Capitolo quarantadue

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«Rosso»
questo è ciò che digitava un messaggio di Matteo stamattina.
Non chiedetemi cosa voglia significare! Mi ci vorrebbe un interprete.
Diciamo che da quasi un mese che,ogni quanto gli pare, invia un...colore : azzurro, giallo, verde, blu,bianco ...
Oggi rosso, davvero non capisco.

«Senti Bea, ora sono stanco!»

«Eh, dormi Gianlú, dormi! Già il caldo di luglio è stressante, non ti ci mettere anche tu a scocciare.»

Dico mente in modo distratto scorro tra i post di Instagram standomene sdraiata (in modo poco signorile) sulla sedia a dondolo che abbiamo in cucina.
Vorrei già scendere in spiaggia ma ho appuntamento tra un'ora con delle amiche...che noia!

«No, non stanco in quel senso, ora tu mi ascolti!»

«Non ne ho voglia»
Scandisco ogni parte della frase, mi piace irritarlo!

«Pazienza, indagherò e lo scoprirò da solo !»

Inclino un sopracciglio, di che parla lo sa soltanto lui.
Ah già, gli ho detto che non voglio ascoltarlo.
Che poi di solito insiste fino a quando non ottiene ciò che vuole...
Ci dev'essere un errore, questo non è mio fratello, è un alieno che si spaccia per lui !

Dopo quasi più di mezz'ora, bussano al citofono.
Sguardi come saette partono tra me e il tricheco umano sdraiato sul divano.

«Facciamo a tocco!»

"Ci sto."
Pugno chiuso e poi io tiro la mano aperta.

"Evvai! Su fratellino, vai a vedere chi ci desidera e già che ci sei, portami in freschissimo e dissetante bicchiere d'acqua!"
Dico con il tono di una dama che comanda il suo schiavo, poi scoppio a ridere.

«Alza il tuo sedere dalla sedia e dissetati da sola!»

Sempre gentile lui ...
Alla fine va al citofono e mente mi porge poi l'acqua, mi dice:

«Sono le tue ...simpaticissime amiche! Insegnale che non devono rispondere con 'siamo noi' ... non posso andare ad intuito ogni volta»

Roteo gli occhi ma non posso dargli torto.

Quando dall'entrata sento mio fratello urlare: «Oh ma chi siete?! Io non vi conosco!»
Mi alzo di scatto dalla sedia per raggiungerlo.

«SORPRESA!!!»

«Ma che ci fate qui?!«
Urlo e rido allo stesso tempo per poi catapultarmi su di loro per abbracciarle entrambe!

Sentiamo delle galline in fuga dal pollaio...!

«Ciao a tutte io sono Gianluca e non sto capendo nulla!»

Ridiamo tutte. Che scena !

«Ciao a te! Noi siamo le fantastiche e inimitabili amiche della tua dolce sorellina! Io sono Klaudia e lei è Charlotte!»
Quest'ultima batte la mano sulla fronte per l'atto teatrale che Klaudia ha appena concluso.
Dal suo canto mio fratello sta zitto con stampata in viso l'espressione più confusa che mai.
Dopo il risveglio dallo staro di trance in cui era entrato, sorride ad entrambe.

«Loro sono simpatiche, le anatre che stanno per arrivare no!»

«Ti ricordo che una è la tua ex cotta»

«Non me lo ricordare! Probabile che in quel periodo mamma nel cibo mettesse qualcosa di nocivo per il mio cervello! Vabbè, vi lascio. Piacere di avervi conosciute!»

E sparisce nel corridoio.

«È il giorno più bello di sempre ! Non potevate farmi regalo migliore!»

«Ehi baby, non ci saremmo perse i tuoi diciotto anni per niente al mondo! Domani ci si scatena!»

Già, domani è il mio compleanno...!

Poi Klaudia interviene.
«Ora però portami al mare! Che qui si soffoca!»

Aspettiamo però le due amiche con cui avevo appuntamento e dopo il loro arrivo andiamo tutte al mare.

[...]

«Dire che è stupendo qui, è diminutivo. Giuro, credo di non esser mai stata in posto più bello» non ho ancora ben capito se Charlotte stia parlando con noi o stra se e se.

«Bea» è lei proprio che ora si rivolge a me... «ti ho preparato una sorpresa... Però necessito di mostrartela prima di domani. Spero solo tu non abbia già un vestito per la festa, perché io ti ho presa in parola!»
Balzo in piedi, non può averlo fatto davvero!
«Sul serio hai fatto ciò che penso tu abbia fatto?»
«Si carissima, solo e unicamente per te... Però devo accertarmi delle misure, sai, cose tecniche»
L'abbraccio forte, sono troppo felice!

«Bea, dimmi che hai qualche crema che mi salverà i capelli a fine giornata! Tipo un miracolo! Neanche la paglia è così secca»

«Klà ho già ripetuto per tre volte che ce l'ho la crema! Basta ripeterlo! Ti prego...»

È da quando le si sono asciugati i capelli al sole che non fa altro che pormi la stessa, identica, domanda...

«Che dite, torniamo a casa, sono le 19:00»

Tutte annuiamo fissando Charlotte che già sta provvedendo a scrollarsi la sabbia dalle gambe. A dirla tutta, in un altro momento, avrei declinato la proposta... Ho sempre amato il mare di sera, l'aria fresca e la dolce melodia  delle onde, accompagnata dal canto di qualche gabbiano. Sembra tutto così perfetto e in pace la sera, senza il caos dei bagnanti.

Aspettiamo la prossima corsa dell'autobus e sono certa che non abbiamo brillato per indiscrezione; tutti hanno di sicuro udito le nostre stupidaggini dette a voce decisamente troppo alta.

Dopo essere scese, per il bene di tutti gli altri passeggeri, ci dirigiamo verso casa mia, ognuna con qualcosa in mano; io, come sempre, ho il carico pesante: l'ombrellone sotto braccio, il mio fedele zainetto in spalla e in mano la borsa con i teli...

Camminiamo senza proferire parola, tanto che l'unico suono percepibile oltre il motore delle motociclette, è quello provocato dalla suola dei nostri infradito (nel mio caso dalle converse) a contatto con l'asfalto, questo improvviso silenzio non nego che mi inquieta, ma non mi dispiace affatto.

Chiudo gli occhi per un attimo, così da godermi il vento leggero che mi sfiora il viso leggermente rosso per via del sole bollente che c'è stato oggi.
Quando li riapro, un murales colpisce la mia attenzione costringendomi a frenare di colpo le gambe...

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