Cap. 33

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Il vento aveva iniziato a soffiare più forte, scompigliando i capelli dorati di Steve, mentre le sue iridi azzurre si stavano tingendo dei colori del tramonto, lasciando che il silenzio lo avvolgesse.
Aveva chiesto di restare da solo, così da poter ammirare il leggenadrio tramonto Wakandiano in una delle terrazze del palazzo e poter riflettere prima dell'incontro, anche se non stava servendo a nulla.

Sospirò, lasciando che il suo respiro si confondesse con quell'aria africana, mentre un po' di Wakanda entrava dentro di lui, sebbene in quel momento voleva solo essere altrove, il più lontano possibile da pericoli e distruzioni di massa, magari a ballare un lento insieme a Peggy in una tranquilla casetta di campagna.
Invece era lì, ad attendere il tramonto del sole e a prepararsi a sfidarsi contro Black Panter... E per cosa? Del vibranio e un po' dall'alleati? Davvero?
Conosceva la forza di quella pantera, ne aveva sentito narrare le leggende e il suo scudo ne aveva assaggiato gli artigli... E se avesse fallito? Che sarebbe successo?

«Non ti avevo mai visto così agitato» interruppe i suoi pensieri una voce femminile, mentre un passo a lui conosciuto spezzava quell'immacolato silenzio «Sicuro vada tutto bene?»

Si voltò verso la donna, circondandola con lo sguardo e prendendole le mani, intrecciando le sue dita con quelle di lei

«Non preoccuparti, Peggy. È tutto okay. Sono solo... Stanco»

«Seh, certo. E perché dovrei crederti?»

«Per il semplice fatto che io non so mentire?»

«Tu sai metire benissimo, capitano. Devo ricordarti quanti documenti hai falsificato o quante frottole hai raccontato per entrare nell'esercito? Io alla storia che sei un santarellino non ci ho mai creduto, sappilo»

Lui sorrise, poggiando la fronte contro quella dell'amata e lasciando che i loro nasi si sfiorassero, percependo le labbra formicolare dalla voglia di baci, ma resistendo entrambi dalla tentazione.

«Ho paura di non farcela» confessò in un sussurro «Ho paura di deludere voi tutti e fallire. Di non riuscire a battere T'Chaka e non ottenere il vibranio. Ho paura per quello che accadrà dopo, per l'attacco di Loki, per gli effetti che esso comporterà. E ho paura di perderti ancora»

«Steve...» gli rispose lei, aumentando di poco la distanza tra loro per potergli accarezzare una guancia «Tu non ci deluderai mai, chiaro? Non importa come finirà questo scontro, ma io credo in te e non smetterò mai di farlo. Abbi fede, Steve, e vedrai che tutto andrà per il verso giusto, okay? Ci siamo appena ritrovati, non permetterò a nessuna creatura (che venga dalla Terra o dallo spazio) di separaci, intesi?»

«Beh, quando minacci fai parecchia paura in effetti» provò a sdrammatizzare lui

Entrambi scoppiarono in una breve risata, abbandonando la mente ai vecchi ricordi di quando si erano conosciuti e dei vari allenamenti, ma la loro allegria fu smorzata da due finti colpi di tosse, fatti da una Wakandiana appostata vicino alla porta che studiava i due fidanzati con lo sguardo

«Mi spiace interrompervi, ma è il momento. Il principe è pronto e il resto dei vostri vi attendono già sul luogo»

«D'accordo» si ricompose Steve, assumendo un atteggiamento deciso «Ci faccia strada lei, per favore. Grazie»

Nel giro di poco il capitano si ritrovò in tutta un'altra situazione, con un nodo allo stomaco che non gli permetteva di respirare come si deve e l'adrenalina che pulsava nelle vene.
Era in una specie di "arena" circondata da cascate, pareti rocciose ed un burrone sotto di lui, mentre una sfilza di Wakandiani facevano da platea per quello che poteva essere il suo ultimo scontro, anche se il suo sguardo non si staccava dai posti in cui si erano sistemate Natasha e Peggy.

FUORI DAL TEMPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora