TOM'S POINT OF VIEWQuando chiusi la porta alle mie spalle rimasi fermo a guardare il salotto davanti a me con la testa poggiata allo stipite.
Non riuscivo più a capire niente, la mia testa era solo ed esclusivamente un fluire di continui pensieri che mi offuscavano la mente. Sospirai andando verso il corridoio, bussai alla porta di Harrison e poi mi diressi verso la mia stanza.
«hey» sentii dire dal biondo alle mie spalle. Mi voltai e teneva le braccia conserte al petto, dietro di lui c'erano i miei fratelli.
«se volete vedere la televisione, adesso potete» dissi alludendo al fatto che Emma fosse andata via. Mi chiusi in camera mia, ero sicuro che da lì a poco sarebbero venuti i ragazzi a chiedermi qualcosa ma io non avevo affatto voglia di parlare.
Mi buttai sul letto con le mani sul viso. Il mio cuore sembrava essersi spezzato ancora, di nuovo. Provavo tanta rabbia e delusione nei confronti della ragazza. Io davvero credevo fosse quella perfetta, davvero credevo di poter stare con lei ma evidentemente mi sbagliavo.
Mi sentivo tradito. Mi aprii davvero con lei, le parlai con il cuore in mano di tutto e di più e non riuscivo a credere di essere caduto in quella stupida trappola. Allo stesso tempo ero spaventato, cosa avrebbe detto di me? Cosa sarebbe uscito fuori da tale questione? Non ricordavo di averle detto nessun segreto, semplicemente non ne avevo uno, forse proprio perché non ero bravo a mantenerli. Mi mostrai sempre vero, reale, e non solo con Emma ma anche con i miei ammiratori, amici e colleghi. Sentivo che da questo punto di vista potevo sentirmi al sicuro.
Le lacrime presto ripresero a solcare le mie guance mentre guardavo il soffitto, amareggiato. Non avrei mai creduto che Emma fosse capace di fare una cosa del genere, eppure sembrava un angelo. Mi domandai perché non me l'avesse detto prima se realmente aveva capito che tra noi stesse nascendo qualcosa, perché farmi soffrire anziché stroncare tutto sul nascere?
Non avrei dovuto dare retta ad Harrison quella sera che mi costrinse a scriverle, anche se in realtà volevo proprio farlo. Avrei dovuto ascoltare più me stesso e restare fermo con la mia paura di soffrire, che alla fine si avverò. Avrei dovuto prendere più sul serio le parole di Zendaya che mi disse di stare attento, di non affezionarmi troppo in così poco tempo o sarei finito per stare male. E, ancora, avrei dovuto ascoltare Emma e indagare meglio quella sera che mi disse di non essere quella che io pensavo fosse. Aveva ragione, solo allora capii cosa intendesse dire. Lei non era quella che immaginavo fosse: era molto peggio, era tutto il contrario.
Per quanto volessi crederle durante la discussione, non riuscivo. Come potevo sapere, a quel punto, quando davvero fu sincera con me? Come potevo mettere una pietra sopra e far finta di niente?
«hey, fratellone» i miei fratelli fecero capolino nella mia stanza seguiti da Harrison.
Alzai gli occhi al cielo e poi li chiusi, cercando di nascondere il rossore causato dalle lacrime.
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𝙏𝙝𝙧𝙚𝙚 𝙎𝙩𝙚𝙥𝙨 𝘼𝙬𝙖𝙮 𝙁𝙧𝙤𝙢 𝙔𝙤𝙪 ➳ 𝙩𝙤𝙢 𝙝𝙤𝙡𝙡𝙖𝙣𝙙
Fanfiction«parleremo e ci ameremo, litigheremo e ci odieremo. Ma io sarò comunque a tre passi da te, nonostante tutto il male che ci facciamo e continueremo farci. Del resto, cos'è l'amore se non un miscuglio di felicità e dolore?» Tutti i diritti riservati...