"Tutta colpa nostra"

A scuola:incontri travolgenti (2)

CAPITOLO 3
Dopo un tragitto di cinque minuti, che in realtà sembravano venti, arrivo a scuola e anche se sono le sette e mezzo ci sono un sacco di ragazzi con i loro genitori, immagino siano i nuovi ragazzi del primo anno. Persa nei miei pensieri non mi accorgo che sto per andare addosso ad un ragazzo molto alto. Cerco di fermarmi ma ormai è troppo tardi e gli vado addosso. "Ahi!" Grida lui colto alla sprovvista. Entrambi cadiamo in terra e io sopra di lui. O mio dio. Mi rialzo subito da terra. "Scusami non l'ho fatto apposta" dico in tono mortificato è un po' preoccupato. Appena si alza e gira il suo volto verso di me noto i suoi occhi. Sono verdi molto chiari ma travolgenti e resto a fissarlo per un attimo, poi appena mi rendo conto che lo sto fissando distolgono sguardo e gli vedo fare un respiro profondo per poi fare uno sguardo pacato. "La prossima volta scendi dal mondo delle favole e non fare più cadere altra gente... ragazzina" Dice con un tono pieno di arroganza per poi mettersi a ridere seguito dai suoi compagni. Ma prima che io gli possa rispondere a tono qualcuno mi afferra per il braccio e mi tira un po' indietro. Ma io mi dileguo perché in questo momento voglio solo far capire a questo ragazzo che deve imparare a trattare con gentilezza la gente e non prenderla in giro se per sbaglio gli va addosso. Ma ancora una volta una mano mi afferra per il braccio con più forza così da farmi tirare indietro. Mi giro e vedo i miei due migliori amici, Noah e Cole. Non faccio in tempo a protestare che mi prendono e mi portano via lontana da quel tipo. Non ci posso credere che quel tipo l'avesse fatta franca, ma meglio così, almeno non incontrerò più. Ci fermiamo a parlare vicino al grande albero (chiamato così perché dicono sia lì da cent'anni). Non mi danno neanche il tempo di spiegare che iniziano a parlare senza darsi tregua, e continueranno per molto.

MIO DIO IL PRIMO INCONTRO
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