«Non puoi lasciarmi da sola con Noa, ho bisogno anche di te per sopravvivere in questo mondo» mi supplica Melissa, stringendomi in un abbraccio che mi toglie il respiro.
«Ehi, guarda che ci sono anche io» borbotta mio fratello, fermo sull'uscio della mia camera.
Mel solleva la testa e lo osserva con un'occhiata minacciosa. «Preferisco di gran lunga fare finta che tu non esista.»
Sogghigna. «Lo so che mi pensi ogni notte.»
«Sì, ogni volta che ho gli incubi.»
Noa si sdraia sul letto e scoppia a ridere. «Colpito e affondato.»
«Non mi sei di aiuto così.»
«Stai sbagliando strategia.»
Sbuffa. «Che cosa vuoi saperne tu delle donne.»
«Non ho una vagina, ma ne so molto più di te.»
Melissa mi afferra per le braccia. «Hai visto? Senza di te siamo persi, tu sei il collante indispensabile che ci aiuta ad andare avanti.»
«Tranquilla, Mel, ho parlato con questi due tipi. Mi hanno detto che non combineranno guai. Vero, ragazzi?»
«Sì, signora!» rispondono in coro, mentre li osservo con uno sguardo perplesso.
«Da quando sono così amici?» mi domanda Mel all'orecchio.
«Non ne ho idea.»
«Ecco, hai visto? Mi sento incredibilmente sola senza di te.»
Le afferro una ciocca ramata e la ripongo dietro all'orecchio. «Non ti accorgerai neanche della mia assenza. Inoltre, puoi chiamarmi tutte le volte che vuoi, ti risponderò a qualsiasi ora del giorno» affermo con tono dolce per rasserenarla.
«Sarà meglio per te, altrimenti vengo lì e ti riporto subito a casa.»
«Sei pronta?» Mia madre entra dentro la stanza affollata e io annuisco per darle una conferma.
Guardo tutti i presenti e sento una morsa alla bocca dello stomaco. Sto cercando di essere io quella forte della situazione, ma se tutti continuano a guardarmi con quegli sguardi tristi non resisterò ancora per molto.
La prima ad accorgersi del mio turbamento è mia madre, che rompe il silenzio. «Che dite ragazzi, scendiamo giù? Ho preparato una torta al cioccolato per l'occasione.»
«Subito!» Noa si alza dal letto e la segue giù per le scale.
Mattia si volta, ma all'ultimo ci ripensa e sposta la sua attenzione su Melissa. Si inchina e le indica la porta con la mano. «Dopo di lei, milady.»
«Essere ruffiano non ti fa guadagnare punti» dichiara lei, ma accetta il suo invito ed esce dalla camera, sfoggiando la sua camminata da accalappia uomini.
«Mi farà diventare matto» sussurra Mattia, seguendola come un cagnolino.
Scuoto la testa e vado anche io al piano inferiore, dove mia madre ha allestito il tavolo in soggiorno con il dolce e le bevande. Trascorriamo un'ora senza parlare più della mia imminente partenza tanto che, quando il citofono risuona nella stanza, ci coglie completamente alla sprovvista.
Mia madre si precipita ad aprire la porta e sulla soglia compare Elia con il suo sorriso ammiccante che la fa capitolare in un battito di ciglia.
«Ciao, caro, accomodati, vuoi un pezzo di torta?»
«La ringrazio, signora, ma così rischiamo che sua figlia perda il volo.»
«È quello lo scopo» mormora Melissa, facendoci scoppiare tutti a ridere.
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Divisa a metà
ChickLitPrefissarsi degli obiettivi, per qualcuno di noi, è indispensabile per affrontare le giornate e mantenere i nervi saldi. Ciò è quello che pensa Carla Amato, studentessa di ingegneria dell'università di Catania che ha programmato la sua vita da quand...