(T/N) pov's
Eren venne a chiamarmi.
"Emh senti, penso sia succedendo qualcosa in bagno...potresti...ecco"
"Emh, si certo" risposi cordialmente seguendolo verso il bagno.La porta era socchiusa e lui la aprì e quello che mi si parò davanti fu sconcertante.
Ray e Jean si stavano baciando.
Jean e Ray.
Loro due."Ma cosa...no..." balbettai con gli occhi lucidi facendo un passo indietro per allontanarmi dalla porta.
Poi mi girai e corsi via slacciandomi il grembiule e lanciandolo sul bancone su cui stava lavorando Hasley."(T/N)! Cosa succede!?" Tentò di richiamarmi la mia amica ma io ero già sparita all'esterno del locale.
Subito sentii l'aria pungente tipica di quelle sere, ma non mi importò, e ricominciai a correre.
Avevo bisogno di qualcuno con cui confidarmi ma non avevo la minima idea di chi potesse essere quella persona.
Ogni qual nome che mi veniva in mente mi sembrava sbagliato."Cosa faccio ora..." mormorai stringendo le braccia al petto cercando di riscaldarmi.
Nell'uscire tempestosamente avevo dimenticato la felpa nello stanzino del personale e mi trovavo fuori in maniche corte a congelare per il freddo."(T/N)! O mio Dio starai congelando!"
Una macchina aveva appena accostato e un ragazzo alto mi stava correndo in contro."Tieni, cosa ci fai qui fuori?" Mi chiese premuroso Bertholtd porgendomi la sua giacca che subito infilai chiudendola bene e stingendo il tessuto al petto.
"Grazie Berth" mormorai mentre lui mi scortava all'auto facendomi poi accomodare nel sedile del passeggero.
"Di nulla (T/S)" disse timidamente per poi continuare "ti porto a casa..."
"No" risposi tempestivamente aggiungendo poi "se per te non è un problema...posso rimanere da te?"
"Certo" disse con le guance tinte di rosso vivo."Grazie mille Berth" dissi appoggiando la testa sulla sua spalla facendoo, in principio, sussultare per poi sentire i suoi muscoli rilassarsi.
Raggiungemmo la casa del ragazzo dopo poco ed entrammo all'interno.
Era molto accogliente, neutra e tranquilla ma piena di libri.Il ragazzo si scusò dicendo che sarebbe andato in camera a recuperare dei vestiti e si diresse al piano di sopra lasciandomi da sola in mezzo a tutti quei libri.
Iniziai a vagare per il salotto e a leggere alcuni titoli dei volumi sistemati sugli scaffali.
Quando ne vidi uno in particolare lo estrassi dalla mensola e lo sfogliai velocemente.
"Sai, quello mi piace moltissimo, l'ho letto come minimo 10 volte" disse Bertholtd spuntando alle mie spalle facendomi spaventare.
"Cavolo! Non ti avevo proprio visto. Comunque, Orgoglio e pregiudizio? Davvero?" Domandai ridacchiando.
"È un libro che va bene per tutti, spero tu non mi dia della femminuccia per questo..." disse il moro in imbarazzo.
"No no, anzi, lo adoro anche io, trovo sia un libro molto intrigante, femminista e avanti per l'epoca in cui è stato scritto..." espressi i miei pensieri sognante.
"Vedo che non sono l'unico appassionato di letteratura qua" esclamò il ragazzo ridacchiando.
Giracchiai ancora passando la mano sui dorsi dei libri perfettamente allineati nello scaffale fino a fermarmi quando la mia mano passo su uno in particolare che poi estrassi dal ripiano.
"Colpa delle stelle..." mormorai con le lacrime agli occhi per poi lasciar sfuggire un singhiozzo.
"Sai" continuai nonostante le lacrime che cadevano imminenti sulla copertina del libro "Marco adorava questo libro, mi ricordo che ne avevamo parlato una sera, prima di sapere che lui era..." non riuscii a finire la frase, sussultavo per i singhiozzi.
La morte di Marco mi aveva lasciato un vuoto e io non riuscivo ancora a lasciarmi tutto alle spalle.
Mi sentii stringere tra due braccia e la mia testa si appoggiò al petto di Bertholtd.Ray pov's
"Lasciami stare e vattene, non voglio sentire ancora le tue prese in giro" dissi verso la figura che si era seduta accanto a me e che si dondolava silenziosa sull'altalena.
"Perché dovrei andarmene? Sinceramente penso che lasciarti da solo non sia una buona idea, chi lo sa, potresti combinare molti casini" ridacchiò il ragazzo (n.a ma chi sarà sto tipo?)
Non risposi e mantenni il mio sguardo basso nonostante l'orribile tentativo di farmi sorridere.
"Tks, per quello che te ne frega potresti anche andartene, tanto tu mi odi e io odio te" risposi secco.
Il ragazzo si alzò dall'altalena e si chinò davanti a me cercando il contatto visivo alzando con due dita il mio viso.
"Ray, io non ti odio. Sei tu che mi hai sempre trattato male" rispose il ragazzo.
"Non è vero, tu mi prendevi in giro" ribattei.
"Solo perché tu hai iniziato sin da subito a disprezzarmi"
Mi fermai a riflettere. In effetti avevo iniziato io a dare fastidio al ragazzo insultandolo quando tentava di avvicinarsi a me o ai miei amici.
"Io..." lasciai la risposta in sospeso, non sapevo assolutamente cosa dire.
"Tu?" Mo spronò il ragazzo guardandomi negli occhi.
Mi persi nei suoi occhi grigi, erano come due calamite.
"Avanti cosa volevi dire Ray?" domandò sorridendo il ragazzo.
Non risposi ancora incantato dalla sua bellezza e dalla luce della luna che illuminava il suo volto.
"Ray? È tutto ok? Ti prego smettila di pensare a quel bastardo di Jean, su!" mo pregò il ragazzo; ma io non ricordavo neanche più minimamente chi fosse Jean Kirschtein e cosa mi avesse fatto.
Non ne avevo più bisogno."Ray..." il ragazzo si avvicinò premuroso e non riuscii a trattenermi.
Feci scontrare le nostre labbra e lui stranamente ricambiò quel gesto avventato che avevo compiuto in quella notte.
Non ancora soddisfatto infatti il ragazzo picchiettò con la lingua sul mio labbro inferiore facendomelo discostare per permettergli l'accesso alla mia bocca e far incontrare le nostre lingue per poi farle intrecciare.
In quel momento c'eravamo solamente io, lui e la luna a contornare quel magico momento che avrei voluto non finisse mai e poi mai.
Ma tutto ha una fine ed io e il ragazzo finimmo ben presto il fiato e ci staccammo affannati per respire.
"E questo?" domandò il biondo guardandomi negli occhi.
"Non so cosa sia o perché l'ho fatto" risposi abbassando lo sguardo che venne subito rialzato dalla sua mano.
"Non mi interessa cosa è ma fallo ancora" disse riattaccandosi alle mie labbra in modo ancora più passionale e bisognoso.
Avevo appena trovato la mia nuova droga. Ed il suo nome era Matthew Scott.
SONO JUNGSHOKKATA
Raga...IO AMO GIÀ STA FOTTUTA SHIP.
ERA UN BOTTO CHE L'AVEVO PENSATA DIO SANTO.Cooomunque spero di non essere uccisa per il fatto che non aggiorno da UNA VITA CAVOLO.
Facci schifo lo so, i'm sorry.
Vi piace un pochetto questo capitolo schifoso? (Tranne per Ray e Matt, dai sono troppo belli)
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Dear heart, why him? ~Jean x Reader~
Hayran KurguEra il primo giorno di scuola e tutto andava già a rotoli per (T/N). E tutto per quello stupido di Jean Kirschtein, meglio detto come faccia da cavallo. Prima le sorrideva e un attimo dopo si incazzava e si urlavano contro davanti a tutti in mensa f...