IV. messages

4.7K 218 117
                                    

Dovevo ammettere che rimasi un po' sorpresa quando vidi quei pochi like che @tomholland2013 aveva messo sulle mie foto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Dovevo ammettere che rimasi un po' sorpresa quando vidi quei pochi like che @tomholland2013 aveva messo sulle mie foto. Non che per me avessero chissà quale importanza, semplicemente mi fece piacere. Molto.

Anche io spiai un po' il suo profilo, pieno di foto con amici, colleghi, fratelli. Pensai così di lasciare un like anche ad una foto, scelsi quella con il suo cane che apparentemente si chiamava Tessa. Mi chiesi per un attimo chi dei due fosse più tenero.

Durante il mio giorno libero continuai a lavorare. Volevo continuare a scrivere l'intervista di Thomas e poi qualche altro articolo per il blog della rivista, magari era tempo perso poiché era raro che pubblicassero gli articoli dei tirocinanti ma è così che dovevamo imparare a lavorare, ci dissero.

«Emma!» sentii urlare dal piano di sotto. Alzai gli occhi al cielo, non avevo nessuna voglia di alzarmi dal letto eppure dovetti farlo.

Scesi al piano di sotto, dove mio padre era intento a leggere i mille documenti che il lavoro portava.. O forse erano i documenti del divorzio.

Andai in cucina da mia mamma, lei invece stava cucinando. «sì?» mi feci sentire.

«puoi apparecchiare? È quasi pronto» mi chiese. Non si girò a guardarmi, non che fosse una sorpresa ma evidenziò la lontananza che nella nostra famiglia si stava creando.

Mi avvicinai a lei per prendere i bicchieri. «qualcosa non va?» domandai. La guardai un attimo, non stava piangendo ma stava evidentemente male.

«no, tesoro, è tutto okay» mi rassicurò abbozzando un sorriso.

Non volli insistere, non mi raccontava mai niente, si teneva tutto dentro. Era mio padre quello che, invece, parlava di tutto con tutti. Diceva sempre che il dialogo era la cosa più importante, era inutile mantenere me e mio fratello all'oscuro di tutto quando le cose erano chiare come la luce del sole.

Annuii per poi continuare ad apparecchiare la tavola, aggiunsi le posate e poi i piatti. Raggiunsi mio padre, aspettando che il pranzo fosse pronto.

«lavoro o divorzio?» sbottai sedendomi sul divano accanto a lui.

Mio padre mi guardò con i suoi meravigliosi occhi azzurri e mi sorrise leggermente. «lavoro»

«avete litigato di nuovo, per caso?» domandai ancora, prendendo uno dei suoi fascicoli. Non che ci capissi qualcosa di legge, solo per sfogliarlo.

«una piccola discussione, niente di che» ammise facendo spallucce. Scrisse qualcosa nella sua agenda, forse legato al caso che stava seguendo.

«non capisco perché abbiate deciso di portare avanti questa cosa della separazione in casa, è terribile» commentai.

Era terribile vivere con loro e sentirli litigare costantemente, a volte per faccende stupide. Però, da un lato, non li biasimavo.

«non lo so, un po' per te-»

𝙏𝙝𝙧𝙚𝙚 𝙎𝙩𝙚𝙥𝙨 𝘼𝙬𝙖𝙮 𝙁𝙧𝙤𝙢 𝙔𝙤𝙪 ➳ 𝙩𝙤𝙢 𝙝𝙤𝙡𝙡𝙖𝙣𝙙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora