12.

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Si sa no?!

Come ci sono periodi di tranquillità in cui si vive felicemente e si va d'amore e d'accordo, purtroppo, ci sono anche quelli dove si crea tensione e le situazioni si complicano; e questo capita in ogni famiglia.

A me è successo due settimane fa per la prima volta e da allora sono stanziata in casa dei miei genitori con Richard e Byiorg.
Esatto, a distanza di due anni e mezzo sono di nuovo incinta e la cosa mi rende felicissima dato che ho un lavoro come commessa e sto per prendere il diploma al conservatorio valido per insegnare musica e quindi a breve aprirò una mia scuola; sto iniziando a risparmiare dei soldi grazie a ciò che faccio, il bambino sta crescendo bene e in salute e non vede l'ora di vedere suo fratello.

Sono al quarto mese di gravidanza e ho litigato con mio marito come non avevamo mai fatto prima.
Questa non era una scenata di gelosia, una semplice discussione oppure qualcosa di risolvibile trovando un punto d'incontro come è successo in passato: stavolta siamo sul punto di lasciarci.

***
"Sono a casa" esclamo ad alta voce chiudendo il portone d'ingresso.

Non ricevo risposte così mi avvio verso il soggiorno, una volta lasciato il cappotto nell'armadio all'ingresso, insieme alla sciarpa, e la borsa sopra il tavolino di vetro situato accanto a questo.

La scena che mi trovo davanti mi blocca il respiro, mi fa paura e mi immobilizza sul posto: Filips e Jace stanno sistemando dei pacchi di droga in un borsone e  Dimitri tiene la pistola puntata alla testa di un uomo che trema con le mani alzate.
Spostando la sguardo poco lontano noto che Richard ha le sue macchinine giocattolo in mano ma non si muove: è fermo a osservare la scena, attento con gli occhietti spalancati senza fare il minimo rumore.

Nell'aria la tensione è al massimo e la vita di quell'uomo, del quale si sentono i respiri affannosi, appesa a un filo. Un filo che l'uomo della mia vita sta per spezzare davanti alla sua famiglia, soprattutto davanti agli occhi innocenti di nostro figlio.

"Dimitri, il bambino" sussurro incredula io tra le lacrime con la voce flebile e incrinata.
Lui si volta di scatto e non perde tempo prima di parlare: "Portalo via e rimani di sopra. Adesso."

Con una lacrima che mi riga la guancia prendo al volo Richard che, fortunatamente, rimane in silenzio e vado dritta in camera del bambino.

"Mamma, bua?" Chiede lui con la testa inclinata da un lato non capendo il perché delle mie lacrime;
"No amore la mamma non ha la bua, va tutto bene"
"Papà"
"Papà adesso arriva"
"Brutto mamma, urla"
"No amore papà era solo un po' arrabbiato, non succede niente".

Quando le urla ricominciano, prendo in braccio il mio bambino che scoppia in un pianto di paura e si rifugia tra le mie braccia.
Lo sente che non si tratta di un brontolone come quelli che Dimitri gli fa quando ne combina una delle sue, sente che adesso il suo tono di voce è cattivo, freddo, senza pietà per un uomo che perde la vita a causa sua, uno dei tanti.
Vorrei trasmettergli tanta forza ma non ne ho adesso, sono solo molto delusa da mio marito.

Lo coccolo fino a quando sentiamo la porta di casa sbattere e poi nessun altro rumore.
Richard si calma un po' e, con qualche altra carezza, riesce ad addormentarsi.

Esco dalla sua camera e mi dirigo nella mia, dove mi lascio andare alle lacrime.
Dimitri è stato un incosciente e mi ha fatto davvero male vederlo in quello stato, con quella pistola tenuta in mano in modo tanto naturale e spontaneo.

Smeraldi -Nuova vita-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora