Cap. 29

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Una delle cose più piacevoli durante l'estate per il capitano era sentire il sole riscaldargli dolcemente la pelle, dandogli quella dolce sensazione di benessere che non provava da tempo.
Sinceramente ce ne aveva messo un bel po' di tempo a rilassarsi, anche perché sia lui che Peggy, Stark e Natasha erano in costume da bagno e la Vedova non la smetteva di fare battute su lui e Margaret (che, chissà perché, ora si rifiutava di chiamarli in qualche altro modo se non "Steggy").

«Hey, capitano» interrompe quel momento di tranquillità Stark, risvegliando il supersoldato dai suoi pensieri «Occhio a non scottarti. Qui il sole batte forte-»

«Ah non preoccuparti Howard» lo bloccò subito la Romanoff «la Steggy si arrangia a mettersi la crema, giusto?»

«Che?!» risposero all'unisono i due interessati

La rossa non rispose, limitandosi a sorridere maliziosamente e a lanciare un tubetto giallo al capitano, alzandosi poi dal suo comodo sdraio e prendendo Howard a braccetto , allontanandosi in fretta, mentre il miliardario non provava neanche a nascondere il suo sguardo che percorreva i lineamenti della donna, ammirando come un semplice costume intero nero poteva renderla ancora più bella.

Steve cercò di distogliere gli occhi da loro due, abbassandolo su quello che teneva tra le dita e provando a non arrossire.
Era della semplice crema solare, tutto qua.
Dove Nat la avesse trovata era un mistero, ma intanto quello nei guai era lui!

«Dimmi capitano, hai intenzione di analizzare ogni singolo componente di ogni goccia di quella cosa o...?»

«Eh? Oh scusa Peg, è che... Ecco...»

«Steve, lo so come funziona un crema. Tranquillo, mi arrangio» le rispose lei, decisamente più tranquilla, rubandogli l'oggetto di tanto imbarazzo e voltandosi

Lui cercò di distogliere lo sguardo, come se all'improvviso la sabbia sotto ai suoi piedi fosse diventata terribilmente interessante, ma il rumore delle onde non facevano altro che portare alla sua mente un'idea innocente quanto folle, che però lo faceva sorridere solo ad immaginarsi come sarebbe andata a finire

«P-Peg...» la chiamò, raccogliendo tutto il suo coraggio e aspettando che lei lo stesse ascoltando prima di continuare

«Dimmi»

«Andiamo in acqua? Sì insomma, anche solo a camminare lì vicino se proprio-»

«Okay»

«Okay?»

«Santo cielo Steve, sì! Andiamo, tanto non ci vede nessuno: La spiaggia è deserta e Stark è andato chissà dove con Romanoff!»

Eppure, Peggy si sbagliava a riguardo.
Appena i due si allontanarono dal loro ombrellone la Vedova Nera e il suo nuovo compagno d'avventura erano ad alcuni metri di distanza, intenti a pedinare i due fidanzatini e osservarli a distanza di sicurezza.
Li osservarono camminare per un po' sul lungomare, parlando normalmente e superando ogni imbarazzo, finché il Capitano non si inoltrò un po' di più in acqua, schizzando l'agente quando era distratta e dando inizio ad una piccola battaglia in cui avrebbe sicuramente perso.

Perfetto, stava andando tutto come previsto

La rossa sorrise soddisfatta, sentendo però un formicolio appena sotto la nuca e rendendosi conto che le sue iridi stavano diventando nuovamente arancioni.
No... Non ora!

«Howard, andresti a prendermi qualcosa da bere?» tentò di mandarlo via con una scusa lei, in modo da restare sola

«Okay, ma-»

«Acqua. Anzi no, un Mojito. Meglio un Mojito»

«Ai suoi ordini Madame!» rispose, andandosene appena giusto trenta secondi prima che svenisse

Vi era poca luce attorno a lei, ma anche quel poco bastava per fare capire alla Vedova dove si trovava: Asgard.
Ah, non di nuovo...

«Perdonami, so che non ami questo metodo per comunicare» irruppe una voce femminile alle sue spalle

Natasha si voltò, riducendo gli occhi a due fessure per poter mettere a fuoco i lineamenti della donna che si avvicinava, ma riconoscendone solamente la voce

«Salve Frigga»la salutò, sentendo la gola diventare secca

«Lo sai che giorno è oggi? E quanto tempo è passato dall'ultima volta che abbiamo parlato?»

«Sì sì ne sono al corrente, ma-»

«E se non ricordo male ora hai chiesto pure l'aiuto dei miei figli...»

«Sì però... Non siamo ancora pronti»

«Come sarebbe a dire?! Romanoff, non c'è più tempo! Lo sai a cosa stai andando in contro almeno?»

Lei abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore e stringendo le mani in un pugno.
Oh lo sapeva bene cosa sarebbe successo... Eccome se lo sapeva!
Lei e la dea non parlavano d'altro da quando si erano conosciute: Loki (quello del 2012) avrebbe attaccato NewYork con un esercito composto da persone particolarmente forti e ci sarebbe stata una strage, oltre ad un cambiamento radicale nel carattere dell'ingannatore.
In questo modo avrebbe ottenuto le Gemme dell'infinito che gli mancavano, e da lì a poco avrebbe iniziato a comportarsi come il signore dell'universo, facendola pagare a Thanos e trattando tutti come dei burattini.

E ciò sarebbe avvenuto domani, il 5 Luglio.

«Natasha?» la richiamò la regina

«Ti prego. Deve esserci un modo per avere più tempo! Loki è tuo figlio, giusto? Fa qualcosa! Sei riuscita a capire i suoi piani, riuscirai anche a darmi qualche giorno! Però per favore, il compleanno di Steve non può essere rovinato. E... E qual ballo con Peggy deve essere fatto. Deve, okay? Oggi è il giorno perfetto, e io non posso dire agli altri che domani moriremo tutti! E sarà anche un evento che potrà cambiare ogni cosa in battaglia, se solo conoscessi il capitano come lo conosco io»

«Ascolta, Nat»

«Per favore» la implorò ancora, questa volta prendendole le mani e stringendole tra le sue «Loki vuole questa città perché qui ci sono le maggior parte delle Gemme dell'infinito, giusto? Beh, ho parlato con la custode della gemma del Tempo e ora anche lei sa tutto! Per il Tesseract ho avvisato Stark e...»

«E? Manca la più importante. Come pensi di risolvere quel problema?»

Natasha mollò la presa, prendendo un respiro profondo e preparandosi a dire a voce alta quella cosa che ancora si rifiutava di accettare

«Lo so. Manca la Gemma dell'anima ma sinceramente è l'ultimo problema perché.... Beh, è dentro di me. Scorre nelle mie vene dal momento in cui Steve mi ha riportato in vita»

FUORI DAL TEMPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora