Parigi.

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Il volo Milano-Parigi durava solamente un'ora e quindici minuti ma per Giulia sembrava fosse passata un'eternità, Fabrizio aveva preso posto al suo fianco e non aveva smesso di guardarla e accarezzarla, nonostante spesso girasse la testa per non essere disturbata. Le parole di Federico le rimbombavano ancora in testa e le impedivano di essere spensierata e sorridente.
Aveva la sensazione che dopo tutti quegli anni di amicizia avesse conosciuto un'altra persona, non poteva pensare che la persona che conosceva da più tempo oltre ai suoi genitori si fosse comportato in quel modo ritenendola una delle tante esperienze che le aveva raccontato durante la loro adolescenza quando si confidavano dei loro segreti più intimi.
Durante quell'ora, poche erano le volte in cui il suo sguardo si era indirizzato verso Federico, nonostante quella mattina appurasse che fosse più bello del solito; i suoi capelli biondi ormai leggermente cresciuti erano rivolti verso l'alto e quel look gli donava un aspetto decisamente più giovanile. Giulia aveva notato che il suo sguardo fosse perso nel vuoto e pensò immediatamente che ci fosse rimasto male per il rifiuto dell'ultimo momento di Veronica, che aveva inaspettatamente deciso di rimanere a Milano e di non partecipare agli ultimi due giorni di vacanza.
«Giuly?» Fabrizio la chiamò attirando l'attenzione di tutta la famiglia, soprattutto di Federico che dopo aver guardato la scena di loro due seduti accanto, aveva subito cominciato a guardare fuori dal piccolo finestrino che invece, mostrava un panorama fantastico. Sapeva che Fabrizio stesse provando a riconquistarla e aveva tutte le carte in regola per farlo, visto che per opera sua era riuscito a spezzarle il cuore.
«mmh.. che c'è?» sussurrò Giulia con la voce leggermente impastata dal sonno, visto che stava provando a riposare da almeno dieci minuti ma con scarsi risultati.
«volevo chiederti se ti andasse stasera di andare a cena insieme, insomma ne abbiamo ancora una in sospeso e dobbiamo parlare di molte cose.» Giulia si girò verso Fabrizio, alzando finalmente gli occhiali da sole e mostrò il suo aspetto decisamente distrutto.
«ho bisogno di riposare e stare da sola, però apprezzo che tu abbia cambiato idea in merito alla nostra cena..» sussurrò Giulia, afferrando la mano di Fabrizio che prontamente la strinse.

L'hotel a cinque stelle in cui alloggiavano fortunatamente non era tanto distante dal centro, per cui dopo aver sistemato i bagagli tutta la famiglia aveva deciso di pranzare insieme e di concedersi una lunga passeggiata per visitare l'elegante città.
Era incredibile quanta classe emanasse Parigi e si poteva evincere solamente passeggiando per le vie più trafficate.
Paola dopo il lungo pranzo aveva deciso di affiancare suo figlio e di prenderlo sottobraccio per chiacchierare un po', visto che aveva notato quanto fosse taciturno in quei giorni.
«devo sempre strappare di bocca le confessioni a mio figlio? non c'è mai una volta in cui vieni di tua spontanea volontà a parlarmi di ciò che ti succede..» cominciò sua madre, accarezzando il braccio tatuato di Federico; l'attaccante juventino sorrise amaramente e infilò le mani nelle tasche del largo pinocchietto nero continuando a guardare davanti a se'.
«Chicco, che succede? sono giorni che sei strano e Veronica è rimasta improvvisamente a Milano..» lo incalzò Paola, facendo sospirare il figlio che però non aveva nessuna intenzione di parlare della sua situazione sentimentale, alquanto complicata.
«bene, da dove vuoi che cominci? io e Vero ci siamo lasciati o meglio mi ha lasciato perché ha capito che sono perdutamente innamorato di Giulia, a cui non posso confessare i miei reali sentimenti perché Fabrizio è pronto a spifferare quella parte del mio passato che vorrei tenere per sempre nascosta e di cui non vado particolarmente fiero e tu sai benissimo di ciò che parlo..» la confessione di Federico era arrivata tutta d'un fiato, sconvolgendo sua madre che lo guardava con aria interrogativa.
«Fabrizio ti ha minacciato?»
«in poche parole sì e preso dal momento mi sono fatto inginocchiare come uno stupido perché non ero pronto a raccontarle quell'episodio che per certi versi riguarda anche lei e quello stronzo questo lo sapeva benissimo, ha giocato così sporco che ormai non mi rendo nemmeno conto di quanto faccia schifo..»
«devi parlare con Giulia, deve sapere che l'uomo che ha accanto non è la persona giusta per lei e deve soprattutto sapere che l'hai sempre amata, sin da quando eravate bambini..» Paola fermò i passi di suo figlio e bloccò il suo volto tra le mani per farsi guardare meglio negli occhi, in modo che quelle parole potessero entrargli nella testa.
«non ha più importanza ormai, mi odierebbe a morte per ciò che ho fatto anni fa e ho paura che non mi guardi più con gli stessi occhi..» Federico abbassò lo sguardo e la madre prontamente gli alzò il volto.
«Chicco guardami, prendila e parlatene.. stasera potresti portarla a cena per spiegarle tutta la situazione, io sono certa che capirà e ti perdonerà.»
«non sei la prima che mi dice 'sta cosa, anche Veronica mi ha suggerito di farlo ma se non dovesse andar bene io..io non saprei come andare avanti senza lei.»
«persino la tua ex? allora, credo proprio che dovresti farlo.. però, suggerisco una cena romantica per farti perdonare.» Paola gli fece l'occhiolino e continuarono a camminare sorridendo.

Erano passati almeno dieci minuti da quando Fabrizio aveva cominciato a bussare alla porta della stanza di Giulia, che aveva deciso di prendere una singola per passare del tempo da sola senza alcuna distrazione.
Voleva proporle nuovamente l'invito a cena per riconquistarla e portarla al suo fianco, come succedeva ormai da quando erano due ragazzini.
Giulia dopo aver indossato velocemente un'asciugamano era corsa ad aprire, certa di trovare il suo ex con lo sguardo da cane bastonato.
«sono rimasto qui ad aspettarti fino a che tu non aprissi questa maledetta porta, non merito un sì per stasera?» Giulia sorrise e invitò Fabrizio ad entrare, le dispiaceva vederlo fuori nel corridoio ad implodere un appuntamento, anche se non voleva proprio definirlo così.
«volevo prima chiederti scusa, per non averti creduto e per non essermi comportata come la tua Giulia di sempre..»
«tu sei sempre la mia Giulia.» Fabrizio si avvicinò e cominciò ad accarezzarle il volto, spostandole una ciocca bagnata dietro il collo; la toscana chiuse gli occhi e abbassò la testa, scuotendola per poi allontanarsi.
«scusami, mi sono fatto prendere dalla nostalgia ed è stato inevitabile toccarti...» ad interrompere la conversazione fu proprio il rumore della porta che veniva bussata ancora una volta, Giulia si scusò e andò ad aprirla trovandosi Federico con un aspetto orribile, aveva delle occhiaie paurose e sembrava avesse pianto per giorni.
«che c'è?» il tono di Giulia era seccato e nonostante fosse arrabbiata, non poteva non accorgersi che il suo corpo stesse fremendo.
«andiamo a cena io e te, stasera.. ho bisogno di parlarti.»
«ci siamo già detti tutto quello che dovevamo dirci, mi sembra inutile insistere.» Giulia fece per chiudere la porta ma Federico fu più veloce e la bloccò.
«è importante Giuly..» la voce di Federico si incrinò leggermente e il suo sguardo era diventato sempre più intenso.
«anche per me erano importanti tante cose, tu eri importante Fede..» il toscano abbassò lo sguardo e sospirò amaramente, per poi appoggiarsi al muro del corridoio.
«posso guardarti almeno un po'?» sorrise leggermente e posò lo sguardo sulla figura longilinea della bionda che era avvolta solamente da un accappatoio.
«temo non sia proprio possibile.» Fabrizio sopraggiunse alle spalle di Giulia e Federico si distaccò leggermente dal muro, cambiando ancora una volta l'espressione del volto. Era passato in pochi secondi dall'estasi nel constare quanto fosse bella anche da seminuda, alla rabbia nel vedere quanto il suo ex fosse ancora alle calcagna.
«ora capisco, scusami se ti ho disturbata..» e si allontanò con le consuete mani nelle tasche, mentre malediceva il giorno in cui aveva deciso di posare le armi contro Fabrizio.

Eccomi qui, sono tornata con un capitolo più lungo del solito e temo per voi che sarà sempre così, anche perché la storia si fa sempre più nel vivo. 😌
Spero davvero di trasmettervi le stesse emozioni che provo io scrivendo questa storia, credetemi se vi dico che ci sto mettendo tutto il mio cuore.
Fatemi sapere cosa ne pensate e cosa invece, vi aspettate dal prossimo capitolo.
Un abbraccio. A prestissimo! 😘❤️

Se non sei tu la casa io non so più abitare. // Federico Bernardeschi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora