TwentyOne

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«Quindi tu mi stai dicendo di essere andata a letto con Jauregui?» Mia sorella mi guarda con occhi sgranati, mentre gesticola animatamente seduta sul mio letto, mentre io consumo la suola delle mie scarpe oltre il limite facendo su e giù sul parquet.

«Il discorso è andato tutto troppo veloce: mi stava dando indirettamente della poco di buono perché stavo limonando con una ragazza, davvero carina da quel che posso ricordare, e continuava a dirmi che ogni persona che mi sarei fatta quella sera o in altre che siano passate o future, se ne sarebbe andato lasciandomi sola.» Lei inarca un sopracciglio, guardandomi confusa.

«Ma non sei sempre tu quella che se ne va senza dare spiegazioni a nessuno, qui?» Salto sul mio posto, imdicandomi e annuendo. Potrei sembrare una pazza al limite dell'isteria da terze persone, ma non mi importa al momento.

«Esattamente! Sono io che mollo la gente qui, io non mi faccio mollare da nessuno. Sono Camila Cabello e la sottoscritta non si fa mollare da nessuno, in qualsiasi circostanza in cui si trovi. E quindi gliel'ho detto, e lei continuava a dirmi che con lei sarebbe stato diverso, che non mi avrebbe lasciata scappare come con tutti gli altri e si sa, io le sfide le accetto e le prendo ben volentieri.» Ridacchia, portandosi una mano sul viso.

«Ma non hai pensato che accettando la sua sfida personale, saresti dovuta andare a letto con lei?» Mi porto una mano in fronte, scuotendo la testa.

«A quanto pare no.» Lei si alza andando verso la mia finestra, guardando dentro la casa degli Jauregui.

Mi sdraiai sul mio letto portandomi un cuscino sulla faccia, disperata.
Sentii un sospiro partire da mia sorella, che si sdraio accanto a me accarezzandomi il braccio.
Mi levai il cuscino dalla faccia, guardandola senza dire niente.

La sua faccia era pensierosa, fino a che un sorriso non fece capolinea sulle sue labbra.

«Cosa hai da sorridere adesso?»  Si mise comoda, mettendo un braccio sotto la sua testa.

«E com'è stato?» Parlò elettrizzata, mentre il mio respiro involontariamente si fermò per qualche secondo.

Com'era stato?

«Bello, Sofi. È stato bello.» Mormorai, quasi sentendo le lacrime agli occhi.

«E perché adesso piangi?» Mi abbracciò preoccupata, mentre io mi toccavo le goti per poi capire che stavo veramente piangendo.

Che situazione orribile.

«È che a me piace Alexa, dannazione!  Mi piace dannatamente tanto e tutto questo con lei non è mai successo. Mi piace Alexa, ma con Lauren le cose che provo per lei si moltiplicano. Ma a me non dovrebbe piacere nessuno dei due, Sofi.» Sbottai, stringendo le mani tra la coperta.

Lei mi sorrise, per poi accarezzarlo i capelli come faceva quando ero più piccola, quando litigavamo con i miei genitori ed io ero in lacrime.

«Forse Alexa non ti piace più come prima, oppure ti piace ma Lauren ha quel qualcosa in più che ti ha fatto innamorare.» Sgranai gli occhi, quando la figura di Lauren mi passò come un lampo per la mente.

Mi ritrovai a pensare ai suoi capelli che la notte prima avevo amato scompigliare tra le mie dita, ai suoi occhi che mi guardano sempre con quella scintilla di divertimento ma con dolcezza, alle sue labbra piene e rosee e a quel piccolo piercing che avevo sfiorato con il mio stesso naso.

Mi arrivò un messaggio, così presi il telefono.

Jauregui: te ne sei andata.

Chiusi gli occhi, pensando che avevo distrutto anche lei, inutilmente.

Digitai la risposta, ero sempre la me delle notti prima.

Io: Camila Cabello se ne va sempre.

Mi girai verso mia sorella, che mi guardava attenta.

«Mi sono innamorata di Lauren Jauregui.» E detto questo, continuai a dire parole inesistenti contro il cuscino.

Black Mail //Camren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora