Seven

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«Cosa?» Domandai, non avendo capito per la musica troppo alta.

Non mi rispose, mi prese solo la mano e mi fece aderire al suo corpo. Mise le mani sui miei fianchi ed io titubante le circondai il collo.

«È una musica veloce, non da romanzo» Le dissi all'orecchio, per farmi sentire da lei.

Alzò le spalle, indifferente «E cosa ci importa? C'è chi limona come fossero in casa loro e noi non possiamo ballare come vogliamo in una canzone lenta?» Chiese retoricamente ed io ridacchiai, annuendo.

«Stavo pensando al perché tu abbia indossato un vestito così.» Inarcai un sopracciglio, invitandola a spiegarsi.

«intendo: sei stupenda, davvero, ma invoglia a fartelo levare.» mi misi una mano sul mio viso, cercando di non urlarle in faccia.

Con lei, avevo sempre questo strano istinto di urlarle contro cose non molto gentili, cose che se mia madre mi sentisse mi scomunicherebbe dalla eredità.

«Lo prendo come uno stano e ridicolo compimento.» Lei annui.

«Più che un complimento.» mi prese la mano e mi fa girare su ne stessa, e mi sorprende di  come io abbia ancora un certo fastidio nei suoi  confronti.

«Non ti sembra brutto uscire con una ragazza, solo perché  lei è obbligata a farlo?» chiesi, e lei scosse leggermente la testa.

«È questione di tempo». Feci un sorriso strafottente, cercando di allontanarmi da lei.

«Non ne sarei così convinta Jauregui.» uscii fuori dal pub, nel giardino con la piscina a pochi metri da me.

« Perché invece di fare l'acida, non mi dai un'opportunità?» sentii i suoi passi dietro di me, per poi vederla seduta alla mia sinistra.

«E perché tu sei ancora qui a parlarmi?» chiedo, con un po' troppa scontrosita. Lei schiude la bocca un secondo, ma poi si rimise il suo ghigno addosso.

« Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda,piccola»
Sbuffai, lamentandomi.

«Non chiamarmi in quel modo.» Rise, forse vedendomi così tanto spazientita.

«E tu rispondimi, principessa» dovrei capire che con certe persone avrei solo dovuto lasciar perdere, quindi sopsirai leggermente e mi sposi verso di lei.

«Perché non ho motivo di farti un'opportunità per il semi e fatto non ti interessi altro di entrarmi nelle mutandine.» lei ridacchiò, prendendomi la sigaretta dalle labbra e mettendola tra le sue.

«Come se tu fossi vergine» Beh, non aveva tutti i torti ma quella era un'altra storia.

«Non sono vergine certo, ma decido io con chi giocare. E tu non sei nella mia lista.» vidi la sua mascella essere serrata ed io sorrisi, capendo di aver colpito il suo ego da rubacuori.

«E chi sarebbe bella tua privilegiata lista?» mi ripresi la mia sigaretta, prendendo un tiro velocemente.

Mi voltai verso di lei e buttai il fumo si suo viso, e la vidi mordersi il labbro.

«Nessuno che ti possa interessare.» sorrisi, vedendola alzarsi.

«Farò in modo di entrare in quella lista, e forse ad entrare anche in una parte del tuo cuore troppo freddo.»

Black Mail //Camren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora