Chapter 21 - Devi essere forte per lui

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Clarke's POV

Clarke prese di nuovo il foglio in mano e lo scrutò attentamente, il disegno non la convinceva, c'era sempre qualcosa di imperfetto...il contorno degli occhi, i capelli, gli zigomi...per Clarke la faccia di Bellamy era come qualcosa di inimitabile, sentiva che non sarebbe mai riuscita a imprimere sulla carta le emozioni che si manifestavano dietro quel viso...un volto che non vedeva da 6 giorni e che a Clarke mancava come l'aria.

Le persone dicono che: "Non ti rendi conto di quanto ami qualcuno finché non lo perdi" Clarke aveva sempre pensato che quella frase fosse solo un modo di dire, semplici parole senza valore...una frase fatta che le madri rifilavano ai figli per annoiarli, ma perdere Bellamy era stato come se qualcuno le avesse aperto il torace e fatto a brandelli il cuore e la cosa che più le faceva male era sapere che il ragazzo non era a conoscenza dei suoi sentimenti per lui, questo perché lei era stata ceca, aveva evitato di ammettere perfino a se stessa di amarlo.

Forse perché in fondo Clarke sapeva che ogni persona che amava era destinata a finire nelle braccia della morte e forse inconsciamente voleva proteggere Bellamy non ammettendo suoi sentimenti.

Pensò alle parole di Clary: "Devi essere forte per lui" e Clarke ci stava provando, ma ogni volta che pensava a lui un forte dolore le guizzava nelle vene fino al cuore.

Vide una goccia cadere sul suo disegno...calde lacrime le scorrevano sulle guance, quando Clarke vide Clary avvicinarsi a lei, le asciugò via velocemente con il pollice.

La rossa le si mise davanti e si sporse per vedere il foglio di Clarke, intanto la ragazza aveva alzato lo sguardo notando un blocco da disegno tra le mani di Clary, in preda a una improvvisa curiosità chiese – Anche tu disegni? – la ragazza davanti a lei sorrise, i capelli rossi che le incorniciavano il viso come delle fiamme – Da quando ero piccola, il mio sogno era di entrare alla scuola d'arte...ma a 18 anni ho scoperto il mondo invisibile e le cose sono andate diversamente...non sapevo che sapessi disegnare anche tu – adesso Clary era seduta accanto a Clarke – anche io disegno da sempre...sull'arca...o più precisamente nella mia cella disegnavo sempre paesaggi terrestri, disegnavo la Terra come la immaginavo nella mia testa, da quando sono qui non avevo avuto ancora il tempo di farlo...ma oggi speravo di riuscire a distrarmi, ma ogni volta che la matita tocca il foglio...mi ritrovo a disegnare la sua faccia – rispose Clarke alzando il disegno di Bellamy e mostrandolo a Clary.

Passarono pochi istanti prima che Clary ricominciasse a parlare – Sono venuta qui per dirti una cosa...riguardo alla situazione di Bellamy – Clarke si voltò per affrontare la rossa che riprese il suo discorso – il demone Drevak dentro di lui è nato dal sangue di mio fratello, se riesco a ucciderlo possiamo salvare Bellamy...ma prima dobbiamo fare una cosa – la frase di Clary si ripeteva nella testa di Clarke che sentì unondata di gioia pervaderle il corpo e alcune lacrime di sollievo le scapparono dagli occhi, la bionda abbracciò la ragazza davanti a lei e per la prima volta da sei giorni sentì un nuovo sentimento sbocciarle nel petto: la speranza.

Bellamy's POV

Dolore, Bellamy sentiva solo dolore, non aveva idea di quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che aveva visto Clarke, si ricordava di come l'aveva guardato con i suoi occhi gonfi e rossi...e Bellamy voleva tornare indietro e stringerla tra le braccia, ma il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi, il demone aveva il pieno controllo di lui e Bellamy era rimasto intrappolato dentro se stesso destinato ad assistere impotente alle atroci azioni che il demone gli faceva compiere.

Da quando aveva lasciato il gruppo Bellamy vagava per le strade di New York, il demone gli faceva assalire le persone, i passanti...i bambini e se esteriormente sul suo viso compariva un ghigno, all'interno Bellamy gridava e tentava di evitare l'inevitabile.

Le mani di Bellamy erano macchiate di sangue da così tanto tempo che ormai non ci faceva più caso...niente aveva più importanza per lui da quando si era quasi rassegnato all'idea di non vedere più sua sorella e Clarke.

Mentre camminava lungo l'East River il corpo di Bellamy scattò in avanti...si fermò vicino a una scura figura seduta su di una panchina...questa si voltò mostrando una faccia scarna e di un colorito simile alla cenere, pareva un uomo normalissimo...tranne che per le due corna che gli spuntavano dalle tempie...il giovane stregone sembrò alquanto sorpreso di vederlo e si rizzò in piedi...la mano di Bellamy scattò sul suo collo e dopo il ragazzo sentì una voce che somigliava tanto alla sua dire – Apri un portale per la dimensione in cui si trova Jonathan Morgesten...ADESSO! – Bellamy vide il giovane tremare mentre annuiva, gli si leggeva la paura negli occhi...con un gesto della mano dello stregone si aprì un portale, esattamente come quelli di Magnus.

La mano di Bellamy si fece ancora più stretta intorno al collo dello stregone...lo sollevò in aria...questi continuò a dibattersi per qualche istante finchè si fermò e Bellamy lo lasciò afflosciarsi sul pavimento umido...e poi il demone saltò nel portale senza che il povero ragazzo potesse far niente per fermare il proprio corpo.

~Shadowhunters|| The 100~ Nephilim e ColoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora