Steve era ancora bloccato lì, intento a fissare Peggy, non capendo più nulla e dimenticandosi come si parlava.
Ma che gli era preso?!
Lei era fidanzata, e lui l'aveva baciata comunque!
Anche se...Sì, lo avrebbe rifatto. Altre mille volte ancora.
Il momento in cui la distanza tra di loro si era annullata era stato sicuramente uno dei più belli della sua vita e sì, accidenti sì che lo avrebbe rifatto!«È...» provò a giustificarsi (o semplicemente iniziare una frase per rompere il silenzio), ma le parole gli erano rimaste bloccate in gola
«Stato...» Provò a continuare Margaret, ma pure lei era nella stessa situazione del capitano
Stato cosa?
Sbagliato? No, perché nessuno dei due si pentiva del gesto.
Da rifare? Assolutamente, ma non lo avrebbero mai ammesso.
Insolito? Forse, ma troppo bello per un aggettivo del genere.«In ritardo» sussurrò il supersoldato, attirando l'attenzione di Peggy
Lei alzò lo sguardo su di lui e notò che si stava allontanando a poco a poco, obbligando le sue gambe a muoversi anche se il suo cuore gli diceva l'esatto opposto. Che, in realtà, era proprio quello che stava facendo anche lei.
Ma non voleva quello, non...«S-Steve aspetta-»
«Peggy!» disse una voce alla sua sinistra, facendola sussultare. «Ecco dov'eri! Ti ho cercata ovunque!»
Daniel entrò nel giardino in quel momento, imbucandosi in quell'arco di spazio che si era formato tra la donna e il capitano e, dato che non aveva minimamente visto Steve e notando che la sua ragazza era stranamente pallida, le accarezzò un braccio e sollevò il mento con due dita, in modo da poterla guardare negli occhi
«Tutto bene?»
«Non...sì, ora vai... via. Ora»
«Cosa? Perchè? Ascolta devo assolutamente dirti una cosa...»
Nel mentre, il capitano stava assistendo a tutta la scena, cercando di placare quella nuova emozione che sentiva creargli un nodo nello stomaco.
Chi era quello lì?
Perchè aveva chiamato Peggy "Peggy"?
Perchè erano in così tanta confidenza?
C'era qualcosa tra di loro?
E CHI ERA QUEL TIZIO?Uno scatto di rabbia si impossessò di lui per un attimo, ma appena si rese conto di ciò ritornò lucido. Dopotutto...Non era geloso.
Il tipo si appoggiò meglio alla stampella e accarezzò una guancia a Carter, parlandole ad un tono di voce talmente basso che non riusciva a capire le parole.
...Non era geloso, ma fare la conoscenza di quel tizio non costava nulla, no? Tanto per essere sicuri che fosse uno apposto...
In fondo non era geloso. Mai stato geloso«Salve» disse con un tono di voce decisamente alto, mettendo una mano tra i due e spingendo lievemente Peggy dietro di lui «Steve Rogers, molto piacere. Lei?»
«S-st-steve-»
«Rogers, esatto. Ma forse mi conosce meglio come Captain America»
Panico.
L'agente Sousa stava entrando nel panico.
Tentò di lanciare uno sguardo a Peggy, per capire se era solo una sua immaginazione o cos'altro, ma nel fare quel gesto il capitano rispose mettendosi completamente davanti a lei e irrigidendo i muscoli, mettendo così in risalto il suo fisico.La tensione era alle stelle, tanto che si poteva perfettamente tagliare con un coltello (o uno scudo).
Sousa si aggrappò completamente alla sua stampella, cercando di sostenere lo sguardo freddo del soldato. L'iride dei suoi occhi era di un azzurro ghiaccio, che nascondeva quasi completamente quella lieve sfumatura di verde; ma ciò che più metteva a disagio le persone lì presenti erano quello sconforto e quella frustrazione che aveva attaccati addosso, come se stesse portando il peso di centinaia di battaglie perse solo sulle sue spalle«Okaaay, ci penso io a fare le presentazioni» intervenne Margaret, posando una mano sul petto di Steve e facendogli cambiare espressione all'istante «Steve, ti presento Daniel. Daniel, Steve»
«Piacere.» salutò il capitano, pentendosi immediatamente di quel suo comportamento infantile
«P-pia-... piacere mio...» rispose l'altro, lasciando però sospesa in aria metà della frase
«No, non sono morto se è questo che vuoi domandarmi»
«Ah...»
«Ho capito dal tuo sguardo quello che volevi chiedermi»
«AH...»
«E sì, stavo insieme a Peggy durante la guerra. Non erano solo chiacchere. No, non... Cioè sì, sono tornato per lei, ma... È una lunga storia. Ora non posso stare qui a spiegarla tutta senza entrare nei particolari»
«Sì certo...»
«Se non entro nei particolari non ci capireste nulla»
«... Scusa ma leggi nel pensiero?» domandò alla fine Daniel, visto che il capitano rispondeva ad ogni domanda prima ancora che gliela facesse
«Forza dell'abitudine» disse semplicemente lui, roteando gli occhi
«Oh bene... Peg-... Carter, io ora vado, volevo solo dirti che Thompson è stato dimesso dall'ospedale e... ehm... Ci vediamo a lavoro... Ciao» disse tra una parola mangiata e l'altra, affrettandosi a correggersi in vari punti e andandosene da quella casa
Non voleva rinunciare a Peggy, questo lo sapeva, ma che poteva fare? Una stampella non poteva di certo competere contro uno scudo indistruttibile...
Aveva bisogno di parlare con qualcuno, e (forse) sapeva chi lo avrebbe ascoltatoEsattamente un quarto d'ora prima Natasha si era risvegliata dal suo "sonno", madida di sudore, con il cuore che sembrava volerle uscire dal petto e finalmente una risposta alle sue domande. Frigga le aveva spiegato moltissime cose, e ora che sapeva la verità niente l'avrebbe fermata
Aprì lentamente gli occhi, con tutti i sensi in allerta ed una strana sensazione che ancora non sapeva come chiamare, ma appena si accorse di trovarsi in un letto matrimoniale estrasse come una furia la pistola che aveva nel costume e la puntò verso la porta
«Wooo, ferma! È tutto okay,... tutto okay» la bloccò una voce famigliare (ma non troppo). Howard.
Si voltò verso Stark, mentre quest'ultimo si alzava con movimenti lenti dalla poltrona affianco a lei e tendeva le mani verso l'arma, tenendo però i palmi rivolti verso l'alto
«Piano... Ora mi dai quella e-»
Lei non gli diede il permesso di terminare che con un rapido gesto spostò il suo bersaglio dalla porta alla testa del futuro padre di Tony.
Teneva un dito ben fisso sul grilletto, mentre il miliardario aveva la pistola proprio in mezzo agli occhi e si immaginava senza la ben che minima difficoltà come sarebbe stata la sua fine.L'iride degli occhi della Romanoff si tinse di arancione, brillando al contatto con la luce del sole e assomigliando in modo agghiacciante sempre di più a sangue che scorre.
«Ho le mie risposte ora, sai» disse con voce seducente, facendo perdere parecchi battiti al playboy «Devo solo dare inizio alla missione e fare ciò che mi riesce meglio: portarla a termine»
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FUORI DAL TEMPO
FanficCONTIENE SPOILER DI AVENGERS:ENDGAME (e film precedenti) E DELLA SERIE TV: AGENT CARTER (stagione 1 e 2) Steve pensava di essere forte, di riuscire ad andare avanti... Ma la morte di Stark era stato un duro colpo, che fece ritornare tutti i brutti r...