12. L'amata Di Lucius

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Lucius pov's
Durante le lezioni non sono stato molto concentrato, non che di solito lo sia, ma non riuscivo a non pensare a quegli occhi nocciolati che mi scrutavano, pieni di lacrime che mi giudicavano per aver ucciso mia sorella.

Era solo un sogno, uno stupido sogno, un fottutissimo sogno.

Finita la terza lezione della giornata, decido di evitare di andare alla quarta, consapevole del fatto che passerò l'ora a pensare quegli occhi nocciolati.

O magari a quegli occhi blu come il mare della tua bellissima me-

Sei più insopportabile di Lupin che si crede il paladino della giustizia.

Chissà perché i tuoi pensieri vanno a lui

C'è un pulsante per spegnerti o un sicario per ucciderti?

Mi spiace, ma no

Al diavolo.

Mentre mi dirigo nei sotterranei, passo vicino al corridoio che porta all'infermieria.

Che faccio vado?

Massí solo un occhiata per vedere come sta... Cioè per vedere la potenza del mio Sectusempra.

Mi avvio, ma alla porta vedo Lupin e lei di fianco al letto di Brooke.

Perché lei è qui?

Mi sembra ovvio, o magari ti chiedi perché lei sia qui con Lupin.

Lucius Abraxas Malfoy non si innamora e soprattutto non è geloso di Lupin.

Che in questo momento è insieme alla tua dolce amata e a tua sorella

E allora?

Ci rinuncio

Sia ringraziato Merlino.

Rimango sulla porta, per non farmi vedere.

"Dobbiamo andare Remus, siamo in ritardo" lo avverte lei.
"Torneremo alla prossima ora Brooke"
"No, alla prossima ci sono tua sorella, la rossa e Black" gli ricorda.

Sorella? Ma come è possibile lei è-

"Ho detto mille volte di non dirlo, non voglio che si sappia" sbotta il moro, interrompendo i miei pensieri.

"Come vuoi" alza gli occhi al cielo.

I due escono, e io mi appiattisco dietro la porta per non farmi vedere.

Appena svoltano l'angolo, entro.

Brooke è stesa sul lettino con gli occhi chiusi, sembra che stia dormendo.

"Hey" sussurro come se potesse sentirmi.
"Ti chiederai perché io sia qui, me lo chiedo anche io. Stanotte ti ho sognata, non era un sogno bello, non era nemmeno un sogno, era incubo... Che alla fine si conclude come sarebbe dovuto sempre essere... Insomma sia chiaro non ho intenzione di ucciderti, ma alla fine lui era venuto, era lì per te, come doveva essere"
"Sto parlando da solo, grande sto impazzendo" mi scompiglio i capelli nervosamente.

Le prendo la mano candida.

"Non volevo colpire te -alcune lacrime riempiono i miei occhi- i-io t-i vog-lio b-ene, tanto... Troppo, m-ma quel-la lett-era mi h-ha spiazzato" singhiozzo.
"E sono solo un codardo, perché ti confesso queste cose, solo ora che non puoi ascoltarmi" alcune lacrime sfuggono al mio controllo, scendendo sul mio viso.

"È meglio se me ne vado" sussurro a me stesso.

Guardo l'orologio, sono rimasto qui un'ora? Come è possibile?

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