VI. sunday

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Tom quella sera fu tanto gentile da portarmi a casa e programmò un altro appuntamento per il giorno dopo

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Tom quella sera fu tanto gentile da portarmi a casa e programmò un altro appuntamento per il giorno dopo. Mi chiese se fossi mai stata sulle colline di Beverly Hills, gli dissi di no e volle invitarmi ad andare con lui in bicicletta. Una parte di me sarà d'altri tempi, ma le passeggiate in bici per me erano una delle cose più romantiche al mondo.

Quando entrai in casa, la sera, trovai mio padre ancora intento a lavorare.

«hey, non credevo fossi ancora in piedi» commentai parlando a bassa voce per non rischiare di svegliare mia madre, anche se era appena scattata la mezzanotte.

Lui si voltò verso di me e mi dedicò un tenero sorriso, ma si vedeva chiaramente la sua stanchezza. «sto finendo un verbale, non voglio rimandare a domani» mi rispose prima di allargare la bocca in uno sbadiglio.

«dove sei stata?» mi chiese subito dopo.

«al nuovo luna park a Beverly Hills» risposi togliendomi le scarpe dei piedi.

«e com'è? Ci sei stata da sola o con Chloe?» chiese ancora.

Quante domande.

«è molto bello. Chloe è a Indio per le vacanze estive, ero con amici» dissi sedendomi sul bracciolo del divano.

«amici, amiche, un'amica» elencò. «un amico» disse per ultimo con tono più autoritario.

Alzai gli occhi al cielo. «devo ricordarti che ho 22 anni?» canzonai guardandolo, amavo stuzzicarlo almeno quanto lo amava lui.

«devo ricordarti che sei ancora la mia bambina? Almeno fino a quando continuerai a vivere con me» disse ovvio alzando un sopracciglio. La luce dell'abat-jour era diretta verso il suo viso e in quel momento i suoi occhi azzurri si illuminarono ancor di più.
Ad ogni modo quella sua ultima frase mi fece pensare ad un suo possibile trasloco, data la situazione con mamma.

«ti ho detto tante volte che appena mi laureerò, appena troverò un lavoro che mi permetterà di star bene, cercherò un posto tutto mio» risposi. «in un modo o nell'altro le nostre strade si separeranno» dissi drammatizzando il tutto.

Lui annuì, aveva il tipico sguardo di un genitore che stava realizzando la crescita dei propri figli.

«non fare quella faccia, ti verrò a trovare ogni qualvolta mi verrà voglia del tuo pollo al curry» ridacchiai facendo l'occhiolino.

Lui rise scuotendo la testa. «mi verrai a trovare ad ogni pasto, dato che rischi di mandare la casa a fuoco»
«mi ritengo offesa» dissi spingendolo leggermente. «vado a dormire, domani pomeriggio mi spetta un lungo giro in bici a Beverly Hills» mormorai iniziando a sentire gli occhi più stanchi.

«buonanotte» sussurrò.

«notte»

Quando mi misi a letto non potei fare a meno che pensare a Tom. Era un ragazzo d'oro, forse lo conoscevo troppo poco per affermarlo ma era la sensazione che mi dava. Passai davvero una bellissima serata in sua compagnia, e non vedevo l'ora di trascorrere il pomeriggio seguente insieme.

𝙏𝙝𝙧𝙚𝙚 𝙎𝙩𝙚𝙥𝙨 𝘼𝙬𝙖𝙮 𝙁𝙧𝙤𝙢 𝙔𝙤𝙪 ➳ 𝙩𝙤𝙢 𝙝𝙤𝙡𝙡𝙖𝙣𝙙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora