"Lose you to love me."

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«Mi assicuri che tu sia almeno viva e vegeta?» domandò Martina, tramite uno di quei rapidi messaggi vocali di Whatsapp che ormai si scambiavano abitualmente da qualche mese.
La moglie di Leonardo era preoccupata e nonostante Giulia l'avesse rassicurata più volte sulle sue condizioni fisiche, era certa stesse soffrendo più del dovuto. In quel preciso istante, sentiva che la sua esperienza dovuta alla differenza d'età poteva esserle d'aiuto e l'abbraccio di una vera amica sarebbe certamente servito a riscaldarle il cuore spezzato.
«vieni a prendermi, ti porto in un posto e parliamo un po'..» scrisse Martina, sperando che il buon senso della toscana si facesse vivo.
Giulia si domandò più volte se avesse bisogno di qualcuno che la consolasse, se fosse pronta ad ascoltare qualcuno che voleva aprirle gli occhi per non farla ricadere negli stessi errori di sempre e la risposta dopo tempo era finalmente affermativa. Aveva bisogno di conforto. Aveva bisogno di un sostegno e se ne infischiava se tutto andasse contro i suoi veri sentimenti.
«tra due minuti sono sotto casa tua, scendi.» sospirò ancora una volta e lasciò andare la sua schiena contro il sedile. Federico non aveva smesso di chiamarla e di inviarle messaggi ma Giulia aveva appositamente silenziato il telefono, per paura di cedere e sentirsi ancora una volta una debole. Forse debole in quel momento lo era sicuramente ma questa volta non voleva buttare tutti i suoi buoni propositi all'aria, voleva solo essere forte per se stessa e per nessun altro.
«piccola..» la voce calda di Martina interruppe il flusso dei pensieri negativi di Giulia che si girò a guardarla, senza proferire parola. Le guance rigate parlavano per lei e non aveva bisogno di ulteriori spiegazioni.
«che ha fatto lo stronzo?» domandò con tono duro, mentre si apprestava a cercare un pacco di fazzoletti nella sua borsa enorme. Non sopportava la vista delle lacrime di una donna, soprattutto se sprecate per un uomo che non le meritava e l'aggravante in tutta quella situazione era che in quel caso si trattasse di una ragazza a cui teneva particolarmente.
«sai perché non mi rispondeva a quel cazzo di telefono? lo sai perché Marti? perché era con lei..era con Veronica, l'amore della sua vita, la donna che ha amato e che amerà per sempre ed io come una cretina ho pure pensato di averlo fatto innamorare e invece mi ha solo presa in giro, come se fossi una delle tante ma infondo dovevo aspettarmelo.. dai cazzo, ciò che ha fatto con la mia migliore amica l'ha fatto anche con me, non dovevo stupirmi..perché mi sono fidata di lui? Perché?» Martina lasciò che la sua amica si sfogasse, che insultasse l'uomo che le aveva procurato tutto quel male, che maledicesse persino la sua esistenza per poi abbracciarla e far sì che ultimasse il suo pianto. Lei preferiva non parlare, non giudicarla e soprattutto non insultare Federico.
«sembro pazza, vero?» domandò, asciugandosi le lacrime mischiate con il nero del mascara.
«sembri una donna perdutamente innamorata..» sussurrò l'amica, accarezzandole i capelli per farla calmare.
«ora sembrerò io la pazza ma credimi, non ho mai avuto il sentore che Federico fosse ancora innamorato della sua ex.. non faceva altro che nominarti o guardare le tue foto quando sentiva la tua mancanza. Davvero, stento a crederci che abbia potuto fare una cosa del genere..»
«e invece l'ha fatto Marti, si è comportato da vero codardo e non ha saputo mettere fine alla nostra storia in maniera esemplare, ha rovinato persino la nostra amicizia.» Giulia continuava ad asciugarsi le lacrime, mentre con le sue mani torturava e stringeva il suo largo maglione di lana.
«che farai ora?» Martina le chiese poi di scendere dalla macchina per potersi mettere alla guida e portarla nel luogo in cui si rifugiava quando litigava con suo marito o semplicemente aveva la luna storta e voleva fuggire dalla sua realtà. Giulia seguii i suoi movimenti e si accomodò sul lato del passeggero, sorridendo amaramente al pensiero che quella macchina le ricordasse in tutti i modi Federico.
«tornerò a Carrara e trascorrerò il mio tempo con mia nonna Beatrice, ne ho bisogno..» sussurrò pensando alle mani calde e accoglienti della donna che più amava al mondo.
«la nonna è la cura migliore al mondo ma prima, lasci che ti porti in un posto speciale.»

«ancora non ti risponde?» domandò Maicol, accomodandosi al fianco di Federico che si strofinò gli occhi per paura di piangere un'altra volta. Scosse la testa e tornò a guardare un punto indefinito del suo enorme salotto.
«non sapevo che voi due..» sussurrò l'amico di Veronica, mentendo spudoratamente.
«non lo sapeva nessuno in realtà, abbiamo detto della nostra relazione ai nostri parenti qualche mese fa e non tutti l'hanno presa benissimo.. per cui, ci siamo andati cauti e non l'abbiamo urlato ai quattro venti.» spiegò Federico, mentre sbloccava il cellulare sbuffando quando non trovò nessuna risposta ai suoi ultimi messaggi che aveva inviato nell'arco di cinque minuti.
«perché non le hai detto nulla? io e Veronica sappiamo benissimo il motivo per cui siamo qui ma lei essendo all'oscuro di tutto, ha pensato al peggio e non lo meritava.» Federico annuii e inviò l'ennesimo messaggio al contatto di Giulia.
«perché non volevo aumentare i suoi dubbi..lei pensa che io sia ancora innamorato di Veronica, quando per me è sempre esistita solo lei e non l'hai mai compreso veramente, ho cercato solo di rifarmi una vita, di innamorarmi di un'altra donna perché sapevo che lei avesse un futuro già programmato e non ho mai pensato che alla fine potesse davvero finire fra le mie braccia..ora ho rovinato tutto, ma avevo una paura fottuta di perderla.» Federico a quel punto non riuscii a trattenere le lacrime e nonostante tutto sembrasse così strano, non gli importava di lasciarsi andare con una persona con cui non ci aveva condiviso quasi nulla.
«magari è solo arrabbiata e non vuole ascoltare le tue ragioni..»
«non sono nemmeno riuscito a spiegarmi come avrei voluto, mi sembrava così surreale che lei fosse lì che non sono riuscito a spiccicare una parola sensata come un cretino.» continuò l'attaccante, rimproverandosi severamente.
«allora fai una cosa, noi domani sera abbiamo la festa di Halloween al Legami.. convinci Martina a farla venire lì e riconquistala come solo tu sai fare, tanto con gli addominali sei apposto.» scherzò Maicol, ricevendo in risposta una cuscinata da Federico che era riuscito finalmente a sorridere e pensando che quell'idea non fosse poi cosi malvagia.

Non ve l'aspettavate, eh?! Invece eccomi qua!😌
Spero vi piaccia questo capitolo e se potete ascoltatelo con la canzone che vi ho postato (l'ultima fissa del momento), ha ispirato un sacco la stesura di questo capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto scrivetemi nei commenti i vostri pensieri.. ci tengo tantissimo.
Grazie a tutti e un abbraccio grande! ❤️ a prestissimo 😘

Se non sei tu la casa io non so più abitare. // Federico Bernardeschi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora