[tre settimane dopo, the end]Siamo già tutti pronti per esibirci con l'orchestra e, chi ne ha avuto l'opportunità, da solista.
Già, è passato un bel po' di tempo, troppo velocemente direi.
Ho ritenuto che fosse inutile annoiarvi con le mie giornate monotone, con i racconti circa le stupidaggini fatte con il resto del gruppo e soprattutto con il mio stato d'animo.
Con Matteo è andato solo a peggiorare, non ho avuto una spiegazione, solo risposte secche:
"Ora vado, ciao."
"Io non ho nulla da dirti."
"Ho da fare."
"Penso che tu possa smettere di farmi sempre le stesse domande."
"Cosa aspetti che ti dica?"
"Basta. Ciao."
E tante altre di questo tipo...
Eppure ogni volta c'è qualcosa che non mi torna.Però dopo un po' io ho smesso di fare domande, ho smesso di mostrargli quanto mi ferisse il suo atteggiamento, ho finto di non provare gelosia, ho finto indifferenza...
Almeno di giorno! Già, perché il problema mi sorge tutte le sere nel letto, frasi confuse mi passano come lampi nella mente, gli occhi si inumidiscono e il cuore accelera.
Lo so, esagero probabilmente, ma tutto ciò non riesco a controllarlo. Ed è solo colpa mia, mi ero ripromessa di non affezionarmi più a nessuno ed ho fatto il contrario.Qui alla festa di chiusura è stata allestita anche una mostra, e i dipinti di Matteo si riconoscono da metri di distanza... uff.
Stiamo per iniziare e sento il cuore pulsarmi nelle orecchie.
Mi volto verso tutti coloro che attendono l'inizio della nostra musica e, come una calamita, i miei occhi si incontrano con due pozze azzurre ... sapete già a chi appartengono.
Fa un mezzo sorriso quasi impercettibile, cosa significa questo ora ?!
Io fredda, sposto lo sguardo sui miei spartiti.
Al gesto del direttore, il concerto inizia.
Mi sento così libera, così viva.
Sono in un piccolo teatro, nella città in cui ho sempre sognato di vivere, su una piccola poltrona disposta sul palco, con tutti coloro che condividono il mio stesso sogno, i miei stessi desideri, le mie stesse speranze, e suono, tanto da sentirmi un tutt'uno con il mio amato e fedele compagno di vita...
Tutto questo per me è Casa, il mio posto, la mia felicità.Suonare da solista ha scatenato poi altre emozioni e sensazioni.
Mi sento quasi fiera di quello che passo dopo passo sto riuscendo a costruire con le mie forze, con i miei sacrifici e con il profondo amore che provo per la musica.
Penso anche alla mia famiglia e a quanto sarebbero orgogliosi di me in questo momento.Il caloroso applauso che ha seguito la mia esecuzione mi ha fatto esplodere il cuore di gioia, l'emozione questa volta non sono in grado di trattenerla e mi lascio andare.
Prima di scendere dal palco, osservo nuovamente il pubblico e nel girarmi contemplo per qualche istante ogni millimetro di palco.
Quando raggiungo tutti gli altri, non c'è n'è stato uno che non mi abbia abbracciata, peccato però che manchi proprio colui da cui vorrei un abbraccio...anche se per come mi sta facendo del male, non dovrei neanche più pensarlo!
Lo vedo uscire dalla sala, con la schiena china e il cappello della felpa sul capo.Non so dove stia andando o perché appunto lo stia facendo... in altre circostanze l'avrei seguito, ma ora no, non posso.
Non riesco a definire l'espressione di ognuno di noi, siamo tutti entusiasti, fieri, ma su ogni volto si legge un velo di tristezza.
Parlo per me:
pensare che tra meno di due giorni tutto questo diventerà soltanto un ricordo, un'esperienza passata, mi rattrista molto.
Quando arrivai qui a Londra, partii dal presupposto che non mi sarei mai dovuta abituare a niente e nessuno perché così come stava iniziando tutto, così sarebbe finito; ma la verità è che non si può frenare un'emozione, non si possono fermare le risate, la spensieratezza, non si può decidere di non abituarsi a qualcosa che ti fa stare bene, specie quando il tutto ti aiuta a scoprire anche meglio te stesso e che seppur sappiamo che tutto ha una fine prima o poi, quando questa arriva non siamo ancora ponti ad affrontarla...Ecco com'è che mi sento...
sapevo che questo giorno sarebbe arrivato ma vorrei rinviarlo per ancora tanti altri giorni o addirittura evitare che arrivi.Mi mancherà svegliarmi nella camera del campus, fare il tragitto verso la scuola, prendere la metro per arrivare in centro; mancherà la superficialità di Klaudia ma anche l'immenso affetto che ha saputo darmi a modo suo, mancherà l'amicizia di Charlotte e le lunghe chiacchierate, mancheranno gli insegnanti e le spiegazioni che ho faticato a comprendere, mancheranno le dure prove giornaliere con l'orchestra e le doloranti lezioni di vìolino...e nulla,
sto provando a girarci intorno ma sappiamo tutti che mi mancherà anche e soprattutto colui che con i suoi occhi strani, meravigliosi e misteriosi, ha fatto sì che il mio cuore riprendesse a battere per amore, peccato sia svanito tutto prima ancora di iniziare davvero.
Possibile che lui abbia finto gli sguardi, i sorrisi, le risate, i baci, le carezze, le belle parole, dette spesso in modo implicito...?!Possibile che abbia finto il battito accelerato del suo cuore, la voce tremante e il respiro affannato ?!
Non lo so ma sta di fatto che ormai è troppo tardi per avere delle risposte; dopodomani mattina ho il volo di rientro e di Matth non resterà altro se non i brividi sulla pelle e il luccichio negli occhi che solo lui è stato in grado di ridonarmi...
~•~
Io e Klaudia ci siamo svegliate da poco e già ci stiamo adoperando per preparare le valige.
«Dannazione i moscerini a Londra non si son mai visti...»
dice passandosi l'indice sotto l'occhio.«Klà non fingere, piangiamo insieme!»
«Mi mancherai secchioncella!!!!»
Ed ecco il pianto disperato sulla mia spalla, come faccio a trattenermi io ?!Quando la porta viene aperta, due occhi rossi fanno irruzione in camera; Charlotte si unisce all'abbraccio d'addio!
«Non sarà mica l'ultima volta che vi vedo...vero?»
«Ma certo che ci rivedremo! Magari non soltanto con una videochiamata! Troveremo il modo di rincontrarci!»
Dico convinta! Non voglio perderle, non ho mai avuto delle amiche così.«Su, finite queste valige e usciamo a divertirci! È il nostro ultimo giorno qui ed è degno di esser ricordato come si deve!»
«Ottima idea Charl!»
Per la cronaca:
Da quando saremmo dovute uscire verso le 12:00, si son fatte le 18:00!
Diciamo che per la maggior parte del tempo non abbiamo fatto le valige ma perso tempo con una battaglia di cuscini.Alla fine siamo riuscite a liberarci da valige e cianfrusaglie varie e abbiamo deciso di dirigerci in centro per cenare al Mc, sempre cose salutari noi.
Dopo esserci ingozzate di schifezze, per la gioia di Klaudia, siamo state in giro per negozi e abbiamo preso tre maglie uguali.
Sorrido ancora al pensiero.Ognuna ora è con il proprio ragazzo mentre io sono dinanzi alla scrivania a sistemare i libri di violino nello zaino.
Una volta finito mi ricordo del piccolo spazio in cui tengo i ritratti di Matteo.
Con un profondo sospiro come sottofondo, li prendo e ripongo anche loro nello zaino, tra un libro ed un altro.Chi sa cosa si nasconde dietro tutte quelle cose che non mi ha detto, ho come l'impressione che quel "magari un giorno" in cui mi spiegherà tutto, non arriverà mai...
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Quello che vedo nei tuoi occhi
Romance«Ecco qui,arrivati» «Grazie. Ciao» rispondo con tono freddo, senza sapere precisamente per quale motivo io l'abbia fatto. Lui fa una smorfia, mi fissa per qualche secondo con quegli occhi verdissimi (anche se avrei giurato fossero azzurri qualche m...