Piano

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“Allora sapete che io voglio le cose alla PERFEZIONE!! Ognuno di voi avrà un incarico, questo non è un colpo come tutti gli altri, non sono molte regole ma se non le rispettate morirete e con voi tutti gli altri, sono stato chiaro?”

Esclamo Ivan leader del gruppo, tutti

Annuirono

“ok allora An, tu dovrai disattivare l’ascensore e fare in modo che nessuno chiami la polizia quindi dovrai disattivare tutti gli allarmi che ci sono, ed una volta dentro inoltre dovrai far chiudere la porta di sicurezza. Te starai all’esterno quindi potrai dirci come conducono le ricerche tutto chiaro?”

“si si mai stato più chiaro di così”

“perfetto. Abba e Acai ora viene il vostro turno dovrete entrare fingendovi addette alle pulizie porterete due zaini e poi ne andrete a prendere altri, entrerete con delle maschere, inventatevi una bella scusa. All’interno degli zaini ci saranno delle maschere, svariate uniforme uguali, e delle bombolette spray, quando An vi dirà che la porta principale è chiusa voi dovrete oscurare la porta impedendo la vista agli sbirri. Una volta fatto questo vi recherete dall’altra parte dell’edificio Acai riaprirà una porta già esistente, e te Abba devi accorgerti che nessuno interferisca”

“e gli ostaggi si agiteranno non pensi?”

Disse Abba con del sarcasmo

“per l’appunto voi lancerete dei sonniferi, ovviamente prima vi metterete le maschere”

Le due gemelle annuirono

“Io Aza Igor e Alison entreremo da quel varco che aprirete, legheremo gli ostaggi e poi faremo quello che dovevamo fare”

“ci sono domande?”

Disse Igor con aria fredda, Aza disse scettica

“e come cazzo usciamo scusa? Hahahahah”

“Aza su quello non ti devi preoccupare ci ho già pensato io”

Disse Alison, fece il giro del tavolo mettendosi davanti a tutti, Ivan gli lanciò un’occhiataccia ma lei non ricambiò, prese una posizione autoritaria dicendo

“questo è il mio colpo, se avete intenzione di fare cazzate ritiratevi prima perché deve essere tutto perfetto, a me non interessano soldi, ma visto che a voi si dentro la cassaforte del Grande Boss ci sono diamanti dal valore di trentamila euro ciascuno, ora andatevi a preparare e a riposare domani si balla”

Se ne andarono tutti nelle proprie stanze, tutti tranne Ivan, che si accese una sigaretta.

Alison era visibilmente preoccupata, andò in camera di Ivan la quale ospitava un sacco da box, Ivan la seguì senza dire una parola, lei cominciò a dare pugni al sacco senza essersi messa i guantoni

“ti farai male così”

“il dolore è relativo”

“Alison mia…dissi così anche la prima volta che ti incontrai come si chiamava…”

“Lucas, si chiamava Lucas, era il mio primo amore, lui mi amava e io amavo lui, poi”

Lui si avvicinò senza dire nulla la prese per mano aprì la porta, percorsero tutto il corridoio, e attraversarono la sala e la cucina, aprì la porta fuori pioveva, uscirono sotto la pioggia che si faceva strada dentro i loro vestiti.

“come ai vecchi tempi Harley”

Lei non disse una parola…non riusciva…lui la tirò a sé si guardarono allungo, la baciò ma lei indietreggiò, scuotendo la testa disse

“Ivan non posso”

“perché che hai?”

“io…”

“è per Matt vero”

“non lo so”

“l’hai ucciso te non io”

Lei prese la moto e se ne andò… Alison era una ragazza forte,

molto forte ma aveva fatto un errore…

un errore che gli aveva provocato immensa tristezza…

un errore che continuava a logorare dentro di lei…

anche se cercava di scacciarlo in tutti i modi…

si erra innamorata di un uomo…

un uomo dolce…

ma purtroppo che non apparteneva al suo mondo

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“gli occhi sono lo specchio dell’anima”

Alison DrakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora