La guardia....

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Alison era sempre più incuriosita da quell’uomo, che pur sforzandosi all’impazzata per riconoscerlo non ci riusciva, i suoi tentativi erano letteralmente invani, i due continuarono a lanciarsi occhiate indecifrabili, non si capiva se fossero occhiate complici, di piacere o semplicemente di curiosità reciproca…
Dopo mezzora di viaggio davanti a loro scorsero un blocco stradale sostanzialmente sospetto

“Stuart vai a controllare!”

Esclamò l’uomo alla guida con voce fredda ed estremamente calma.

Stuart scese rapidamente dalla macchina seguito poi dal poliziotto più giovane…
Alison sbuffò rumorosamente, stravaccandosi ulteriormente sul sedile posteriore, socchiuse gli occhi senza badare troppo a cosa succedeva…

beh non era la prima volta che era in una macchina degli sbirri ad esempio il 23 settembre 2011 la portarono in questura perché l’avevano trovata con della marjuana addosso ma poi avendo agganci ed essendo minorenne la rilasciarono.
Poco dopo fu riarrestata per aver scatenato una rissa...

aggressione con arma bianca,
spaccio…

e moltealtre cazzate 
Degli spari la risvegliarono dai suoi pensieri…
Si ritirò subito subito su, sgranando gli occhi cercando di visualizzare la situazione, si riparò per quanto poteva dietro al sedile anteriore nero di pelle, vide i due poliziotti a terra

“ma che cazzo succede?”

Due uomini usciti dai veicoli che bloccavano la strada si avvicinavano a lei e non ci volle molto ad Alison per riconoscerli, cominciò a sbattere sul finestrino gridando

“Igorrrr Azaa”

Cominciò a ripetere all’impazzata i loro nomi.

Quello che era successo era palesemente chiaro, se non estremamente, non era una semplice imboscata, e certamente l’uomo alla guida non era un uomo chiunque…ma chi era allora…??

L’uomo la slegò rapidamente e nel farlo si alzò la manica della divisa lasciandogli vedere un tatuaggio…sì ma non un tatuaggio qualsiasi…no un tatuaggio uguale al suo…un elettrocardiogramma con l’altra metà del
cuore

“Ivan”

“c’è ne hai messo di tempo è”

“ma i tuoi o…”

Gli occhi di Alison non si staccavano dal tatuaggio il respiro aumentò non riuscì a dire nulla e non so come ma le labbra di Ivan si unirono alle sue, ma probabilmente questa domanda era uno dei loro ultimi problemi, il
profumo…lei sarebbe capace di riconoscere quel profumo e quelle labbra OVUNQUE, ed è palese dire che quell’uomo non era un uomo qualunque, ma era “Lui"

“ti sei ingrassata”

“cafone”

“vuoi sapere un segreto Harley”

“solo se prometti di non lasciarmi può”

“scusa piccola”

Sussurrò lui tra un bacio e l’altro, e senza parlare gli levò le manette ed uscirono dalla macchina, Alison si appoggiò al veicolo e il contrasto del ferro freddo e del corpo caldo di Ivan la fece sorridere e ripensare hai
vecchi tempi

“il mio segreto?”

“ti amo Harley”

“voglio ucciderlo Ivan fosse l’ultima cosa che
faccio”

“desideri altro?”

“voglio andare al funerale di Matt…”

Lui non rispose e tirò un pugno alla macchina urlando arrabbiato si allontanò per poi tornare e dire

“ok come vuoi se ti rende felice”

Poi si diresse al veicolo davanti a loro dicendo con aria fredda

“non ci vorrà molto che il penitenziario si allarmi quindi muovetevi se volete salvarvi il culo”

Aza si avvicinò ad Alison abbracciandola amichevolmente

“Mi sei mancata Aly”

“anche te Azy, dai ora andiamo”

“si oppure il tuo boy si esaurisce”

Queste ultime parole rimbalzarono nella sua testa -il mio boy…-

Ivan ancora probabilmente arrabbiato per il fatto che Alison volesse andare al funerale di Matt disse,

“Igor Aza voi andate con la Jeep, sapete dove ci dobbiamo incontrare, se vi seguono non portateli al covo, noi ripuliamo tutto e arriviamo, a… e…. Igor dammi un telefono pulito per lei”

Lui obbedì senza dire nulla, per poi andarsene via, lasciando quei due pazzi li

“porta i cadaveri vicino alle macchine dobbiamo far esplodere tutto, non dobbiamo lasciare tracce, ti ricordi ancora come fare”

Lei senza parlare si avvicinò a lui e rapidamente gli bloccò il braccio dietro alla
schiena facendogli male

“se non ti fidi Ivan dillo, se hai qualcosa dillo”

Aumentava sempre di più la potenza, provocandogli sempre più dolore

“se non hai niente non rompermi il cazzo, perché io so quello che faccio!”

Lo lasciò andare e senza aggiungere nulla fece quello che gli aveva detto, Ivan prese le taniche di benzina e fece esplodere tutto

“vieni ho una sorpresa per te”

Lei facendo una faccia perplessa lo seguì i suoi occhi si illuminarono nel vedere la sua vecchia moto

“oddio hai tenuto la mia vecchia Harley non me l’aspettavo”

“come non avrei potuto ma ora andiamo”

Alison si avvicinò alla moto e mettendosi le mani nella tasca della felpa che gli avevano consentito di tenere e ci trovò un biglietto lo guardò per un’istante e poi partirono velocemente con la moto…

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"Sentivo i suoi pensieri scorrere tra le mie mani, molto prima di incontrarci avevamo fatto gli stessi sogni..”

Alison DrakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora