Seventeen

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Mi misi un vestito color carta da zucchero, il colore preferito di mia sorella, la stessa che mi impose di mettermi l'abito.

Era un semplice abito, niente scollature, niente gonna corta ma uno stupido e banalissimo abito.

Ero abituata ad essere notata per le calze a rete, per le gonne che lasciavano poco all'immaginazione e per il trucco sempre abbondante. Mi consideravano una poco di buono ed era quello che volevo, in realtà, essere per gli altri.

Volevo intimorire con il mio aspetto, con la mia arroganza. Ma poi quella sera è dovuta apparire Lauren e adesso mi ritrovo persino ad indossare delle ballerine, l'anti sesso per eccellenza.

«Andiamo, Clara ci starà aspettando. Amore, Camila, sei perfetta. E tu Sofia, cerca di non farci fare brutte figure: non parlare se non ti è richiesto e quando dovrai parlare, non dire cose scortesi.» Mia sorella, a braccetto con me, alzò gli occhi al cielo ed io gli sorrisi, confortante.

Mi era venuta una strana voglia di far inciampare mia madre nei suoi tacchi a spillo ma mi trattenni, parlando con mia sorella.

«Ho un piano.» Sussurra Sofi, così che solo io la potessi sentire.

«Sarebbe?» Ghignai, guardando davanti a me le luci della casa in cui saremmo presto entrati.

«Tu non vuoi Lauren, io voglio far incazzare mamma è papà. Quindi ho pensato: perché non collegare le cose? Allora ho pensato di far fare brutta figura a mamma e papà davanti agli Jauregui, così che loro non vogliono far più uscire loro figlia con te.» Mi girai verso Sofi, abbracciandola.

«Ma sei un genio!» Rise, per poi spingermi dolcemente verso l'entrata di casa di Lauren .

La sua casa era quasi uguale alla mia, differente solamente per il fatto che lei non doveva fingere perché i suoi la amavano così com'era.

Lauren era solo viziata dall'amore dei suoi, volendola sempre veder tornare da loro senza fargli spiccare il volo dal nido. Era una ragazza che agli occhi degli altri voleva farsi vedere la solita ribelle che non sa cosa siano le regole o la vita vera, ma dentro era fragile come una fogliolina appena nata.

Ed io ero così stronza da voler far volare quella piccola fogliolina?

«Ciao, tesoro! Quanto sei cresciuta, ti fai sempre più bella.» Mi elogiò Clara, accompagnata dal marito, Michael.

La salutai dolcemente, infondo lei era una brava persona.

Scese Chris, e sorrisi raggiante. Era l'unico della famiglia che amavo, nonché un bel ragazzo.

«Le sorelle Cabello. Sofia tu sei sempre incantevole, e tu Camila con questo vestito sei a dir poco meravigliosa!» Alzai gli occhi al cielo, spingendolo.

«Lo so Chris, lo so. E tu sei il solito rubacuori della famiglia, mi chiedo il perché Lauren non abbia questa caratteristica.» Il ragazzo davanti a me ride di gusto, mentre sento uno sbuffo alle mie spalle.

«Mi fa piacere che tu sia sempre pronta a parlare male di me, ma la cosa mi rincuora visto che parli ugualmente in qualche modo della sottoscritta.» Alzai gli occhi al cielo, girandomi verso di lei.

«Magari avessi ripreso anche altro da tuo fratello, sfortunata quella che ti dovrà sopportare tutta la vita.» Lei si avvicinò, mentre io guardavo il suo viso privo ancora una volta di quel piecing che ormai faceva parte di lei.

«Per ora puoi dire di non essere quella ragazza, ma lo sai anche tu che non saprai resistermi a lungo.»

Black Mail //Camren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora