Cap. 21

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«Non giocare con il fuoco, Natalia» la rimproverò Loki, anche se in realtà quel cognome non gli dava troppo fastidio.

Lui ancora non conosceva la sua vera storia, ma semplicemente pensava che suo padre facesse delle preferenze ben visibili, senza curarsi minimamente della sua presenza... cosa che però effettivamente faceva

«Altrimenti rischio di scottarmi?»

«Esattamente. E credimi, fa parecchio male»

«Uh, Loki, il dio degli Inganni, vuole aiutarmi ed evitare che io mi ferisca?» continuò a giocare lei avvicinadosi con passo seducente, senza il ben che minimo autocontrollo

«Già, è strano pure per me. Ora però giù le mani» la fermò lui, vedendo che con un braccio scendeva in modo pericoloso vicino alle sue tasche «Meglio non fare cose di cui potresti pentirti»

«Ops. Troppo tardi» rispose ridendo, alzando un sacchettino marrone pieno di monete dorate

Lui roteò gli occhi, riprendendosi la sua merce e provando a portare pazienza. Era sotto effetto di un incantesimo... un po' come se fosse ubriaca! Doveva essere paziente

«C-comunque... perchè sei qui?» le domandò lei, scuotendo la testa e chiudendo gli occhi, come se volesse ribellarsi a quel carattere che le era stato imposto

«Punto primo: rinuncia, finchè non avremmo terminato avrai questo caratteraccio. Punto secondo: sono venuto a prendermi l'anticipo»

«Anticipo?»

«Beh che credi? Che io e Thor lavoriamo a gratis?»

«Beh... sì»

Lui sorrise, accarezzando con lo sguardo le sue guance che piano piano si tingevano di rosso «Tesoro mio, non tentare di fregarmi» disse, felice di aver trovato qualcuno al suo pari «So che tu sai cosa voglio. E me l'hai anche promesso quando ci siamo conosciuti»

«Eh... Amore, è un tantino complicato»

«No che non lo è»

«Sì che lo è. Vedi, quella cosina che vuoi tu si è spezzata e dovresti riunire tutt-»

«Nat, voglio la gemma dell'anima, non mi sembra così difficile»

«Beh...»

«So che ce l'hai tu. Riesco a sentirne il potere»

«Uff, senti, è vero. Ma tua madre sa dove sono. E non posso consegnarti i pezzetti finchè...»

«Finchè...»

«Finchè so io! E ora vattene, ho una missione da compiere» sbraitò, mentre i suoi occhi tornavano normali e il Dio scomparve proprio come era apparso

La notte non passò di certo in fretta per nessuno che conoscesse Jarvis, men che meno per Steve.
Si alzò dal letto all'alba, aprendo la finestra per tentare di cambiare l'aria e fermandosi un attimo ad osservare il panorama.
Quel giorno avrebbe dovuto cercare Bucky, affrontarlo se necessario, rubare quel maledetto quaderno rosso e tenerlo nascosto il tempo necessario per rimettere la storia sulla sua giusta linea temporale. Era quello il piano, niente di più e niente di meno. Eppure era così agitato...

«Hey Steve» disse Natasha, irrompendo nella camera «Scusa se entro così, ma tanto sapevo che non stavi dormendo»

«Come tutti, immagino» rispose lui, evitando di voltarsi

«Già. è proprio di questo che volevo parlarti... dato che nessuno riesce a riposare abbiamo pensato di anticipare il tutto»

«D'accordo. Grazie dell'avvertimento»

FUORI DAL TEMPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora