Spring Days [Nammin]

20. Jimin

Passano alcuni giorni in cui sto ancora in ospedale ricoverato.
Namjoon oramai passa tutte le sere qui a dormire mentre anche se non è necessario, Yoongi e Jin si danno il turno per farmi compagnia.
Ho provato a dirgli che sto meglio e che se ho bisogno ci sono i medici ad aiutarmi, ma niente sono implacabili.

Oggi è il turno di Yoongi.
È arrivato circa una decina di minuti fa e dopo avermi salutato si sistema sulla sedia sorridendomi leggermente.
"Oggi posso restare solamente un'oretta, è un problema?" Chiede guardandomi negli occhi.
Scuoto la testa e sorrido.
"Sta tranquillo hyung, mille volte vi ho detto che sto bene e di stare tranquilli.
Avete la vostra vita e non dovete di certo stare apresso a me".

Annuisce poco convinto e si tocca la pancia con un leggero sorriso.
"Sai... ho una visita un po' particolare oggi... per questo devo andare via prima" dice alzando lo sguardo su di me.
Ricambio lo sguardo un po' confuso.
Che significa?
Non sarà che...
"YOONGI-HYUNG SEI INCINTO?!" Urlo con un gran sorriso.

Sorride e annuisce.
"Scusa se non te l'ho mai detto ma ci siamo avvicinati da poco e volevo che la tua situazione con Namjoon fosse apposto prima di dirtelo" si passa una mano sulla nuca in imbarazzo "sono al quinto mese, per l'esattezza la 19° settimana".

Mi porto una mano alla bocca e sorrido felice per lui.
"È meraviglioso~ sapete già il sesso del bambino o bambina?"
Annuisce.
"È un maschietto" ridacchia.
"Wow..." sorrido felice "Jungkook come l'ha presa? È felice?" Chiedo curioso.
"Ma... oddio dovevi dirmelo...
Ti ho messo in mezzo alla situazione che si era creata con Namjoon...
Mi dispiace tanto non avrei voluto stressarti e farti preoccupare..." dico sincero.
Davvero non avrei voluto, Aish...

Scuote la testa e sorride.
"L'ho fatto con piacere credimi e comunque Jungkook è felicissimo non vede l'ora che nasca" ridacchia "ma la cosa che mi rende più felice è che non gli importa se sarà alpha, beta o omega, lo amerà con tutto sè stesso e la cosa mi rende veramente felice" dice con gli occhi lucidi, abbassando lo sguardo accarezzando il leggero rigonfiamento che ora posso notare nonostante la maglia larga che copre la gravidanza.

Non pensavo che Jungkook fosse cambiato così radicalmente e fosse cresciuto tanto.
Ha solo 21 anni, è davvero giovane, sono felice che l'abbia presa tanto bene.
Cioè, avranno preso la decisione insieme visto che non può succedere così casualmente, vuol dire che entrambi sono pronti.

"Sono davvero felice per voi, sarete dei genitori meravigliosi".
"Grazie Jimin" mi fa un sorriso tenerissimo che Jungkook ha chiamato il sorriso gengivale, gummy smile.

"Jungkook mi ha raccontato del suo passato, di te e di tuo fratello, ma voglio dirti che come hai visto l'altra sera quando è successo quel mezzo casino, che lui è cambiato.
Non è più il liceale bullo e vandalo a cui piaceva sottomettere gli omega per gioco per piacere personale per umiliarli".
"Lo so" lo fermo dal suo discorso "all'inizio ero un po' restio ma sono felice che abbia messo la testa apposto e non frequenti più mio fratello".
Annuisce sorridendo.
"È proprio così lui—"
Si ferma sentendo bussare alla porta.
È Jungkook.

"Yoon andiamo? Hai la visita" dice avvicinandosi al corvino baciandolo dolcemente a stampo.
Ricambia e si alza.
"Prima però vado in bagno".
"Hai bisogno di una mano piccolo?" Chiede il maggiore con fare protettivo.
Yoongi sbuffa divertito scuotendo poi la testa.
"Ci so ancora andare da solo in bagno tu resta qui" ridacchia baciandolo per poi scomparire in bagno.

Il moro si gira verso di me e sorride.
"Te lo ha detto non è vero?"
Annuisco.
"Sono davvero felice per voi" sorrido.
Annuisce e noto che sia leggermente agitato.
"Sai... ho conosciuto Yoongi quando ero appena entrato nel branco di Namjoon, a quei tempi avevo appena lasciato la compagnia di tuo fratello e volevo cambiare.
Conobbi Yoongi in un night club, si prostituiva per vivere" sospira guardando verso il bagno.
"A quei tempi cercavo di divertirmi limitando i danni e ci andai a letto davvero tante volte pagandolo.
Man mano che andava avanti la cosa, sentivo che non era più sesso ma era qualcosa di più quindi ho cercato il modo di tirarlo fuori di lì e grazie all'aiuto di Taehyung e Namjoon ce l'ho fatta".

Gli faccio cenno di continuare interessato al suo racconto.

"All'inizio Yoongi non voleva.
Gli serviva quel lavoro perchè non aveva altro ma io lo volevo solo per me anche se era stato toccato da tante persone.
Vedevo che con me fosse più sciolto mentre con le altre persone era glaciale.
Mi piaceva e volevo che diventasse il mio compagno.
C'è voluto tanto tempo, sono successe tante cose, ma alla fine si è innamorato anche lui di me e ha scelto di diventare il mio omega, il mio compagno" sorride guardandomi.
"Ti dico questo perchè volevo spiegarti che non sono più quello di prima.
Lui mi ha fatto maturare e diventare grande, mi ha cambiato" dice deciso.
Si vede, li invidio sono davvero una coppia perfetta.

"Mi dispiace tanto per lui... per quello che è successo.
Non mi sono mai scusato" sospira.
Mi irrigidisco e abbasso lo sguardo.
"Non è stata colpa tua... è colpa di Jihyul e i miei genitori..." sospiro "è acqua passata non ti preoccupare".
Annuisce poco convinto e poco dopo esce Yoongi con lo sguardo un po' indispettito.

"Non oso immaginare quando la pancia diventerà enorme, mi servirà una gru per muovermi".
Io e Jungkook scoppiamo a ridere mentre Yoongi ci guarda male.
"Forza mangia carote vediamo di andare a vedere come sta tuo figlio" borbotta.
"Ciao Jimin, è stata una bella chiacchierata spero che uscirai presto da qui" mi saluta Jungkook ridacchiando mentre Yoongi lo porta via facendomi un cenno come saluto mentre cerca di non mostrarsi divertito dalla scena.

I medici hanno detto che fra qualche giorno potró uscire.
Ormai non ho più febbre e le ferite sono quasi tutte apposto, devo fare solo alcuni esami e aspettare gli esiti e poi potrò tornare a casa.

Confesso che ho timore a farlo, ma devo pensare solo che fuori dal rut Namjoon è la persona più buona di questo mondo.
Devo fidarmi, voglio farlo perchè lui lo ha fatto con me quando ha accolto un estraneo in casa sua.
Voglio farlo perchè lo amo.