Cap.9

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Jack era a dir poco scioccato, ma mai quanto lo era Daniel.
Il grande Captain America era lì, in piedi accanto a loro, che fissava entrambi con il classico sguardo che sembra dire "Accidenti, mi fate proprio pena" e al contempo impossibile da decifrare, ma che riusciva a mettere in soggezione pure quell'egocentrico di Thompson, sebbene l'interesse dei due biondi fosse concentrata quasi esclusivamente su Sousa.
Accidenti però se Steve attirava l'attenzione! La prima cosa che saltava all'occhio era l'uniforme che indossava: diversa da quella a cui erano abituati a vederlo, più tendente al blu e lievemente più consumata, ma gli dava simultaneamente un'aria più decisa e rispettabile. Subito dopo non si poteva ignorare il famosissimo scudo di vibranio appeso alle spalle, i cui colori sgargianti risaltavano all'interno del locale come la luna piena nella notte.
Sembrava un Dio sceso in terra, e di certo questo non tranquillizzava per niente l'attuale fidanzato di Peggy.

«Buona morte» sussurrò Jack al collega, dandogli due pacche di incoraggiamento sulla spalla ed alzandosi per andarsene

«No, aspetta» lo bloccò il capitano, invitandolo a risedersi con un gesto della mano «Tanto devo solo chiarire due cose con l'agente Sousa, niente di più.»

«Ah, okay» risposero in contemporanea gli altri due

«Bene. Prima di tutto il Messico non è il posto migliore per scappare, te lo dico io. Meglio provare con un paese europeo... Tranne la Germania: ogni volta che vado lì mi porto dietro solo brutti ricordi! O se vuoi anche l'Africa non è male, basta ricordarsi che le apparenze inganno»

«Sembra quasi che tu stia parlando per esperienza» notò Daniel, calmandosi leggermente ad ogni parola pronunciata dal supersoldato. Quell'uomo aveva una voce talmente calma e dolce che era quasi impossibile essere agitati in sua compagnia!

«Perché in effetti è così. Comunque, se desideri nasconderti il posto migliore è proprio sotto la luce del sole! L'evidenza è sempre l'ultima cosa che si nota... O di cui sospettare» sorrise appena, ricordando con nostalgia la sua ultima avventura insieme a Tony alla ricerca del Tesseract «Però non sono qui per parlare di questo» riprese, tornando serio e fissando l'agente con uno sguardo penetrante

«Lei, esatto?» tirò ad indovinare quest'ultimo, bevendo un sorso dell'acqua che si era formata nel suo bicchiere (tanto per avere una scusa per togliere gli occhi da quelli del capitano)

«Perfettamente. Io... Volevo ringraziarti»

Ci mancò poco che i due agenti dell' S.S.R sputassero ciò che avevano appena bevuto, se non fosse stato che non avevano più nulla in bocca

«Come scusa?!» chiese Jack, dato che Daniel non sembrava in grado di formulare una frase di senso compiuto

«So che sei rimasto vicino a Peggy ultimamente, mentre io... Avevo qualche problemino, diciamo così» disse rivolto a Sousa, distogliendo però lo sguardo. La verità è che non voleva ringraziarlo, anzi... Ma doveva ammettere che se Peg. aveva ritrovato il sorriso era soprattutto grazie a quell'uomo, e questo contava più di ogni altra cosa per lui

«Scusa, ma lo sai che loro due erano fidanzati?» si intromise nuovamente Thompson

«Sì»

«E che Daniel la ama ancora?»

«Sì...» rispose a denti stretti

«E che -»

«Thompson» lo bloccò gelido Steve «Peggy mi ha parlato molto anche di te. E sì, so tutto, grazie»

«Jack, perché non torni a casa ora?» propose Daniel, cacciandolo in modo educato dal locale.

Appena chiamato in causa, l'agente si rese conto di ciò che stava provocando e che probabilmente avrebbe dovuto starsene zitto: dopo che aprì bocca quei due pareva si stessero per ammazzare con lo sguardo!
Gli occhi azzurri del capitano sembravano essersi tramutati in ghiaccio, mentre sembravano esserci intagliate sopra le parole "levati di torno. Lei è mia"; mentre Sousa rispondeva con in silenzioso "Giammai. Non rinuncerò mai a lei" (misto ad un "TI PREGO NON UCCIDERMI")

FUORI DAL TEMPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora