Addio?

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«Giuly sei in casa?» domandò Fabrizio, entrando in quella che era la sua vecchia casa mentre si guardava intorno per cercare la sua ex fidanzata.
Non appena varcò l'ingresso del soggiorno, la trovò rannicchiata sul divano mentre dormiva con il suo cellulare tra le mani. Le sembrava un angelo e non poté fare a meno di accarezzarle quel volto dai tratti perfetti; il suo nasino all'insù, le labbra leggermente carnose e gli zigomi appena pronunciati la rendevano, agli occhi di Fabrizio, la donna più bella del mondo.
Giulia si mosse per qualche secondo a causa dei tocchi leggeri di quella mano che non riconobbe subito e sussurrò un flebile 'Federico', che fece ritrarre Fabrizio; sapeva fosse ancora nei pensieri di Giulia ma sperava che con il suo piano "diabolico" che stava mettendo in atto con la complicità di Veronica, si dimenticasse pian piano del suo migliore amico.
Avrebbe preferito non svegliarla, non rincontrare quegli occhi che lo avevano fatto innamorare follemente sin da quando erano bambini e giocavano nelle campagne toscane di proprietà di nonna Beatrice, ma voleva parlarle per convincerla a tornare una coppia affiatata come prima.
«Giulia?» sussurrò ancora una volta, mentre le accarezzava dolcemente il volto. Giulia aprii gli occhi di scatto e si ritrovò dinanzi un Fabrizio in condizioni pessime, gli era addirittura cresciuta la barba che portava sempre cortissima e le sue occhiaie erano ben evidenti.
«ti va di venire in un posto con me? forse ne hai bisogno..» Giulia si tirò su a sedere e controllò l'orario sul blocca schermo del suo cellulare, notando dei messaggi di Federico che avrebbe volutamente ignorato ancora una volta.
«sono distrutta, non ci sto capendo più nulla..» le sembrava assurdo in quel momento sfogarsi con la persona che aveva fatto soffrire ma era l'unica in grado di poter comprendere il suo totale smarrimento.
«per questo ho voglia di portarti in questo posto, ti farà bene e ti ricorderà di alcuni momenti passati insieme..» Fabrizio le spostò una ciocca ribelle dal volto e la poggiò dietro il suo orecchio, poi le strinse la mano per rassicurarla.
«hai voglia di farmi sentire in colpa?»
«ho voglia di stare con te.» rispose secco, guardandola intensamente negli occhi. Giulia spostò subito lo sguardo e si alzò dal divano per cominciare a prepararsi.

L'atmosfera in macchina era tesa, come tesa era la mascella di Fabrizio che non riusciva ad intavolare una conversazione, Giulia era assente e guardava fuori dal finestrino beandosi del paesaggio della sua città. Era meravigliosa e non l'avrebbe cambiata con nessuna città al mondo e in quel momento aveva bisogno di godersela il più possibile. Era consapevole di quale tappa volesse fare Fabrizio per consolarla ma non sapeva se fosse pronta ad affrontare tutto, a buttarsi nuovamente nelle braccia di un uomo che aveva abbandonato per un altro, nonostante gli volesse ancora un gran bene.
La campagna di nonna Beatrice era ormai dinanzi ai loro occhi e fu inevitabile per la toscana versare copiose lacrime che aveva trattenuto già da troppo tempo.
«perché mi hai portata qui?» a spezzare quel silenzio protratto ormai da troppo tempo, fu proprio Giulia che rivolse il suo sguardo a Fabrizio che continuava a fissarla.
«perché volevo ricordarti chi ancora sei, chi era quella bambina altruista e dai lunghi capelli biondi che amava ogni giorno correre tra i prati, alla ricerca dei fiori più particolari da regalare alla sua adorata nonnina.. tu eri tutti questo e lo sei ancora..» il respiro di Fabrizio era irregolare mentre cercava di ricordare tutti i loro momenti, tanta era l'ansia di fallire e di tornare a casa con un pugno d'aria tra le mani, tanta era l'ansia di non poterla riavere più con se', di essere destinato a guardarla essere felice con un altro.
«non sei costretto a fare tutto questo per me, ti ho fatto soffrire e non lo meritavi.. come adesso io non merito tutti questi elogi.»
«hai letto tutto ciò che ti ho scritto in quella lettera? sono disposto a perdonarti, a mettere da parte tutta la sofferenza che mi hai procurato in queste settimane, sono pronto a tutto per te e dovresti saperlo.» Giulia uscì dalla macchina e si appoggiò su di essa, guardando il cielo sereno che non rispecchiava a pieno il suo umore. Fabrizio la seguii e le si avvicinò, stando attento a non intralciare troppo i suoi spazi.
«Ti confesso una cosa: quando l'altro giorno sono rientrata a casa nostra e ho visto che tutte le tue cose erano sparite, mi sono sentita una nullità. Ero confusa e non riuscivo a capire se avessi fatto la cosa giusta, se valesse la pena rovinare tutto per un sentimento che non so ancora definire a parole.. ed è proprio lì che ho capito tutto.
Sono sempre stata troppo brava con le parole, delle volte sono davvero un fiume in piena ed è difficile che qualcuno mi zittisca, ma per la prima volta nella mia vita non riuscivo assolutamente a parlare di un qualcosa, o meglio di qualcuno perché ne sono completamente, follemente innamorata.» Fabrizio abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi per far sì che le lacrime non uscissero. Giulia si avvicinò e lo prese tra le sue braccia perché sapeva non fosse un momento facile per lui.
«non meriti questo, non meriti di portare all'altare una donna che ama un altro e non può darti tutto l'amore che meriti.. voglio che tu ci sia nella mia vita perché sei importante ma non posso più starti accanto in quel senso..»
«sappi una cosa: l'uomo che dici di amare follemente è già tra le braccia della sua Veronica, questo è tutto l'amore che diceva di provare?» domandò sarcastico Fabrizio, mentre estraeva il cellulare dalla tasca dei suoi pantaloni. Giulia lo guardò interrogativa e posò gli occhi sul telefono del suo ex, che ritraeva Veronica nel centro di Torino, poi a casa di Federico e poi accanto al suo braccio tatuato. Il mondo le crollò addosso e la sua espressione si era trasformata nello sdegno più totale, non poteva credere che l'uomo che diceva di amarla e le mandava messaggi ogni minuto, proprio in quelle ore stesse trascorrendo del tempo con la sua fidanzata storica.
«Portami a casa.» sussurrò Giulia, mentre Fabrizio rientrava in macchina con un sorriso compiaciuto.

Eccomi qui!
Sono tornata dopo qualche giorno di pausa, su Instagram vi ho anche spiegato il motivo della mia "assenza".
Spero che il capitolo vi possa piacere, nonostante sia più corto del solito ma sappiate che presto ne arriveranno altri da cardiopalma (vi ho avvisate😅).
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, così ne approfitto per chiacchierare un po' con voi.
Un abbraccio e a prestissimo. ❤️

Se non sei tu la casa io non so più abitare. // Federico Bernardeschi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora