8.

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Siamo quasi a novembre, il tempo sta cambiando: si sente l'aria farsi più fredda, il sole rimane nascosto più che può e le giornate non hanno più quell'aria libera che avevano prima.

In questi mesi ho preso la patente, trovato lavoro come insegnante di pianoforte a qualche bambino e ricominciato con le lezioni.

Thor sta diventando un vero cane da guardia ma è tanto dolce con tutti noi che gli stiamo attorno.

Io adesso mi sto preparando per uscire di casa e passare a prendere Dimitri; abbiamo deciso di scegliere insieme alcune cose da comprare al piccolo.
Ecco con il mio bambino, che ho scoperto essere maschio, ci parlo tanto e mi rassicura sempre.
Se continuo ad andare avanti, lasciandomi i momenti bui alle spalle, è anche e soprattutto grazie a lui e a quello che mi trasmette.
Sento che mi cerca, vuole sentirmi e lo stesso Dimitri.
Questo piccolo ribelle sa dialogare con noi per mezzo delle gambe, delle braccia.
Ogni volta che riascolta la voce di Dimitri riesce a farci vedere che è felice perché, evidentemente, gli era mancato.

Del nome noi due abbiamo parlato tanto: io sono per Richard e mia marito vuole aggiungere qualcosa che rappresenti le sue radici. Ammetto che non ero molto sicura di voler aggiungere un secondo nome all'inizio perché avevo paura che poi avrebbe indirizzato il bambino a prendere la stessa strada di suo padre, dei suo nonni, dei suoi zii. Alla fine però, riflettendo, ho capito che un nome può rappresentare da dove vieni, non che sei uguale agli altri della tua famiglia.
Questo l'ho messo subito in chiaro con Dimitri: nostro figlio sceglierà cosa fare del suo futuro, anzi, per me meno si avvicina alla mafia, alle armi e alla droga e meglio è per lui.

"Salve signora, siamo pronti?" Chiede Ross bussano alla porta di camera mia;
"Sì Ross eccomi qui" Sorrido spostandomi in corridoio e lui annuisce, per poi seguirmi.

Saliamo in macchina e in poco tempo arriviamo davanti alla sede di lavoro di Dimitri.

Lo vedo uscire con accanto Jace. I due si avvicinano alla macchina, io saluto il nostro amico e poi torno in auto con mio marito.

"Allora? Com'è andata oggi?" chiedo sorridendo;
"Bene direi. Tu che hai combinato?"
"Stamattina diciamo che qualcuno si è mosso un po' di più" sospiro riferendomi al bambino e lui si avvicina a me.

In questi mesi mi è stato davvero vicino, è il mio punto di riferimento per tutto questo ragazzo.

Sento le sue labbra posarsi sulla mia guancia due volte  e poi la sua mano destra mi accarezza delicatamente la pancia, adesso ben rotonda, mentre rimprovera il piccolo dicendo:
"Qualcuno qui ha voglia di uscire si? Piccolino non fare male alla mamma che poi soffre intesi? Fai il bravo ancora per un pochino poi ti prometto che ci vedremo e sarà bellissimo"
"Ci pensi che aprirà gli occhi davanti a noi e saremo la prima cosa che vedrà di questa Terra? Incredibile".

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Salutiamo Ross dicendogli che staremo in giro per le vie del centro qualche ora e lui se ne va.

"Esme ti va di entrare lì? Sembra il posto giusto per noi" propone Dimitri e il mio sguardo si sposta nella direzione da lui indicatami.
Vedo un negozio con una vetrina molto luminosa, dove vi sono tutine, passeggini e ciucci in bella mostra.

Annuisco alla sua proposta e, con la mano nella sua, entro nel negozio.

Iniziamo a girovagare insieme con un carrellino alla mano per poi fermarci davanti a diversi scaffali.
Scegliamo qualche body per l'estate di vari colori, tutine di pelo per quanto riguarda la stagione invernale e anche piccoli completini con annesse scarpe, cappelli, guanti, sciarpine e cappottini.

"Amore vuoi prendere qualche biberon o couccio?"
"Io direi di prenderne alcuni ma per quelli ci vuole tempo. La cosa importante è avere pannolini e tutine in quantità industriale"
"Eh va bene, agli ordini capo" Annuisce per poi guardarsi intorno.

Smeraldi -Nuova vita-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora