EMMA'S POINT OF VIEWFu un leggero solletico al viso a svegliarmi quella mattina. Bofonchiai parole incomprensibili ma che, nella mia testa, erano un invito a smettere di solleticarmi.
«buongiorno, darling» dolcemente Tom posò le labbra sulla mia spalla nuda dalla sera prima ed io lo guardai con la coda dell'occhio.
«hey» sussurrai prima di voltarmi verso di lui tenendo il lenzuolo stretto al mio petto.
Mi ritrovai con il capo poggiato nell'incavo del suo collo e lo sentii ridacchiare mentre portava la mano tra i miei capelli.«dormito bene?» domandò. Mi baciò, poi, la fronte mentre io mi limitavo ad annuire.
«come stai?» chiesi poi io. Involontariamente inspirai il suo profumo buonissimo, poi pensai alla nostra posizione e non potei fare a meno di notare quanto stessi bene tra le sue braccia.
«benissimo, grazie a te, infermiera Jones» disse mentre si allontanò di qualche centimetro, tornai con il capo poggiato sul cuscino.
«io ed Harrison abbiamo già fatto colazione, abbiamo pensato di andar via in mattinata per via delle ore di macchina. Poi devo ancora preparare la valigia per Pechino, stasera ho il volo alle dieci» elencò tutto quello che si era programmato di fare in quella giornata e nel frattempo giocava con alcune ciocche dei miei capelli.
«starai via tre giorni?» chiesi.
«sì, all'incirca»
Mi limitai ad annuire e poi mi guardai attorno chiedendomi dove fossero i miei vestiti, dato che non erano sul pavimento ed era l'ultimo posto in cui mi ricordai di averli messi.. O meglio, lanciati.
«fa con calma, ci vediamo di sotto» disse Tom prima di alzarsi e uscire da quella stanza.
Annuii nonostante lui fosse già andato via, presi il lenzuolo e lo avvolsi attorno al mio corpo. Solo dopo vidi che i miei indumenti erano alla fine del letto. Li presi e andai in camera di Chloe, sospirai di sollievo quando notai che non c'era nessuno dentro.
Presi la mia borsa e dei vestiti a caso, poi li indossai e misi all'interno quelli della sera prima. Puzzavano un po' di alcool.
Che serata, pensai.
Non appena finii scesi al piano di sotto. Tom mi sorrise e si alzò dal divano venendomi incontro.
«è arrivato il taxi, devo andare» mormorò poggiando le sue mani sui miei fianchi.
«va bene» risposi mordendomi il labbro nervosa per poi alzarmi sulle punte dei piedi e abbracciarlo. «grazie ancora» sussurrai.
Nonostante gliel'avessi detto tante volte sentivo di non averlo ringraziato abbastanza per aver fatto tante ore di viaggio, tanti chilometri per venire da me. Era un gesto così romantico che non mi sarei mai dimenticata, come il giorno passato insieme.
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𝙏𝙝𝙧𝙚𝙚 𝙎𝙩𝙚𝙥𝙨 𝘼𝙬𝙖𝙮 𝙁𝙧𝙤𝙢 𝙔𝙤𝙪 ➳ 𝙩𝙤𝙢 𝙝𝙤𝙡𝙡𝙖𝙣𝙙
Fanfiction«parleremo e ci ameremo, litigheremo e ci odieremo. Ma io sarò comunque a tre passi da te, nonostante tutto il male che ci facciamo e continueremo farci. Del resto, cos'è l'amore se non un miscuglio di felicità e dolore?» Tutti i diritti riservati...