Quello che vedo nei tuoi occhi

Capitolo trentuno

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Sono appena uscita dall'aula magna per le prove con l'orchestra. È stato così bello sedermi e suonare con tanti altri ragazzi (la maggior parte non sono italiani ma almeno ho avuto modo di conoscere qualcun'altro).
Ammetto di essere molto stanca dopo quattro ore di fila a provare,ma sono felice.

Penso abbiate capito che siamo a sabato ed ho una voglia matta di passare il fine settima sdraiata sul letto a leggere e ascoltare musica; insomma, un weekend da sballo proprio ! Stamattina ho anche già studiato per lunedì quindi sono completamente libera.

[...]

«Ma guarda chi si rivede dopo un'intera settimana passata a snobbarmi!»

Ditemi che non è serio perché altrimenti lo picchio!
«Matteo caro, parli di me?»

«Certo mia cara, di chi se no?»

Siamo uno più antipatico dell'altro in questo momento!
«Mi dica signorino Matteo, crede che il mondo giri intorno a lei? Sappia che io non cerco chi non mi cerca»

«Ahia, frecciatina piccante! Messaggio ricevuto. Per farmi perdonare, vieni con me?»

«Non sono un giocattolo che predi quando un altro si è rotto!!!»
Sbotto nervosa.

«Ma di che parli ?»

Attore modello!

«Lascia stare, nulla di importante. Comunque no, ho da fare; non posso venire da nessuna parte» accelero il passo per allontanami da lui.

Mi raggiunge correndo e intanto dice;
«Certo, immagino che impegni hai !»

«Trova qualcun'altro o altra per passeggiare» enfatizzo la parola "altra" per alludere alla sua nuova amica; come si chiama ? Kate?
Bleh, più bello il mio nome.

«Ma io voglio stare con te»

Ed ecco a voi signori e signore, che inizia lo spettacolo del celebre gruppo "le farfalle svolazzanti", che odio.
Ma non mi interessa, non posso cedere! Infatti dico: «Si certo, ora che non c'è nessun'altro!»

Mi guarda spaesato.
I miei genitori lo dicono spesso che sono brava a far impazzire le persone.
Scuote la testa tutt'un tratto.
Dopo qualche altro istante di silenzio mi circonda le spalle con il braccio e mi spinge contro il suo petto. Oh mamma !
Mi posa un bacio tra i capelli e poi dice:
«Vieni con me...dai!»

Noooo. Non può vincere in questo modo!
Anche se non vorrei, cerco di liberarmi dal suo braccio, sono troppo orgogliosa.
Ogni tentativo però è vano, non lo sposto di mezzo millimetro.
Continuiamo a camminare in questo modo ma cambiamo direzione, lasciandoci così la strada del campus alle spalle, addio piani da sballo, è stato bello pensare a voi.

Inclino la testa all'indietro e cerco di frenare le mie gambe ma lui continua impassibile a camminare.

«Uffa Matth, uffa!» metto il broncio, da persona molto matura quale sono.

Ridacchia e poi con la mano che penzola giù dalla mia spalla, mi stinge le guance.
Faccio prima a sputarlo il cuore e lasciarlo libero di saltellare felice su e giù per il mondo; penso che la gabbia toracica sia diventata troppo stretta ormai per contenere la sua euforia!

«Sei così morbida»

«E tu sei così stronzo»

Gira la testa verso di me;
mi guarda con degli occhi carichi di un azzurro chiaro e che sembrano quasi sorridermi.
Poi mi manda un bacio, così, volante.
Sarebbe così bello se quel bacio...NO.