Capitolo 10

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Autrice rompiscatole: scusate se rompo ma volevo dirvi che questo capitolo secondo me va accompagnato da una canzone, dusk till down di Sia e Zayn. Io quando l'ho scritto la stavo sentendo e beh...mi sembra adatta. Lo so che una canzone non basta per tutto il capitolo quindi fate come me...METTETE LA RIPRODUZIONE DEL SINGOLO BRANO E BAM!
Scusate, ora vi lascio al capitolo.

Jean pov's
Ci dirigemmo al piano superiore dove si trovava la discoteca in sé.

Quando entrammo il tumore della musica mi stordí lievemente, e la puzza di alcol e fumo mi fece bruciare la gola. (T/N) a differenza mia non sembrava sentire quella puzza, anzi. Stavo per chiederle di quella puzza quando lei mi interruppe "io ci lavoro qua dentro, sono abituata"
Mi aveva per caso letto nella mente?

Prendemmo due bicchierini che buttammo giù tutti di un fiato e poi ci lanciammo in pista.

(T/N) ballava benissimo e in modo così naturale. Dopo un po' di canzoni decidemmo di allontanarci un po' dalla gente ammassata a ballare.

"Vieni con me, ti porto in un posto" disse lei per poi afferrarmi per un braccio portandomi con lei.

Mi condusse fino al tetto. Da lì si poteva vedere tutta la città sotto di noi.
Ma a me della città non me ne fregava assolutamente niente.

La guardai ammirare quel panorama con gli occhi che luccicavano di felicità. Si accorse di essere osservata e si girò verso di me. Non ce la feci più, non riuscivo a trattenermi quando ero con lei.

La presi per i polsi e la misi al muro.
"Jean cosa...?" Non le feci finire la frase che poggiai le mie labbra sulle sue, ora non mi importava più nulla, c'eravamo solo noi due e nessun'altro.

(T/N) pov's
Jean mi stava baciando.

Non sapevo cosa fare, ero nel panico più totale, cosa provavo per lui, mi piaceva, volevo baciarlo.

Penso sia stato l'alcol ma risposi al suo bacio e, quando la sua lingua picchiettó sulle mie labbra, le dischiusi permettendo alle nostre lingue di incontrarsi ed iniziare una danza perfetta insieme. Le nostre labbra combaciavano perfettamente, sembravano fatte per stare insieme.

L'aria cominciava a scarseggiare ma io non volevo staccarmi da quel bacio, quel bellissimi bacio che mi stava facendo sentire le farfalle nello stomaco, che mi faceva sentire bene eppure mi faceva pensare tanto.

Perché l'ha fatto? Cosa significa per lui? Io gli piaccio?

Smisi di pensare e mi lasciai andare completamente alla passione di quel bacio, che avrei voluto non finisse mai.

Eppure tutti i momenti magici prima o poi finiscono, e anche il nostro angolo di paradiso ritornò ad essere la stupida realtà quando Jean si staccò per poi girarsi e andarsene.

Volevo delle spiegazioni da lui "Jean aspetta!" Dissi facendo due passi verso di lui"

"Dimenticatene, non è significato nulla" disse freddo per poi andarsene via.

Il mondo mi cascò addosso in un singolo secondo. Volevo le mie spiegazioni ed eccomi accontentata. Mi aveva lasciata lì, sopra quel tetto, da sola e con il cuore spezzato in mille pezzetti.

Indietraggiai fino a raggiungere il muro dove mi aveva baciata per poi scivolarci sopra e lasciarmi cadere a terra iniziando a piangere.

Piansi perché mi aveva lasciata lì.
Piansi perché mi aveva spezzato il cuore.
Piansi perché mi ero aperta a lui e mi aveva distrutta in un secondo.
Perché quando si tocca per un attimo il paradiso si viene poi scaraventati nell'inferno?
Piansi, piansi tanto su quel tetto che fino a pochi secondi prima era stato il mio rifugio, che io avevo mostrato a quel ragazzo e che ora odiavo per il ricordo di quel frammento di paradiso di cui ero stata privata.

Continuavo a pormi una domanda: caro cuore, perché lui? Perché dovevo soffrire per uno come lui? E poi perché a me?

Rimasi per ore attaccata a quel muro fino a quando non sentii la porta aprirsi.

Hasley era appena arrivata sul tetto e mi aveva trovata in quello stato. Corse da me preoccupata "(T/N)...cosa è successo? Non ti vedevo da molto e avevo paura che ti fosse successo qualcosa..."

"Ti prego Hasley, sto di merda, puoi farmi solo un favore?" Lei annui "Sai dirmi se Jean è ancora di sotto?" chiesi.

"Vado a vedere tesoro" disse con il tono più gentile che potesse avere per poi andare verso la porta e scendere nel locale.

Il vento mi scompigliava i capelli facendo finire qualche ciocca sul mio volto, ma non mi importava.

Poco dopo Hasley tornò su "non c'è più (T/N), ho chiesto al suo amico lentigginoso e mi ha detto che stava male es è tornato a casa...mi vuoi dire cos'è successo?"
Accennai un sorriso "Hasley ti prego non costringermi, non ne voglio parlare, ora torno a casa"

Vuoi tornare da sola? Scherzi? In questo stato? Chiedo a qualcuno se ti può accompagnare, vieni giù ora dai..." annuii e la seguii. Andai nello spogliatoio e mi diedi una sciacquata al viso, togliendo il trucco ormai sbavato.

"Hasley mi ha detto tutto... andiamo a casa"

Jean pov's
Dissi a Marco di stare male e me tornai a casa.

Arrivato chiusi la porta e mi ci accasciai sopra.

Buttai la testa all'indietro. Se c'era una possibilità che lei magari provasse qualcosa per me l'avevo appena distrutta con le mie mani.

Alcune lacrime salate mi rigarono le guance.
Lo sapevo, non ne sarebbe valsa la pena, lei probabilmente mi odiava ora, e io stavo peggio di prima.

Ma cosa ci potevo fare se lei mi aveva attirato nella sua tela mortale e io ero rimasto solo fin quando mi faceva comodo.

L'avevo baciata e l'avevo lasciata lì dicendole quelle cose orribili.

Probabilmente ci sarà stata male, ma non avrà sofferto quanto me a pronunciarle. La dovevo allontanare da me, non volevo soffrire ancora, eppure ero seduto sul pavimento a piangermi addosso, che incoerenza. La allontano per non soffrire e mi ritrovo a stare ancora peggio.

Ero solo un illuso che aveva provato a dimostrare le sue emozioni e che se ne era subito pentito.
Avevo avuto paura e le avevo detto quelle parole ed ora avrei faticato per riconquistare la sua fiducia, sempre se ne sarei stato capace.

Presi una bottiglia di Rum e iniziai a bere.
Quanto sono stato scemo, mi faccio schifo da solo, cosa avevo in testa?

Salii in camera e scagliai la bottiglia ormai vuota sul muro, facendo precipitare i piccoli vetri su tutto il pavimento, poi presi una chitarra che si trovava sul mio cammino. Mi avvicinai ad un mobile dove poggiavano diverse foto e con unica mossa le scagliai tutte a terra, poi presi la chitarra e la sbattei più volte sul mobile.

Continuavo a piangere.

Di solito aver rotto tutte quelle cose avrebbe placato il dolore e mi avrebbe calmato un po', ma questa volta era diverso.

Crollai sul letto e chiusi gli occhi.
È tutta colpa mia
Scusami tanto

AUTRICE NASCOSTA NEI RIFUGI ANTIAEREI

non tornerò sulla terra fino alla fine dei miei giorni (o alla scopata, ma ce ne vuole ancoooora)

Eh niente,aggiorno due volte di oggi, amatemih

Non so cosa dire se non vi voglio benee

Dear heart, why him? ~Jean x Reader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora