Sento la sveglia risuonare nella mia camera da letto una terza volta, decido quindi che è arrivata l'ora di alzarsi per non perdere l'aereo.
Oggi è il grande giorno: neve!
"Buongiorno amore" biascica mio marito mettendosi a sedere sul letto dietro di me e abbracciandomi;
"Hai dormito bene?" chiede lui accarezzandomi la pancia,
"Sì ma è tardi, dobbiamo preparare tutta la ciurma" affermo liberandomi dalle sue braccia e alzandomi dal letto;
"Allora facciamo che io sveglio i bambini e tu ti prepari, poi carichiamo i bagagli in macchina e facciamo colazione" annuisco e lascio che ognuno prenda la propria strada: io in doccia, lui nel corridoio.Abbiamo passato gli ultimi due giorni a comprare tute da sci e preparare le valigie ma almeno adesso è tutto pronto.
Il getto d'acqua calda mi rilassa mentre quando poi esco dalla cabina doccia un lieve cambio di temperatura mi risveglia, facendomi finalmente tornare con la testa alla realtà per poter muovermi velocemente e non ritardare.
Indosso velocemente la tuta verde e nera che avevo lasciato sulla sedia di fianco al letto ieri sera e lego i capelli in una cipolla sopra la testa, calzando poi delle sneakers.
Controllo che la mia valigia sia pronta e di non aver dimenticato niente, poi afferro quest'ultima e la lascio in cima alle scale con sopra la mia borsa a mano.
Sto per raggiungere la cameretta di Byiorg per preparare anche lui ma vedo Dimitri venirmi incontro con il piccolo che piange tra le sue braccia e Rich che li segue con un giocattolo in mano.
"Credo voglia te, perché con me non si calma?" chiede l'uomo ancora in pigiama con tono scocciato alzando gli occhi al cielo;
"Hai per caso un seno che lo nutra?" rispondo ridendo;
"Direi di no" risponde ridendo leggermente;
"Allora io faccio fare colazione al piccoletto e Rich la fa con Dora. Tu puoi cambiarti".
Quando Byiorg passa nelle mie braccia vedo che si calma, si aggrappa a me e poggia la testolina sulla mia spalla. Gli lascio un bacio sulla fronte e lo stesso faccio con Richard, prendendolo poi per mano cosicché non caschi per le scale.
Mezz'ora dopo i bambini sono in macchina seduti sui loro seggiolini e io e Dimitri stiamo controllando di non aver dimenticato nulla.
"Esme, dovremmo essere apposto"
"Allora i biglietti sono nella mia borsa, i nostri documenti anche e le stanze sono in ordine. Sì, possiamo partire".
Poso un bacio sulle sue labbra e insieme entriamo nell'abitacolo.
Mentre noi saremo saranno Ross e Dora a custodire la casa e mi fido ciecamente di entrambi quindi sono tranquilla; Elsa invece verrà con noi per aiutarci con i bambini.
Do uno sguardo ai bambini e vedo Richard giocare con una macchinina mentre Byiorg dorme.
"Rich non dare noia a tuo fratello mi raccomando, lascialo dormire". All'annuire del bambino torno voltata verso la strada e cerco di riposare un po'.***
"Benvenuti signori, posso avere biglietti e documenti di tutti e quattro?" chiede una hostess;
"Ma certo, ecco a lei" rispondo io porgendoglieli.
"I signori Lakowski! Ma certo il vostro aereo vi aspetta, Paul vi ci condurrà" spiega lei chiamando poco dopo un uomo alto e grosso, in divisa. Questo mi ricorda tanto un panda: grosso ma che trasmette serenità; infatti ci sorride e prende i nostri bagagli a mano.
Dieci minuti dopo siamo tutti seduti sull'aereo in partenza.
"Rich hai paura?" chiede Dimitri sentendo che l'aereo sta decollando dato che il bambino è seduto da solo;
"Trema!" urla lui divertito al massimo, facendo scoppiare a ridere anche noi.
Non riesco a capire come possa essere sempre così allegro e mai spaventato, sa rasserenare le giornate di tutti senza nemmeno rendersene conto.
Byiorg è nel suo ovetto che gioca tranquillo e si guarda intorno.
Ha degli occhioni grandi e color nocciola che ti fanno innamorare.
Menomale che hanno dormito durante il viaggio in macchina, spero solo che si riposino un po' anche adesso, almeno saranno rilassati durante la giornata.
"Esme tu credi che farei bene a ingrandire il giro degli affari?" chiede d'un tratto Dimitri a voce bassa mentre siamo seduti l'uno accanto all'altra sulle poltrone dell'aereo.
Una delle tante cose che ho capito di lui in questi anni è che se mi parla di affari ha paura di qualcosa, qualcosa che potrebbe mettere a rischio tutta la famiglia.
"Perché me lo chiedi?"
"Se espando il giro arriveranno più soldi, ma anche più problemi da gestire, quindi pericoli" spiega cercando di notare una qualche reazione sul mio viso;
"Non voglio che loro due, anzi loro tre, debbano rimetterci. Fai ciò che credi sia giusto, ma ricordati che sei un padre" rispondo io con tono autoritario;
"Mi spaventa. Essere un padre dico, mi spaventa più di qualsiasi altra cosa. Tra qualche mese avrò tre figli e allora mi spaventerà ancora di più. Quando a scuola affronteranno questo tema cosa succederà? Quando cresceranno e capiranno cosa è giusto e cosa no. Si renderanno davvero conto di che mostro sono e scapperanno via da me. Sono un padre, è vero, ma rimango pur sempre un mafioso".
Vedo che è fragile, che a volte non riesce a sopportare tutto e quindi mi cerca come fossi un'ancora alla quale sa di potersi aggrappare, una specie di manuale per affrontare la vita. Mi si rivolge come fossi la persona più saggia e istruita del mondo. Una vacanza come questo lo aiuterà a distrarsi.
"Loro saranno liberi Dimitri, liberi di scrivere il proprio futuro"
"E se poi volessero scegliere questa strada?" chiede lui guardando i suoi bambini con i lineamenti del viso contratti e gli occhi frenetici;
"Se mai succederà ci penseremo, per adesso possiamo stare tranquilli e proteggerli" lo rassicuro voltando il suo viso verso di me prendendo le sue mani nelle mie;
"Hai ragione, penso troppo in questo periodo" sospira per poi appoggiare la testa sulla mia spalla;
"Passo dopo passo giusto?" chiedo io accarezzandogli i capelli;
"Passo dopo passo".***
L'aria che si respira nel nord Italia, qui sulle montagne del Trentino, è davvero fresca, pulita, qualcosa che ti inebria le narici come quando hai il raffreddore ed odori della menta fresca.
Quando la navetta ci ha lasciati davanti all'albergo ho sentito odore di verde, l'aria fresca pungente mi è entrata nei polmoni e mi ha fatta sentire come purificata, pulita anch'io come l'ambiente circostante.
"Amore i bambini sono in camera con Elsa, tra poco li porta in piscina. Facciamo che adesso io e te ci cambiamo e andiamo alla spa così ci rilassiamo? Loro staranno bene te lo assicuro"
"Voglio un bel massaggio! -affermo col sorriso- Chissà se ci sarà un bel massaggiatore italiano a farmelo. . . " chiedo a voce alta e vedo Dimitri voltare di scatto la testa verso di me;
"Tuo marito è in questa stanza"
"Mi ha detto Katy che alcuni sono biondi con due occhi azzurri che ti fanno sognare".
Allungo una mano per aprire l'anta dell'armadio ma Dimitri l'afferra allontanandola dal mobile in legno.
Mi porta poi a sedere sul bordo del letto, rimanendo in piedi davanti a me.
"Quindi mi stai dicendo che potresti perdere questo -chiede mentre si leva un maglioncino che copriva in suo busto- per un biondino italiano di cui neanche conosci il nome?"
"Pare di sì" sospiro ghignando;
"Quindi se tipo io adesso mi togliessi i pantaloni e avessi accanto il biondino in questione tu sceglieresti lui?" formula una seconda domanda, eseguendo poi il gesto che aveva minacciato di fare, ma stavolta non rispondo.
Avvicinando lui il suo corpo al mio sempre di più, ci ritroviamo di stesi lui letto l'uno sull'altra, adesso è lui che ghigna.
"Rispondi" ordina con aria di sfida;
"Ho sempre odiato i biondi" sussurro sulle sue labbra prima di impossessarmene e intrecciare le mani alle sue, sopra la mia testa.
Lascio che il suo corpo e il mio entrino in contatto, combaciando perfettamente.
Non ho mai pensato in questi anni con lui che la mia vita fosse monotona, che mi annoiassi a vedere tutti i giorni lo stesso volto, chiudere gli occhi con lui al mio fianco ogni notte e risvegliarmi allo stesso modo la mattina dopo.
Lui come persona è sempre diverso, ha sempre un lato da scoprire, un'espressione nuova sul volto, il nero degli occhi che presenta una nuova sfumatura e le labbra che si muovono in modo diverso a seconda della conversazione. Può incarnare un sopracciglio, due, assottigliare gli occhi, arricciare il naso, grattarsi la nuca, un orecchio, toccarsi il polso, Tutte azioni diverse se indicano un'emozione e una reazione diversa.La cosa ha mi ha lasciato senza parla è stato quando, mesi fa, mi ha insegnato a giocare a poker.
Quando vide che avevo iniziato a capire, iniziammo a giocare ognuno con le proprie carte in mano.
Il suo viso non era più tempestato di colori e sfumature diverse, ma aveva preso un pennello e ci aveva passato sopra della vernice bianca, per nascondere tutto.
Non credo ci sia bisogno di dire che giocammo per circa due ore e lui vinse sempre; io sorridevo se mi capitava una mano buona ed era chiaro, guardandomi, che tipo di carte avessi in mano.
Non sono mai stata ad una partita di carte seria, ma Dimitri mi ha detto che una volta è stato in un casinò e la tensione poteva essere tagliata con un coltello o toccata con le mani.Tempo dopo poi siamo stati invitati a cena da Jace e dopo il pasto Filips ha proposto di giocare a carte, senza scommettere niente, per divertirci.
Chi di noi conosceva il gioco si è fatto dare le carte e giocava in modo autonomo, chi invece non aveva mai provato prima si è messo a coppia con qualcuno.
Alek e Belau erano i più bravi di tutti. Già alla terza mano riuscivano a prevedere le nostre mosse, tenevano a mente il numero delle carte, ci scrutavano uno ad uno.
"Credo di avere appena scoperto perché ci mettete sempre così tanto quando dovete fare le consegne o incontri da voi sapete chi" sghignazzò Jace;
"Almeno vincete quando rimanete lì oppure lo prendete come un modo per ignorare le mie telefonate?" chiese Dimitri cambiando una carta;
"Se proprio volete saperlo non abbiamo mai scommesso neanche un soldo" rispose Alek dando una rapida occhiata alla mano di Agata che non smetteva di picchiettare il tavolo;
"Confermo ma adesso zitti che perdo il conto"
"Mi spiegate cosa vuol dire che perde il conto?" continuò Tamara;
"Conta le probabilità che riescano mani buone e quando" spiegò Sasha roteando gli occhi al cielo;
"Tu non perdi mai la concentrazione, è incredibile!" osservò Maxime sorpresa.
Quello che la ragazza non sapeva però era che la madre del ragazzo dai capelli corvini, che adesso aveva gli occhi su chi di noi vestiva i panni del croupier, adesso su colui che aveva ricevuto per primo le carte senza mai cambiare espressione, nemmeno dopo aver visto le proprie, anni prima si era giocata la casa a poker e tutti i suoi risparmi. Per questo adesso, da come mi aveva raccontato le cose Dimitri, lui non voleva giocare neanche un centesimo, ma conosceva bene le regole.
"Non si è mai padroni del gioco" rispose con rammarico a bassa voce, quasi più per ricordarlo a se stesso che a noi.
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Smeraldi -Nuova vita-
RomanceLA STORIA È IN FASE DI RISCRITTURA E REVISIONE. SE NE CONSIGLIA UNA LETTURA CHE PROCEDA IN BASE ALL'AGGIORNAMENTO DEI CAPITOLI. A BREVE SARÀ DISPONIBILE COMPLETA. ✔COMPLETA Esmeralda e Dimitri sono ormai sposati e ad aspettarli vi è un futuro ancor...