli occhi per guardarmi. Sono rossi e semichiusi. «Spero tanto di sì, Ronnie. Ho avuto già a che fare con la droga e so che non finisce mai bene. Pensavo che avesse smesso, merda.» La sua voce si spezza in un pianto. Anche io sto piangendo a dirotto, così tanto che non riesco a distinguere quando finisce una lacrima e ne inizia un'altra.
«Anche io», confesso. Pensavo davvero che avesse smesso.
«Aveva te, aveva me, aveva tutto. Perché, cazzo, ha dovuto continuare?»
Scuoto la testa. «Credo che la droga non si possa sostituire con noi. Non eravamo abbastanza.»
«Quando uscirà da qui, se uscirà, andrà subito in un centro di disintossicazione. Non lo vedremo per molto tempo, Ronnie.»
«Meglio non vederlo per molto tempo, che non vederlo più per sempre.»
Mentre aspettiamo, per ore e ore, le lacrime non cessano mai. Penso: come ha potuto farmi questo? Come ha potuto lasciarmi così?
E ce l'ho con lui, perché mi sta lasciando, perché ha preferito drogarsi che stare con me. Ma ce l'ho anche con me stessa, perché dovevo capirlo che non aveva smesso, perché dovevo aiutarlo, dovevo stargli più vicina. La droga non guarda in faccia a nessuno.
«Io lo amo.» Spezzo il silenzio tra i singhiozzi.
«Lo so», risponde Tylor. «Vedrai che andrà bene.» Cerca di convincermi, e di convincersi.
«Si...ne sono sicura.»
Molly mi tiene la mano sulla spalla, mi accarezza i capelli.
Mia madre mi chiama.
«Ronnie, tesoro, tutto bene? Dove sei?» Chiede preoccupata.
«Sono in ospedale, mamma. Damon ha avuto un...incidente.»
«Oh...e come sta?»
«Non lo sappiamo.» Singhiozzo. «Resterò qui finché non saprò che sta bene.»
«Vuoi che venga lì?»
«C'è Molly qui con me. Stai pure a casa. Ti chimerò se ho bisogno di aiuto. Grazie, mamma.» Chiudo la chiamata.
«Hai bisogno di mangiare qualcosa, Ronnie. Non hai mangiato nulla», mi dice Molly.
Ha ragione, ma ho lo stomaco chiuso e al solo pensiero di mangiare qualcosa mi viene da vomitare.
«Non ho fame.»
«Ha ragione, Ronnie», replica Tylor.
Sbuffo. «Non ho...»
E proprio in quel momento, un uomo con un camice bianco esce dalla stanza di Damon. Restiamo tutti e tre in silenzio finché il medico si avvicina. Si piazza davanti a noi e ci sorride debolmente.
Dovrebbe essere vivo, no? Sennò perché ci ha sorriso?
Sento una fitta allo stomaco che rischia di uccidermi, finché aspetto che il dottore parli.
«Ragazzi, Damon Cooper ha avuto un'overdose, è quasi morto e abbiamo dovuto rianimarlo. Lui è vivo.» Sospiro di sollievo e le lacrime mi rigano il viso, lacrime di gioia. Abbraccio Damon e Molly abbraccia me. Tutti e tre ridendo. «Ma questo non significa che stia bene», continua il dottore. «Ora dovrà andare in un centro di disintossicazione, appena si rimetterà. In ogni caso è sveglio, e ha chiesto di una certa Ronnie.»
Sorrido, con le lacrime agli occhi. «Tylor, vuoi andare prima tu?»
«No...vuole te. Io entro più tardi. Mi basta sapere che è vivo.»
Quando entro, rimango scioccata. È ancora bellissimo, ma ha gli occhi spenti. Sembra apatico.
Mi avvicino e quando mi vede sorride. Mi prende il polso tra le mani e una lacrima gli riga il viso.
«Mi dispiace», sussurra. «Ti prego, perdonami.»
«Shhh.» Gli accarezzo la guancia. «Ho avuto tanta paura. Non farlo più, ti prego.»
«Vieni qui.» Avvicino al viso al suo e gli sfiori delicatamente le labbra in un bacio casto e delicato.
Sentendo di nuovo il sapore delle sue labbra, singhiozzo. Ho avuto davvero paura di perderlo. E lo amo. Lo amo da impazzire.
«Andrai in una clinica», lo avviso.
Annuisce. «Si. Non ci vedremo per un bel pezzo.»
«Lo so. Non importa.»
«Non piangere.» Mi asciuga una lacrima. «Sto bene.»
Voglio sapere perché l'ha fatto, perché io non gli sono bastata? Ma decido di tacere. Deve riprendersi e le domande arriveranno dopo. Per ora sono solo felice che sia vivo.
«Ti amo, Damon. Ti amo tantissimo, troppo. Ti amo», singhiozzo.
«Ti amo, Ronnie. Ti amo tantissimo, troppo. Ti amo.» Mi accarezza il viso. «Sei mia.»
Lo sono sempre stata.
«Devo dirti tante cose del mio passato, Ronnie. Non sono tutte cose belle, anzi, di cose belle ce ne sono davvero poche. Ti dirò tutto, iniziando da mio padre...»
E così quel giorno me ne andai per lasciarlo stare. Doveva uscire dalla sua dipendenza ed io non avrei potuto aiutarlo.
***Spazio autriceeeee
Il primo libro si conclude così! E vi dirò che ci sarà un sequel!
Inizierò a scriverlo quando questo libro avrà più visualizzazioni.
Spero vi sia piaciuto.
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La luce che hai negli occhi
RomancePremessa: Ho scritto diverse storie. Mi sono sempre fermata circa a metà della storia, perché ad un tratto non la sentivo più giusta. Ma questa...questa sento che è quella giusta. Damon Cooper. Lui e suo fratello, Tylor, sono i più popolari della s...