Quella mattina, 13 ottobre, si stava levando in cielo un sole pallido. Qualche nuvola qua e là completava lo scenario di quella magnifica alba che via via andava schiarendosi nell'orrizzonte di Seattle, illuminando così un nuovo giorno.
Un nuovo giorno che, per qualcuno, non sarebbe stato il più semplice di tutti.
Georgia Williams, alle otto del mattino, era seduta al tavolo della cucina mentre trangugiava la colazione con la velocità di un treno e continuava a ripetersi di doversi sbrigare. Controllava continuamente l'orario sul suo iPhone, e per poco il toast che stava mangiando non le andava di traverso.
Georgia si era appena laureata in musica. Aveva da sempre desiderato diventare una direttrice, ma quel giorno avrebbe iniziato a lavorare per un'orchestra al 5th Avenue Theater, un noto teatro a Seattle, come pianista.
Non c'era persona nella sua scuola che trovasse un difetto nelle sue mani mentre suonava. Georgia era una ragazza molto dedita allo studio del pianoforte, e spesso faceva sacrifici per dedicarsi a questa sua passione...tanto era forte l'amore per la musica.
Tuttavia, quella non era proprio un granché di mattinata.
La caldaia aveva smesso di funzionare proprio quel giorno, e gli toccò una doccia gelata, così gelata che avrebbe preferito fare un bagno al Polo Nord.Ma fortunatamente era ancora in orario.
Si affrettò a vestirsi e a prendere spartiti vari, uscendo poi di casa per prendere l'auto e dirigersi verso la 5th Ave.
Ma, a quanto pare, il suo inseparabile amico Traffico era lì fuori che la aspettava.
Non appena fu sulla via, una coda di macchine infinita le si presentò davanti.Non le sembrava minimamente possibile.
-E che cazzo!- imprecò, sbattendo le mani sul volante. Alle otto del mattino erano già tutti lì, piazzati sulla strada, a devastarle il primo giorno di lavoro.
Un'infinità di clacson stava cominciando a protestare, fino a quando finalmente la coda decise di iniziare a muoversi.
-Dovrebbero mettervi del pepe sul buco del culo la mattina, prima di guidare- disse Georgia acida, premendo l'acceleratore, accorgendosi che erano le 8:35, e ricordandosi inoltre del messaggio del direttore, che sottolineava chiaramente che non voleva ritardi.Come farsi licenziare il primo giorno di lavoro.
Arrivò con la velocità di Schumacher all'interno del parcheggio, prese gli spartiti ed entrò velocemente dentro.
"Mi ammazzerà, mi ficcherà la bacchetta negli occhi" pensava, percorrendo quel lungo corridoio che non finiva mai.
Ma per sua fortuna, quando entrò, l'orchestra si stava ancora preparando, e del direttore non c'era ombra.
Sgattaiolò verso il pianoforte e posizionò per bene gli spartiti.E nel mentre, intravide lui.
Una giovane figura maschile che usciva da dietro le quinte. Un paio di occhiali, una folta barba, un ciuffo all'insù e una bacchetta in mano.
Finalmente conosceva dal vivo il direttore della Seattle Symphony Orchestra.
Con due colpi di bacchetta sul suo leggio, riuscì a riportare ordine e silenzio tra i musicisti. Tutti smisero di fare ciò che stavano facendo, gli occhi erano tutti puntati su di lui.
-Oggi sono lieto di presentarvi Georgia Williams- disse, indicando la ragazza seduta allo Steinway, che stava leggermente arrossendo in quel momento."Menomale che non ha scoperto che ero in ritardo, o sarei sicuramente morta" pensò tra sé.
-Come al solito- disse, -tutto quello che voglio in questa orchestra sono passione, dedizione, lavoro e armonia tra ogni singolo componente. Quando entrate in questo teatro a provare, siete pregati di lasciare ogni vostro singolo problema fuori da qui. Nessun pensiero negativo che possa distrarvi dalla vostra attività musicale deve entrare qui- concluse, rivolgendo poi a Georgia uno sguardo, come per chiederle se fosse stato chiaro.
A Georgia piacque subito quel posto.
Quell'orchestra era conosciuta per la bravura di ogni singolo musicista che ne faceva parte, e tutto era dovuto al maestro che la dirigeva, che permetteva loro di immergersi completamente nella musica.Ma nessuno sapeva quanto Piero avesse sofferto, nessuno era a conoscenza del passato che c'era alle sue spalle, e nessuno sapeva che le sue ferite, in realtà, non avevano mai smesso di sanguinare.
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Ecco a voi il primo capitolo!
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Mi Scorderò Di Te - [Lontano da me] |Piero Barone|
RomanceLei era tutte le sue canzoni, tutte le sue note scritte sul pentagramma. Era la persona a cui aveva dedicato tutto. Tutto. Le notti intere passate a scrivere testi e melodie a lei dedicate, i viaggi fatti insieme, le cazzate, le mattine a baciarsi...