Gelosia o?

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Giulia sapeva perfettamente che quello non fosse il suo ambiente, che tutta quella gente appartenente ad un ceto diverso dal suo fosse così distante dal suo mondo che mai si sarebbe immaginata di dover poi trascorrerci una serata insieme, annuendo ogni qualvolta si parlasse di qualcosa di cui ne ignorava totalmente l'esistenza. Avere Federico al suo fianco era sicuramente un plus, lui che era così sicuro e sfacciato e certamente abituato già da tempo a questo tipo di situazione, ma in quel momento nulla le impediva di tremare come una foglia in autunno quando gli sguardi dei presenti si soffermavano per più di cinque secondi sulla sua figura.
«se sapevo che avresti avuto questa faccia da funerale per tutta la durata della cena, avrei fatto a meno di invitarti e presentarti come la mia fidanzata.» la battuta al veleno di Federico fece sospirare leggermente la toscana, che subito si girò a guardarlo in cagnesco. Prima di arrivare in quel lussuosissimo ristorante, avevano avuto un'accesa discussione in macchina che non riguardava esclusivamente quella cena ma bensì il comportamento ambiguo di Giulia, rea di aver risposto per educazione ad un messaggio innocuo di Fabrizio, non poteva biasimarla se avvertiva ancora dei sensi di colpa nei suoi confronti e nessuno le avrebbe fatto cambiare idea, almeno nessuno lo avrebbe fatto sino a quel momento.
«ti sei già pentito di avermi presentato come la tua fidanzata? Beh, forse hai ragione.. prima al tuo fianco avevi lei che era già pronta a qualsiasi cosa ed io invece sono solamente una povera fallita che non sa come comportarsi..» il tono di Giulia era calmo, quasi fermo e se non fossero stati in uno di quei ristoranti stellati di Torino, avrebbe strillato come una pazza. Odiava sentirsi così sbagliata, sapeva di non esserlo ma odiava immaginare che Federico non fosse a suo agio con lei al suo fianco.
«forse dovrei risponderle anch'io al suo messaggio di poco fa..» Federico quando voleva sapeva comportarsi da stronzo vero. Il suo difetto più grande, oltre ad essere un permaloso patologico, era il suo orgoglio. Quel "botta e risposta" tramite messaggi con il suo ex, lo aveva così infastidito che si era ripromesso di tenere il muso per l'intera serata e oltre, nonostante Giulia avrebbe fatto lasciar correre tutto sin da subito per godersi la serata e poi rimediare facendo l'amore tutta la notte nella ormai loro camera da letto.
«sai che c'è? puoi anche rispondere, fai quello che ti pare.. tanto domani torno in Toscana e dedico del tempo a me stessa, me lo merito dopo tutto questo.» Giulia aveva deciso di stare lontana da casa in quelle settimane, un po' perché aveva un infinito bisogno di trascorrere del tempo con lui, un po' perché tutta la sua famiglia aveva ancora delle remore nel parlarle di tutto ciò che era successo. Erano arrabbiati, amareggiati e soprattutto delusi.
Federico non perse tempo ad alzarsi da quel tavolo e a farle cenno di prendere il cappotto per uscire fuori dal ristorante, non voleva di certo dare spettacolo dinanzi ai suoi superiori e ai suoi compagni.
«perché vuoi tornare a casa?» fu quasi spontanea la domanda, nonostante fosse arrabbiato per quel famoso messaggio, il solo pensiero di lei che lasciava la loro casa, perché ormai ci teneva a definirla così, gli procurava un'ansia incontrollata. Non aveva confidato a nessuno, nemmeno a Matteo e Danilo a cui parlava di ogni suo problema, che grazie a lei era riuscito a migliorare il problema della sua insonnia, al suo fianco era riuscito ad addormentarsi felice e senza paturnie mentali.
«me lo stai anche chiedendo? non mi è piaciuta la nostra discussione in macchina, non voglio che l'uomo che amo più della mia stessa vita non si fidi di me.» sussurrò Giulia, cercando a stento di trattenere le lacrime nonostante lo avesse fatto per tutta l'interminabile serata.
«Ho paura.» la bionda asciugò la lacrima che le era appena scesa, evitando che sporcasse la guancia di mascara e sorrise amaramente.
«Paura di cosa Fede? Ti ho dimostrato in ogni secondo di volerti al mio fianco, di amarti più di qualsiasi altra cosa e tu?! Hai ancora dubbi su di me?! Non posso crederci..» Federico rimase in silenzio per vari secondi, alternando il suo sguardo dal volto perfetto di Giulia al giardino ben curato del ristorante.
«Ho paura che ti porti via da me. Non sarebbe la prima volta che succede una cosa del genere, è da quando siamo bambini che ti vedo scappare via per tornare nelle sue braccia.» l'attaccante continuava a guardare davanti a se' e per la prima volta si sentiva davvero a nudo, stava raccontando in maniera così intima e alla persona che amava, tutte le paure che l'avevano sempre rincorso nel corso degli anni.
«Non siamo più bambini, amore mio. E tra l'altro sai perché tornavo o meglio, mi rifugiavo nelle sue braccia? perché avevo paura che tu non mi amassi, che il tuo modo di amarmi fosse completamente differente dal mio.. ma fidati, in questo momento vorrei fare tutto tranne che scappare.» Giulia si avvicinò, prendendo il suo volto tra le mani per scontrare le loro fronti e sentire il suo respiro sempre più vicino.
«allora resta..» la supplicò sussurrando Federico, facendo aderire i loro corpi e baciando la sua fronte.
«Fede, non rendere tutto più difficile.. devo tornare dalla mia famiglia, spiegare ciò che è successo e far sì che tornino a vederci come i ragazzi di sempre..» la ragazza sollevò lo sguardo e trovò quello triste di Federico, che in quel momento avrebbe fatto di tutto pur di non farla tornare in Toscana.
«non voglio che ti feriscano più del dovuto, sai benissimo che non meritiamo di essere trattati come due che hanno ceduto solo ai loro ormoni..» l'attaccante era ancora arrabbiato per le accuse delle loro famiglie e non si capacitava di come proprio loro pensassero cattiverie del genere sui loro figli, era pur vero che il loro comportamento non fosse stato esemplare ma gli insulti erano stati più feroci di qualsiasi scelta sbagliata.
«saprò difendermi.» Giulia stampò un bacio sulle labbra di Federico che si sciolsero in un sorriso dolce.
«ogni volta mi ricordi perché ti amo così tanto..» la ragazza sorrise e continuò a baciarlo, cercando di farsi perdonare per averlo fatto arrabbiare in una serata così importante per lui.
«mi prometti che quando torni a Carrara vai a parlare con Gaia?» il tono con cui Federico aveva pronunciato quella richiesta aveva inevitabilmente stretto il cuore di Giulia che si limitò ad annuire.
«Te lo prometto, amore mio.»

Eccomi qui!!! 😌😊
Vi ho fatto aspettare tanto?! Forse avete ragione, ma avevo degli impegni così importanti che credetemi quando vi scrivo che mi hanno letteralmente tolto tutto il tempo che pensavo di avere per la stesura di questa storia.
In ogni caso, sono riuscita finalmente a pubblicare e spero che questo capitolo vi piaccia e inoltre fatemi sapere cosa pensate possa succedere nei prossimi capitoli, sono davvero curiosa di leggere le vostre risposte.
Un abbraccio grande. A prestissimo! 😘❤️

Se non sei tu la casa io non so più abitare. // Federico Bernardeschi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora