26 ~ Una grande sorpresa

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"Eh, eh, eh". Ettore si distese ansimando. Sissi, preoccupata, gli stava vicino.

Ma dopo poco il beagle si alzò. "Grazie Sissi. Sto bene".

Lily e Wild si guardarono e uggiolarono: "Ci vorrebbe un miracolo per uscirne vivi...". A loro serviva qualche zampa in più.

Un fruscio li fece agitare. Stava arrivando qualcuno. I mostri si guardarono intorno. I cuccioli uscirono dal nascondiglio e si diressero verso la finestra. Lily stava all'erta. Ringhiava e rizzava i peli, cercando di tenere lontani i mostri.

Wild volò a guardare dalla finestra. Si strofinò gli occhi. Osservò più attentamente. No, non era un'allucinazione! "Guardate! Non siamo soli! Stanno arrivando i rinforzi!" gridò euforico.

Ettore guardò e vide centinaia di beagle, dalmata, labrador e altri cani dei venti dirigersi al castello. Indicò la finestra e domandò: "Come facevano a sapere di dover venire qui?".

Lily ridacchiò e disse: "Eh, è il nostro sesto senso". Wild sorrise e annuì.

I cani dei venti entrarono nel castello. Si sedettero ordinati in file. Sissi disse loro: "Venite, amici. I mostri hanno proprio voglia di giocare con noi! Facciamo vedere quanto siamo forti nella lotta!".

La moltitudine abbaiante acconsentì e un turbine di fulmini colorati si scagliò contro i mostri, che non riuscirono a tenerli a bada.

"Mi dispiace, miei cari. Non avete speranza contro di noi" rise Ettore.

Scarlett lo guardò di traverso e scoppiò a ridere. "E perché? Siete solo degli innocui cani dei venti. E noi, comunque, vi batteremmo con estrema facilità...".

Storm, però, voleva dimostrare quanto era forte e disse: "Dai, cara, facciamoli tentare. Tanto lo sanno che noi siamo più forti...".

Poi Scarlett si diresse in cucina. I cani la guardarono girare e sparire nella cupa stanza, poi, rizzando i peli, si prepararono alla battaglia.

~•~•~

Dalla cucina si sentì la minacciosa voce di Scarlett. "Storm, tu attiva la macchina torturatrice! Li infileremo tutti dentro! A catturarli ci pensiamo noi...". Storm balzò via come una molla.

Intanto Ettore incoraggiava i cani stretti tra i mostri dicendo: "Cani dei venti! Il fatidico giorno è arrivato! La libertà vi aspetta! Combattete senza pietà".

"Avete sentito?" gridò Sissi.

I cani si alzarono in volo e colpirono il drago con la testa. L'aquila li inseguiva sfiorando con il becco le codine scattanti. Il ragno sparava ragnatele ovunque. Ma i cagnetti non avevano paura. Il loro cuore puntava solo alla libertà. Ma la pancia cominciava a brontolare.

Un odorino di cibo cominciò a farsi sentire. Una piccola dalmata di nome Michelle si fermò ad annusare: "Che buon profumo! Adoro il pollo arrosto!".

In quel momento Scarlett uscì dalla cucina con una grossa coscia carnosa e gridando: "Pappa, pappa per tutti i cani affamati!".

Michelle si leccò i baffi e si diresse verso il cibo, seguita da Billy, un giovane labrador, e Mary, una cucciola di beagle.

I tre amici stavano per addentare la carne quando Ettore gridò: "No! Non fatelo! È una trappola!".

Sissi guardò meglio e impallidì: "Ettore ha ragione! È piccione!".

Intervenne Wild: "Bleah, è vero! Non mangiatelo o perderete le vostre ali!".

Michelle, Billy e Mary si fermarono all'istante, allontanandosi dal boccone velenoso. Uggiolavano perché erano affamati. Avevano quattro mesi. Erano ancora molto piccoli. Con la coda tra le gambe, si nascosero sotto al tavolo, comprimendosi più che potevano.

 Con la coda tra le gambe, si nascosero sotto al tavolo, comprimendosi più che potevano

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Michelle scosse la testa e guardò i compagni che le stavano accanto. Pensavano di essere al sicuro. Ma i mostri li videro.

L'aquila si allontanò dalla mischia dirigendosi verso i piccoli bocconcini. "Ciao, spuntini. Non siete un po' piccoli per stare da queste parti? Non vi preoccupate. Conosco un posto dove starete al sicuro".

I tre cagnetti urlarono e indietreggiarono, cercando di evitare l'acuminato becco.

L'aquila stava per raggiungerli quando arrivarono Ettore, Sissi, Lily e Wild. Si pararono davanti al tavolo e abbaiarono: "Scappate, piccoli". I piccini si allontanarono veloci.

"La pagherete cara, bestiacce!" disse l'aquila. E se ne andò.

I tre piccoli cuccioli si avvicinarono ai compagni, riconoscenti. "Grazie per averci salvato" guairono.

Michelle si avvicinò. "Lily!" gridò scodinzolando.

Lily la guardò. Poi s'illuminò. Quella era la sua sorellina! Era stata catturata quando aveva un mese, poco prima che lei attraversasse il portale per il Regno dei Ragni. "Michelle, sei tu!".

"Sì, sorellona. Non sai cosa si prova quando si è chiusi in una gabbia a fissare coloro che presto o tardi ti avrebbero ucciso...". Si acquattò.
"È lì che ho conosciuto Mary e Billy. Anche loro erano stati catturati e portati via di casa. I nostri genitori sono finiti nella macchina torturatrice. Con le lacrime agli occhi, abbiamo assistito alla loro morte. Noi eravamo troppo piccoli per essere mangiati. E ci hanno tenuti vivi fino ad ora".

Mary e Billy si guardarono e mugolarono ripensando alla triste fine dei genitori. La loro tristezza durò poco e Billy volò sopra le loro teste ridacchiando. Lily abbracciò la sorella pensando al suo triste racconto. Anche lei era passata attraverso la morte. Sapeva che era morta anche sua madre, ma nella mente un piccolo bagliore di speranza era tornato. Michelle era viva!

 Michelle era viva!

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