4. Jimin

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La mattina dopo mi sveglio presto come sono solito fare.

Tutti i sintomi del calore sono scomparsi e anche se il culo mi fa un gran male sono felice di sentirmi meglio.

Guardo l'uomo accanto a me che sta dormendo profondamente.
È davvero bello, niente da dire.
È cosí diverso mentre dorme, non fa paura fa solo tenerezza.
Noto che ha un grande tatuaggio sulla schiena ma non ho idea cosa sia, prima o poi glielo chiederò.

Decido di alzarmi e dopo aver sistemato la coperta per non fargli prendere freddo mi vesto con gli abiti che avevo il giorno prima e vado a fare colazione dopo aver riempito la ciotola di croccantini di Rapmon, che ancora non ho visto in giro.

Mi accorgo di non sapere i gusti dell'alpha quindi opto per un semplice caffè.
Ho visto che ha la macchinetta che abbiamo a casa quindi sono sicuro che gli piacerà.

Aspetto qualche minuto che il caffè sia pronto e poi lo metto nella tazza che era accanto alla macchinetta.
"Chissà se lo beve amaro o zuccherato..." penso ad alta voce.
"Dipende da come mi sveglio la mattina".
Salto in aria e mi verso del caffè bollente sul braccio.
Strizzo gli occhi per il dolore e mi accorgo di averne fatto cadere un po' a terra.

"O no..."
Appoggio la tazza nel lavello e fregandomene del dolore pulisco il casino che ho combinato a testa bassa sapendo che fra poco sarei stato punito.
Pulisco con uno straccio umido e poi asciugo tirandomi poi su mordendomi forte il labbro restando a testa bassa.
"Scusa..." sussurro spaventato.

Si avvicina e mi costringe a guardarlo alzandomi il mento.
L'espressione calma e tranquilla che avevo visto mentre dormiva è sparita lasciando spazio ad uno sguardo serio.
"Mi dispiace, te lo rifaccio subito" sussurro.
Non voglio davvero cominciare a prenderle il primo giorno...

"No, prima devi fare qualcos'altro".
Mi mordo il labbro e annuisco.
Mi lascia andare e si congeda dicendo un 'torno subito' per poi sparire nella sua stanza.

Sospiro e mi arrendo al fatto che verrò punito.
Mi tolgo la maglietta e mi metto in ginocchio restando a testa bassa.
Sento una porta chiudersi e i suoi passi.
Sta tornando.
Non oso immaginare con la sua forza quanto possa fare male essere punito...

"Che stai facendo?" Chiede abbassandosi al mio livello facendo incrociare i nostri sguardi.
Il suo tono è confuso e non ne capisco proprio il motivo.
"Pensavo volessi punirmi..." sussurro piano.

Sembra ancora più confuso.
"E perchè dovrei farlo?".
Non è ovvio?
"Ho fatto un casino, è giusto che venga punito..." mormoro pianissimo chiudendo gli occhi.
Fallo e togliamoci il pensiero.
"Vuoi che ti punisca per quello che hai fatto?" Chiede con tono un po' meno duro.

Non si tratta di quello che voglio io, io non vorrei mai essere punito, è solamente giusto.
Devo imparare la lezione, cosí mi hanno insegnato.

Annuisco piano e stringo la maglia fra le dita.
"Jimin, guardami".
Apro gli occhi e punto lo sguardo sul suo.
"Non ti punirò."
Come? Perchè?
"Guardati il braccio, non ti fa male?"
La parte in cui è caduta il caffè è rossa e brucia.
Annuisco piano.
"Ti sei fatto male ma te ne sei fregato e ti sei messo a pulire subito.
Hai rimediato al tuo sbaglio subito e pensi che io voglia punirti?
Dopo che ti sei fatto del male?
Perchè dovrei farlo?
Se pensi che vivrai nel terrore che io ti punisca per ogni cazzata che farai per colpa della tua sbadataggine ti sbagli.
Sono un alpha, non un mostro.
Io mi prendo cura dei miei omega, non sono degli oggetti per me" mi aiuta ad alzarmi "quindi non ti punirò" ripete serio.

Sono praticamente scioccato, pensavo che non avrebbe esitato a colpirmi invece a quanto pare mi sbagliavo.
"Hai un concetto del giusto e sbagliato che non va affatto bene.
Capirai meglio con il passare del tempo" dice annuendo.

Annuisco piano, mordendomi il labbro inferiore e mi fa mettere il braccio sotto l'acqua.
Stringo i denti perchè brucia davvero tanto.
Mi asciuga il braccio delicatamente e infine passa una crema sulla parte colpita che mi da subito sollievo.

Era quella che era andato a prendere, non una cintura per picchiarmi...
Mentre si lava le mani gli preparo un'altro caffè, sentendomi in colpa per aver pensato cosí male.

"Cosa mangi per colazione?" Chiede bevendo il suo caffè dopo avergli dato la tazza.
"Di solito non la faccio" sussurro timidamente.
È già tanto se faccio un pasto al giorno a casa...
Mi prendevo solamente gli avanzi che restavano... quando restavano...

"Aish... è una brutta abitudine...
Devo farmi dare dai tuoi la cartella medica e tutte le informazioni che mi servono".
Annuisco.
Tanto so che mentiranno sui miei malesseri e sulla mia cattiva nutrizione.

Mi scompiglia i capelli e mi sorride.
"Dai, andiamo a fare un po' di spesa e poi shopping~
Non puoi di certo restare con questi vestiti, e visto che non ti sei portato niente direi che è imperativo andarci" dice sorridendo leggermente.

Rimango sorpreso.
Ho sempre indossato i vestiti scartati dai miei fratelli.
Non ho mai avuto nulla di mio...
Davvero questo alpha è cosí gentile con me?
Perchè essere cosí gentile con una feccia come me?

"Che c'è non ti piace fare shopping?" Chiede perplesso.
"Vuoi che passiamo da casa tua per fare la valigia?
Forse con i tuoi vestiti ti sentirai più a tuo agio".

Scuoto la testa.
Probabilmente avranno già buttato via le mie cose.
"Solo... non fraintendermi ti prego... ma..." distolgo lo sguardo "nessuno era mai stato cosí gentile con me..." sussurro piano.
"Non capisco perchè dovresti spendere dei soldi per me..."
Sono solo un omega...

"Te l'ho detto hai un concetto del giusto e sbagliato che non va bene.
Perchè non dovrei prendermi cura di te?
Se tu ti prendi cura di me non capisco perchè non dovrei fare la stessa cosa.
È un dare e avere Jimin..." dice sospirando.

"Forse per te sarà cosí ma non tutti la pensano in questo modo..."
Rimane in silenzio per qualche secondo poi riprende a parlare.
"Ma io sono fatto così, non ti devi preoccupare di nessun altro.
Se diventerai il mio mate capirai meglio".

Se lo diventeró, è probabile che il mio comportamento lo abbia giá stancato.
Infondo chi mi vorrebbe?
"Forza andiamo, c'è il frigo vuoto".
Il suo tono è di nuovo meno serio, più amichevole e dopo essersi preparato usciamo.

Spring Days [Nammin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora