Non ci posso credere!
Appena arrivo in camera mia metto il pigiama.
È stata una giornata piena, domani ho scuola e dovrei dormire, ma ora chi me lo toglie quello dalla testa?![...]
La sveglia suona ma a me sembra di aver dormito solo mezz'ora.
Klaudia dorme beatamente, mica si preoccupa dell'orario lei!
Apro l'armadio e prendo un jeans con la prima felpa che mi trovo davanti.
Mi chiudo in bagno ed esco dopo circa venti minuti.
Il trucco mi fa apparire più sveglia di quanto non lo sia in realtà.
Oggi prendo il bus altrimenti a piedi rischio di "prendere" un palo dritto in fronte.
Mi fermo prima a bere un caffè nel locale qui al campus poi aspetto alla fermata.Quando il viaggio (si perché è un viaggio, vedere per credere) finisce, entro a scuola e dopo poco suona la campanella.
Chi stupido va a mettere matematica alla prima ora del primo giorno della settimana?! Ormai sono cinque mesi che me lo chiedo ogni lunedì.
[...]
Non riesco neanche a tenere gli occhi aperti, infatti quando la campanella segna la fine dell'ora, sobbalzo.
Mi avvicino al mio armadietto per posare il libro di matematica.«Aspetta» mi stringe il polso.
«Matteo ho lezione, non rompere»
«Abbiamo entrambi lezione di storia quindi ti seguo... ti devo parlare»
«Non mi va di ascoltarti. Anzi, non meriti neanche di essere ascoltato»
«Dai ti prego» ripete petulante la frase fino all'aula di storia.
«Non so cosa mi è preso ieri sera, scusami. È che ho saputo delle cose che mi hanno innervosito»
«E io cosa c'entro con le tue scoperte?»
«Puffo ascolta, so che magari non mi crederai ma devi stare attent...»
«Come vedi la lezione inizia, taci se vuoi restare qui affianco a me!»
Ho lo sguardo proiettato in avanti, seguo con attenzione anche le pause della professoressa che sta spiegando, nonostante senta gli occhi pesanti.
[...]
«Posso finire di parlare? La lezione finirà tra poco» mi sussurra il tizio al mio fianco.
«No Matteo, non voglio più ascoltarti."
Scandisco bene ogni parola della frase, così da fargli capire che sono davvero arrabbiata con lui e non voglio sentirlo parlare.«No dai, è orrendo Matteo, suona proprio male. Il diminutivo è così dolce detto da te» arriccia il naso.
«Non provarci sai! Questo gioco con me non funziona. Non cado come una pera cotta dopo queste tue rare frasi smielate» invece le farfalle nello stomaco stanno ballando la danza del ventre! Svergognate!
«Puffo...gli occhi»
«Cos'hanno?!»
«Nulla, lascia stare. Non avevi detto che non volevi ascoltarmi?»
Faccio un respiro profondo e serro gli occhi, tanto che diventano una linea dritta. Poi lentamente mi volto di nuovo verso l'insegnante.
«Dai, almeno dimmi che continuerai a parlarmi!»
«Ti giuro, sei più stressante di un'ora di matematica alla prima ora il lunedì mattina dopo una notte insonne! Ti ho detto tutto»
«Wow» Solleva le sopracciglia.
Quando finisce l'ora mi segue nel corridoio fino alla mia prossima aula.
«La tua aula si trova al secondo piano, genio»
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Quello che vedo nei tuoi occhi
Romance«Ecco qui,arrivati» «Grazie. Ciao» rispondo con tono freddo, senza sapere precisamente per quale motivo io l'abbia fatto. Lui fa una smorfia, mi fissa per qualche secondo con quegli occhi verdissimi (anche se avrei giurato fossero azzurri qualche m...