XXI. degree

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TOM'S POINT OF VIEW

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TOM'S POINT OF VIEW

Erano passati un paio di giorni dall'ultima sera con Emma e morivo dalla voglia di vederla. Le promisi che questa volta ci saremmo andati piano, senza piedi di piombo per non rischiare di soffrire. Ma sentivo che sarebbe stata la volta giusta e niente mi avrebbe fatto cambiare idea.

Mi alzai dal letto, erano appena le undici ed io dovevo prepararmi. Quel giorno Emma avrebbe conseguito la laurea e volevo farle una sorpresa, il suo non fu un invito esplicito, semplicemente mi disse "sai, martedì mi laureerò..", lasciandomi intendere il resto della sentenza.

Dopo una doccia veloce indossai un elegante completo grigio e dei semplici mocassini. Sistemai i miei capelli e appena pronto mi guardai un'ultima volta allo specchio. Ero davvero un figo.
Presi da un cassetto il regalo di Emma, non vedevo l'ora di darglielo ma avevo anche paura che non fosse stato di suo gradimento.

Prima di andare all'università, però, passai da un fioraio lì vicino e comprai un mazzo di rose rosse, bianche ed un girasole. Lasciai l'auto a qualche isolato di distanza e raggiunsi l'edificio a piedi. Già all'esterno era pieno di gente ed io seguii le indicazioni che Chloe mi aveva mandato tramite messaggio dato che non avevo nessuna idea di dove dovessi andare.

Quando finalmente da lontano notai la scritta Aula Magna sopra una grande porta camminai a passo più svelto e una volta dentro mi ritrovai sul punto più in alto della stanza. Non cercai subito i miei amici, bensì Emma. Doveva sicuramente essere una di quelle persone che stavano davanti a sei professori e che indossavano una toga blu, era impossibile capire chi fosse però.

«hey, ce l'hai fatta» sentii alle mie spalle una voce familiare e quando mi voltai vidi Chloe venirmi incontro.

«hey, sì. Harrison non c'è?» domandai.

«sì, ha già preso posto e dovremmo andare anche noi» mi informò facendomi cenno di seguirla e così feci.

«secondo te le piaceranno?» le domandai scuotendo leggermente i fiori che tenevo in mano. Lei li guardò per un attimo e poi mi sorrise.

«ora capisco perché le piaci così tanto, non ne sbagli una, Tom» rispose raggiungendo Harrison e si sedette anche a lui.

Lo speravo.

In mezzo a tutta quella gente l'unico volto conosciuto, oltre quello di Haz e Chloe, era quello del padre di Emma. Se ne stava seduto con quella che immaginai fosse sua moglie, o ex moglie, a qualche gradino di distanza da me. Mi chiesi se e quanto fossero fieri di loro figlia, avrebbero dovuto. Era una ragazza straordinaria.

«possiamo dare inizio alla consegna dei diplomi di laurea» uno dei sei professori parlò e i ragazzi con la toga blu si alzarono. Tra loro mi colpì la chioma bionda e mossa, doveva essere lei. Mi dava le spalle ma sapevo fosse bellissima, notai le sue mani dietro la schiena tremare per l'agitazione così mi venne in mente di tranquillizzarla.
Toccai due volte il centro del mio bracciale, o meglio del nostro bracciale. Notai che con l'altra mano stava stringendo il polso doveva teneva quel cinturino e sorrisi a trentadue denti. Sapeva benissimo che potevano dividerci chilometri, banchi o gradini, io ero sempre lì con lei.

«William Cross, B» annunciò lo stesso professore. Un ragazzo si avvicinò a lui, prese il suo diploma e poi tornò al suo posto.

«Daniel Grossman, A» continuò.

Oh sì, lui era il fotografo.

«Emma Jones, A» la voce del professore si fece sentire di nuovo assieme agli applausi di tutti presenti verso di noi, inclusa Emma che mi sorrise ed io le feci un veloce occhiolino.

«Julia Turner, A+»

A cerimonia finita ci recammo nel giardino dell'Università ma mi allontanai momentaneamente dagli altri quando sentii il mio cellulare squillare.

«pronto?» dissi rispondendo al cellulare.

«fratellone!» sentii urlare dall'altro capo del telefono.

«hey, Sam, tutto okay?» chiesi.

«sì, e tu? Non ci sentiamo da un po'» rispose ed io sorrisi.

«va tutto bene, sono alla laurea di Emma» mormorai guardandomi intorno.

«oh okay, allora ti lascio stare» rispose. «falle gli auguri da parte nostra»

«okay, a dopo» chiusa la chiamata tornai dove tutti stavano festeggiando.

«Tom!» lei non appena mi vide mi forse incontro e legò le braccia attorno al mio collo. «credevo fossi andato via» continuò con un velo di tristezza nel tono.

«ciao, bellissima» sussurrai al suo orecchio stringendola a me. «scusami, mio fratello mi ha chiamato»

Lei si staccò da me e poi mi sorrise.

«salve, signor Jones» mormorai attirando l'attenzione di suo padre, il quale si voltò e mi strinse la mano.

«ciao, Tom, giusto?» mormorò sorridendomi ed io annuì.

Emma mi presentò anche sua madre - con la quale non si somigliavano molto ma era una gran bella donna - e poi suo fratello Andrew.

«questi sono per te, congratulazioni» aggiunsi dando ad Emma i fiori. Guardando il mazzo e poi lei, notai quanto fosse bella, almeno quanto quel girasole se non di più.

«grazie mille» esultò guardando i fiori, poi prese il biglietto che incastrai io stesso tra essi. «e questo cos'è?»

«il mio regalo per la tua laurea» dissi.

«sappi che non vedeva l'ora di dartelo, non ha fatto altro che parlarne» esordì Harrison avvicinandosi a noi, non esitai a dargli uno spintone ridacchiando.

«ed io ti invidierò fino alla fine dei miei giorni» continuò Chloe avvicinandosi alla sua migliore amica.

Con fare curioso, Emma aprì la piccola busta di carta tirando fuori due biglietti aerei.

«oh mio Dio» commentò.

Portai le mani in tasca unendo le labbra in un sorriso.

«davvero?» mi domandò ed io mi limitai ad annuire. Ancora si gettò tra le mie braccia e fu davvero l'abbraccio migliore del mondo.

«sei fantastico, Tom, grazie» commentò al mio orecchio ed io non potei fare a meno di sorridere.
«questo e altro» risposi.

«non ho parole» sussurrò ancora prima di lasciarmi un bacio sulle labbra che durò fin troppo poco dato che suo padre ci interruppe.

«ragazzi, andiamo a festeggiare tutti insieme come si deve? Ristorante, offro io» quasi urlò Michael, il padre di Emma, accarezzandole la schiena.

Annuimmo tutti tranne lei che non fece che rimanere ferma e sorridente ma lo prendemmo come un sì. Ci dirigemmo fuori dall'università ma mi fermai quando notai che Emma rimase indietro.

«hey, andiamo?» le chiesi.

La vidi sorridere ancora fissando i biglietti che le avevo regalato, poi mi venne incontro e mi baciò, tutt'altro che in modo casto come successe poco prima.

«ci andiamo insieme, vero?»

«sì, se hai voglia di dividere con me quest'avventura» dissi ovvio afferrando i suoi fianchi e prendendola in braccio.

«Bali, arriviamo!» urlò.






[N/A]
Mancano due capitoli alla fine, e ho detto tutto 🥺

𝙏𝙝𝙧𝙚𝙚 𝙎𝙩𝙚𝙥𝙨 𝘼𝙬𝙖𝙮 𝙁𝙧𝙤𝙢 𝙔𝙤𝙪 ➳ 𝙩𝙤𝙢 𝙝𝙤𝙡𝙡𝙖𝙣𝙙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora