Capitolo 19

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Hangi pov's

Cazzo. Era tutto un gran casino.

Levi era andato al lavoro nonostante fosse sbronzo dalla notte precedente, che poi notte non era visto che sono andata a recuperarlo alle quattro del mattino...

Levi prima della bevuta mi aveva detto che era andato a indagare sulle famiglie di alcuni ragazzi, e aveva scoperto una cosa su una ragazza che lo aveva lasciato molto stupito.

Flashback

Levi mi aveva chiamato e mi aveva detto di raggiungerlo il più in fretta possibile a casa sua. Arrivata suonai il campanello e lui mi aprì tirandomi dentro e chiudendo la porta alle mie spalle. Si vedeva che c'era qualcosa che non andava: era affannato e continuava ad imprecare.

"Levi cos'hai? Andiamo a sederci" dissi portandolo fino al divano. Ci sedemmo e porsi nuovamente la domanda "cosa c'è? Cos'è successo?"

"È successo che forse ho fatto una cazzata e scapperò in messico"

"Dai non esagerare, non hai mica messo una in cinta!"

"In realtà è questo il problema!"

"COSA CAZZO! MA MANCO C'HAI LA TIPA"
"CALMATI QUATTROCCHI!" sbraitò per sovrastare il mio tono "non adesso. Forse ho una figlia di quindici anni"

"ASPETTA MA È UNA NOSTRA STUDENTESSA!?"

"CALMATI. Comunque si, se è effettivamente mia figlia"

"E dimmi chi sarebbe?" Chiesi molto curiosa, non sapevo che Levi potesse avere certi problemi, non pensavo di averlo mai visto neanche in compagnia di una ragazza che non fosse un amica come me.

"È...(T/N) (T/C)" mormorò lui.

"Ma...come fai a pensare questo?" chiesi senza capire molto bene la situazione.

"Ho visto il nome di sua madre nei documenti delle sue vecchie scuole...ti dice niente Mavis Vermillion?" disse per poi fissarmi negli occhi.

Sgranai gli occhi "ma...non era la tua ragazza ai tempi delle superiori?"

"Esatto aveva 17 anni ed io 19, ho fatto il calcolo, se (T/N) ha quindici anni e Mavis ne dovrebbe fare 32 ed io ne devo fare 34 l'età coincide con quella di quando stavamo insieme."

"Ma perché (T/N) ha come cognome (T/C)?"

Levi si accasciò di più sul divano.
"Perché un anno dopo si è messa con Zeref (T/C), ma è l'anno in cui è nata lei e quindi penso che (T/N) sia mia figlia ma che sia nata quando Mavis stava con Zeref"

"Wow, storia interessante"

"Interessante un corno, è tutto un casino" disse l'uomo passandosi una mano nei capelli corvini e sospirando pesantemente.

Gli posai una mano sulla schiena e lo avvicinai a me per confortarlo, e lui stranamente non reagì.

"Dai Levi, si risolverà tutto, anzi, quella ragazza potrà avere un padre ora che era rimasta sola"

Arrivai a casa di levi e lo trascinai su per le scale fino al quinto piano, dove si trovava la sua abitazione. Era un appartamento modesto, con le pareti beige e i pavimenti splendenti per la mania della pulizia del corvino.

Lo misi sul divano e lui si mise tranquillamente a dormire, poi mi sedetti in cucina e mi preparai un the.

Era strano pensare a Levi come un padre, non capivo come era possibile che un uomo tanto serio e freddo potesse avere una figlia così giovane e non averlo scoperto fino a quel momento.

Mi addormentai a mia volta la testa sul tavolo.

Mi svegliai sentendo qualcuno scuotermi e alzai la testa trovandomi gli occhi azzurri-grigi del corvino.

"Hangi cosa ci fai a casa mia?" domandò Levi.

"Io...sei andato a scuola nonostante avessi bevuto, ti ho solo riportato a casa ma mi sono addormentata"

"Grazie Hangi" disse. Lo fissai sbalordita; Levi che mi ringraziava?

"Di niente Levi, ma una domanda: cosa hai intenzione di fare?"

"Non lo so, vorrei magari sapere di più su di lei o...non so" disse mettendosi le mani tra i capelli corvini tirando alcune ciocche. Mi avvicinai e gli misi una mano sulla spalla.

"Levi, troveremo una soluzione a questo casino" dissi per poi tirarlo in un abbraccio che ricambiò, stringendomi ancora di più e poggiando la sua testa sul mio petto.

Jean pov's

Guardai (T/N) dubbioso.

Come mai la professoressa Hangi le aveva fatto quelle domande?

A giudicare dalla sua faccia sperduta capii che neanche lei sapeva che cosa stava accadendo e come la prof. facesse a sapere della sua famiglia. Inoltre vedere il prof. Ackerman ubriaco era stato davvero strano, e non si poteva dire che le risate erano state poche dopo la sua uscita sulle lentiggini della (C/C).

Mi avvicinai a lei e le poggiai una mano sulla spalla. Lei sussultò e si girò timorosa verso di me, per poi rilassarsi accorgendosi che ero solo io.

"(T/N) come mai la professoressa ti ha fatto quelle domande?" chiesi dolcemente. Si vedeva che era scossa ed allora mi ricordai di come aveva reagito quando le avevo chiesto dei suoi genitori il primo giorno.

Avevo capito che non voleva piangere davanti agli altri quindi le chiesi se poteva accompagnarmi in infermeria, per uscire dalla classe.

Appena fuori la tirai dentro uno sgabuzzino e la abbracciai forte mentre lei scoppiò in lacrime.

"Shh, non piangere, sei più bella se sorridi".

Le accarezzavo piano i capelli e le lasciavo dei baci sulla testa per tranquillizzarla il più possibile. Aveva bisogno di qualcuno che la potesse aiutare a rialzarsi quando cadeva; di una spalla su cui piangere; aveva bisogno di me come io ne avevo di lei.

Dopo un po' i suoi singhiozzi diminuirono e sollevò la sua testa dal mio petto dove si era rifugiata prima. Mi guardò negli occhi.

"Jean, come fa Hangi a conoscere mia madre?"

"Non lo so...forse potremmo chiederglielo, non pensi?"

"Ma come..."

Presi il telefono e cercai un contatto sulla rubrica, poi appena trovato feci partire la chiamata e la misi in vivavoce per permettere alla ragazza di sentire la conversazione.

"PRONTO JEANNN" mi pentii di aver messo il vivavoce dopo che Hangi ci ebbe scassato i timpani con le sue urla.

"Buongiorno professoressa Hangi, io e una mia compagna vorremmo parlarle... ora è a casa sua? Possiamo venire?" le chiesi speranzoso.

"Mmmm...È proprio urgente?"

"Si prof. la prego" la scongiurai.

"E va bene, venite all'indirizzo che ti manderò, a dopo Jean.

Chiusi la chiamata e guardai (T/N) con un sopracciglio alzato.

"Allora, andiamo?" Dissi per poi uscire trascinandola dietro di me e portandola fuori dalla scuola. Poi le passai un casco e salimmo entrambe sulla mia moto, per poi andare all'indirizzo mandatomi da Hangi.

BABBUINI CHE SI LANCIANO ANGURIE

Scusate, ma non so proprio come mai ma è un periodo che non scrivo molto...

Vi giuro che cercherò di essere costante e di scrivere di più!

Comunque...nuove rivelazioni...mhh...

Vi sta piacendo la storia? Spero di si.

Avrete pietà di me? Spero di si anche in questo.

Vi voglio bene, cercherò di scrivere tanto, prometto.

Al prossimo capitolo gente!

Dear heart, why him? ~Jean x Reader~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora