Tradizione.

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Se c'era una cosa che Giulia aveva perfettamente imparato a rispettare della sua famiglia era sempre e solo una: la tradizione.
Era ben consapevole di aver oltrepassato la linea guida che le era stata imposta da quando era solo una bambina, che tutti i buoni propositi e i sogni dei suoi genitori nel vederla moglie e madre entro i venticinque anni di vita, fossero completamente andati in frantumi; il bello di tutto questo era che non riuscisse a sentirsi in colpa per ciò che aveva fatto e provato, anzi al contrario pensava di aver tradito se stessa più e più volte nel corso degli anni. Aveva paragonato quella fase della sua vita ad una gabbia, certo magari una gabbia d'oro ma pur sempre una gabbia in cui tutta la sua anima era stata prigioniera per fin troppo tempo.
Proprio in quel momento, proprio in quella macchina la sensazione di impotenza e sopraffazione si stava facendo più viva che mai.
Fabrizio era seduto al suo fianco, come sempre quando viaggiavano e i genitori di Giulia avevano preso posto sui sedili posteriori del suv.
Erano fermi al casello autostradale da più di mezz'ora, complice il fatto che nei primi giorni di settembre molti tornavano o partivano ancora in vacanza.
«non mi dire che tutte queste macchine vanno a Torino..» disse ansiosa la mamma di Giulia, spezzando il silenzio venutosi a creare per il nervosismo del traffico.
«magari stanno andando tutti a guardare la partita di stasera, Juve-Napoli è di cartello.» rispose ovvio Fabrizio, picchiettando le dita sul manubrio.
«sento di star facendo un grande torto alla Viola, ma quando Federico chiama la famiglia dev'esserci.» Giulia chiuse gli occhi quando udii il nome della persona che amava ancora con tutto il cuore, la persona che gli mancava così tanto da toglierle il fiato nei momenti meno opportuni e cercò in tutti i modi di non mostrare il suo dolore.
«spero solo che stasera giochi e abbia modo di dimostrare il suo valore..» sussurrò flebile la toscana, guadagnandosi un'occhiata truce del suo "finto" fidanzato. Nonostante Giulia fosse ancora in collera con il suo migliore amico, soffriva terribilmente nel vederlo giocare così, nel vederlo così perso e sperava in cuor suo che non fosse per la loro situazione tremenda.
«non credo Sarri lo faccia giocare, in quei pochi minuti in cui è sceso in campo contro il Parma è stato pietoso.» il tono di Fabrizio era quasi sprezzante e se Roberto fosse stato a conoscenza della loro situazione avrebbe sicuramente compreso il motivo per cui avesse fatto quella battuta al veleno.
«non parlare così di Federico, è pur sempre tuo cognato.» lo difese il padre di Giulia, avvertendo uno strano formicolio alle mani nell'udire insulti verso un membro caro della sua famiglia. 
«non c'è bisogno che tu lo difenda, Federico è fin troppo grande e vaccinato..tra l'altro sono certo che conoscendolo, asseconderebbe il mio pensiero..» rispose secco Fabrizio, guardando il padre della donna che amava dallo specchietto retrovisore.
«non si definirebbe mai pietoso, semplicemente perché non lo è..» concluse Giulia, guardando Fabrizio in cagnesco.

Entrare a Torino era stato più difficile del previsto, il traffico in autostrada si era prolungato sino all'interno della città e arrivare a casa di Federico, che era praticamente dall'altra parte della città, si era dimostrato più difficile del previsto.
Veronica li stava già aspettando fuori dall'enorme cancello della villa e agli occhi di Giulia le sembrava felice più che mai, segno che tra loro le cose stessero andando per il meglio.
«Finalmente, temevo non arrivaste più!» esclamò la romana, stringendo a se' sua cognata Gaia che la guardava complice e sorridente come se fossero a conoscenza di una cosa che sapevano solamente loro e questo ferii Giulia più del previsto.
«Oh Giulia, ci sei anche tu!» la toscana sorrise falsamente e le concesse un abbraccio di pochi secondi.
«Federico mi ha detto di riferivi che ci sono stanze per tutti, ma che ha prenotato una suite per Giulia e Fabrizio in un hotel in centro, magari avete bisogno di un po' di privacy..» Giulia la guardò brevemente e poi tornò a dedicare le sue attenzioni a Wendy e Spike che le stavano facendo grandi feste.
«voglio stare un po' con loro, gentilmente riferisci che può disdire la prenotazione..» la risposta di Giulia fu così fredda che si generò un imbarazzo totale, che Matteo si affrettò ad eliminare.
«Venite! Qui ci sono le vostre stanze..» Veronica cambiò subito discorso e indicò ai genitori di Federico la loro stanza e li aiutò con le valige abbastanza pesanti.
«allora, come vanno le cose tra voi?» domandò Gaia a Veronica, abbracciandola affettuosamente da dietro. Giulia sapeva che non avrebbe dovuto origliare quella conversazione, che tutto ciò le avrebbe causato una sofferenza immane ma le sue gambe non riuscivano a sollevarsi dal morbido manto erboso di quel giardino curato alla perfezione.
«tutto meravigliosamente alla grande, Fede non vuole che torni a Milano e poi detto tra noi, anche se so che tutto ciò ti disturba perché è tuo fratello, il sesso è diventato ancora più bello.» Gaia emise un gridolino e la abbracciò nuovamente, causando i battiti accelerati di Giulia che avrebbe solo voluto piangere fino a quando non ne poteva più.
«sono contenta per voi, siete la mia coppia preferita di sempre.»
«posso sapere qual è la mia stanza?» domandò Giulia con la voce incrinata, interrompendo la conversazione tra le due cognate.
«al piano di sopra, a due porte da quella di Federico..» Giulia annuii e rientrò in casa, seguita dai due cagnoloni che avevano deciso di non abbandonarla più.
«non ti sembra che Giulia ultimamente si comporti in maniera strana?» domandò la sorella di Federico, guardando Veronica con aria interrogativa. La romana sapeva perfettamente che Giulia stesse origliando la conversazione e per questo rincarò la dose, per farla soffrire come lei aveva sofferto durante a vacanza in Sardegna.
«sai cosa penso di tutta questa situazione..» la incalzò la romana, accendendo una sigaretta.
«cosa? che Giulia è innamorata perdutamente di mio fratello? dai, non può essere vero.. tra l'altro la conosco da quando è una bambina e ti posso assicurare che non farebbe mai una cosa del genere..» disse Gaia a bassa voce, mentre affiancava sua cognata per aspirare un tiro.
«ma non ti sei mai accorta che quando Federico è nei paraggi le si illuminano gli occhi? diventa una tredicenne con gli ormoni a palla e se ne frega anche che il suo futuro marito sia nei paraggi.. è imbarazzante..»
«ti stai facendo un film mentale, non credo che Giulia lo ami.. hanno sempre avuto questo rapporto speciale e delle volte potrebbe essere scambiato per altro ma ti assicuro che non è così..» rispose Gaia, allargando le braccia e facendole ricadere subito dopo sui suoi fianchi.
«Dai, andiamo a prepararci che ci aspetta una bella partita e una serata altrettanto entusiasmante..» concluse Veronica, invitando sua cognata ad entrare in casa.

Eccomi qui! ☺️
Vi avevo già detto che vi aspetta un capitolo da cardiopalma?! Ecco beh, preparatevi perché è in arrivo e ho bisogno di qualche giorno per prepararlo e consegnarlo direttamente a voi, visto che non sarà facile per me scrivere di così tante emozioni contrastanti tra loro.
Spero che nel frattempo questo capitolo vi possa intrattenere e soprattutto piacere. Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate giù nei commenti e ne approfitto per chiacchierare un po' con voi.
Secondo voi che succederà?
A prestissimo! ❤️

Se non sei tu la casa io non so più abitare. // Federico Bernardeschi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora