Mezzanotte e mezza.
Al Capitol Lounge la musica ora era altissima, e Georgia e Isabel, dopo essersi divertite un po' in pista, erano uscite dal locale, mezze ubriache, ma ancora coscienti per tornare a casa.
Mentre percorrevano la strada per andare da Isabel, le loro risate riempivano il quartiere buio e silenzioso.
Una volta arrivata a casa di sua sorella, Georgia la salutò con due baci sulla guancia, e sua sorella le raccomandò più e più volte di fare attenzione per la strada.
-Cazzo, ho una sete- disse, barcollando e camminando verso la strada di casa.Ma ad un certo punto, si ricordò di una cosa.
-Non ho mandato il messaggio...oh merda!- disse, mettendosi il viso fra le mani e appoggiandosi con la schiena ad un muretto lì vicino per evitare di cadere. Georgia stava per sentirsi male. Il direttore gli aveva detto chiaramente "mi mandi un messaggio questa sera", ma come al solito, la sua testa era altrove, e aveva dimenticato.
Correndo e barcollando, si diresse verso la strada di casa, ma nel percorso, notò un altro locale che non aveva mai visto prima.
-Sun Liquor, uh?- disse tra sé, socchiudendo le palpebre per leggere meglio la scritta, che le appariva sfocata a causa dell'alcol.
La sete era troppa per non fermarsi. Così, si avvicinò lentamente all'entrata, e spinse le porte.Si ritrovò catapultata in un posto ben diverso dal Capitol Lounge. Luci soffuse e scure, pieno di ragazzi intenti a gareggiare a chi beveva di più, il barista che si precipitava a preparare cocktails e servire brandy a chiunque, e lei ferma all'entrata.
Stava letteralmente rimpiangendo di essere entrata in quel locale, ma aveva sete, e aveva bisogno di acqua. E per di più, la nausea e i capogiri stavano aumentando, dunque aveva bisogno di sedersi.
Trovò un posto libero proprio lì vicino, e non appena si sedette, il cameriere corse da lei per le ordinazioni.-Un bicchiere d'acqua per favore- disse, massaggiandosi le tempie. Il cameriere alzò un sopracciglio. -Mi scusi, ma deve consumare qualcosa, non può prendere solo un...- venne interrotto da Georgia, che protestò sonoramente. -Oh santo Dio, Capitol Hill non cambierà mai. Va bene, portami un brandy- disse con noncuranza, e il cameriere sparì, con le guance che avevano assunto un colorito rosso, tornando poco dopo con l'ordinazione.
L'effetto dell'alcool cresceva, ma lei mandò giù il brandy tutto ad un fiato. La testa girava, la musica rimbombava nelle sue orecchie...e poi una voce maschile.
-Ciao bambola- disse quest'ultimo. La vista appannata di Georgia non le permetteva di vedere granché, ma si accorse della presenza dell'uomo dietro di lei, e al suo fianco c'è n'era un altro. - C-cosa...vuoi?-
Georgia stava tremando ora. Era sola, e anche se si fosse messa ad urlare nessuno le avrebbe dato attenzioni. Erano tutti impegnati a bere, e la maggior parte del Sun Liquor era ubriaca.
La testa le girava, ma lei uscì comunque ad alzarsi e a spintonarlo, quando l'uomo provò a toccargli i seni.
Ma l'altro le bloccò braccia e gambe, e lui le si avvicinò nuovo. -Ti farò urlare come una puttanella...ma credo proprio che tu lo sia già...-Mentre si avvicinava alle labbra della giovane ragazza, qualcuno tirò via l'uomo e lo allontanò da lei.
-Simon, spegni quella cazzo di musica e accendi le luci, subito!- urlò, e teneva l'uomo per il colletto. La musica si spense, le luci si accesero all'improvviso, e ora Georgia poteva vedere benissimo Piero, che stringeva il colletto all'uomo che le aveva messo le mani addosso.
-Ora basta Trevor- disse Piero ringhiando. Georgia si teneva lo stomaco, che le faceva un male da morire, e l'altro ragazzo, complice di Trevor, si allontanava lentamente. -Che c'è, Peter? È la tua nuova cagna questa? Non mi sor-
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Mi Scorderò Di Te - [Lontano da me] |Piero Barone|
RomanceLei era tutte le sue canzoni, tutte le sue note scritte sul pentagramma. Era la persona a cui aveva dedicato tutto. Tutto. Le notti intere passate a scrivere testi e melodie a lei dedicate, i viaggi fatti insieme, le cazzate, le mattine a baciarsi...