14 ~ Caldo come il fuoco

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Dopo aver attraversato per la terza volta il portale, i tre cuccioli si trovarono in un altro mondo. Questa volta il cielo era rosso e le colline arancioni assomigliavano alla groviera. Erano infatti disseminate di buchi rotondi. Il calore era insopportabile.

"Ora dovremo sorpassare gli enormi geyser delle prigioni di lava" disse Sissi ansimando.

Ettore, altrettanto accaldato, chiese: "Cosa sono le prigioni di lava?".

"All'interno dei geyser si trovano delle grandi gabbie dove vengono rinchiusi gli intrusi che vi passano sopra. Seppur caldo come il fuoco, in questo luogo dimorano delle creature: dei grossi draghi. Al richiamo di una sirena, posta al di sopra del più alto dei geyser in modo da percepire ogni minimo movimento estraneo, questi scagliano sassi roventi. Gli sventurati cadono nelle gabbie e vengono lasciati morire di fame e di sete. Non c'è modo di uscirne" spiegò Lily in preda all'agitazione.

Ettore, sospirando profondamente, disse: "Non voglio morire in una gabbia, circondato da fiamme che mi bruciano il pelo. Non voglio soffrire la fame e la sete. Non voglio perdere i miei amici e la mia famiglia. Non voglio tutto questo! Ma come si può fare?" Abbracciò Lily.

Sissi, incredula nel vedere i due compagni arrendersi così, disse: "Non vi riconosco più, ragazzi! Dov'è finito il vostro coraggio? Ettore! Tu mi hai fatto capire l'importanza di tener duro. Perché ora vuoi tornare indietro?".

A questa sprezzante accusa Ettore replicò: "Perché io non sono un cane dei venti come te e Lily. Ora non avete più bisogno di me. Non posso neanche volare senza questo jet-pack".

Stava ancora parlando, quando da un buco più grande degli altri fuoriuscì un alto schizzo d'acqua incandescente, a pochi centimetri dai cani. Spaventati, si allontanarono.

"Ettore, non è vero che tu non ci servi più. Abbiamo bisogno di aiuto per salvare Wild. Non preoccuparti, una soluzione si trova sempre" spiegò dolcemente Sissi al cagnolino. Ettore, incoraggiato dal discorso dell'amica, si convinse a continuare la missione.

"L'unico modo per oltrepassare le prigioni di lava è diventare invisibili. Per fortuna..." cominciò Sissi, ma Lily la interruppe: "Per fortuna noi cani dei venti abbiamo questo potere". Sissi guardò malamente l'amica che l'aveva interrotta e ora le girava intorno vorticosamente.

Ettore, intanto, sentendosi escluso, si mise in disparte tenendo la coda tra le gambe.

"Ettore, cos'hai?" chiesero in coro le due cucciole vedendolo così.

"Io non posso diventare invisibile. Sono spacciato!" rispose uggiolando.

Lily e Sissi si guardarono negli occhi e dissero al beagle: "Tranquillo, tutti i cani terrestri che entrano nel Regno dei Venti ricevono i nostri poteri. Quindi anche tu puoi diventare invisibile".

Ettore, emozionato e notevolmente rincuorato, accennò ad un sorriso. Era proprio così. Bastava dire una semplice parola: "Invisibilità" e il corpo dei cani scompariva agli occhi di tutti.

~•~•~

I tre cuccioli, sicuri, volavano senza far rumore. Di loro si vedevano solo le ombre chiare e sfuggenti, che si muovevano sul terreno veloci come topolini inseguiti da un gatto. Ma Lily era distratta. Continuava a girare e a ridacchiare tra sé e sé.

Sissi la ammonì dicendo: "Smettila o ci farai scoprire".

Intanto un piccolo insetto a strisce gialle e nere si avvicinava. Era un'ape, odiata da tutti i cani. Quando Lily la vide, senza pensare gridò: "AAH, c'è un'ape". E cominciò ad abbaiare per cacciarla via. Il povero insetto fuggì impaurito, ma prima le sfiorò involontariamente l'invisibile zampa.

La cagnetta urlò così forte da mettere in funzione la sirena che cominciò a suonare e parlare: "We, we...intruso, intruso". Lily si spaventò molto. Il mantello immaginario che la rendeva invisibile le scivolò via come vernice e lei rimase ferma, sospesa in cielo, immobilizzata dalla paura.

I draghi la videro e urlarono: "He, he! Guarda un po'! Un altro cane impiccione!". E, raccolti alcuni massi incandescenti, cominciarono a scagliarglieli contro.

Ma lei non reagiva. Riusciva solo a dire: "Aiuto!".

Ettore, vedendo l'accaduto, cercava una soluzione per liberarla. Ma Sissi gli disse: "Ettore, Lily è stata scoperta. Non c'è modo di salvarla".

Ettore non riusciva a credere alle sue orecchie. Era ovvio che c'era un modo... in fondo c'è sempre una soluzione. Chiese come si facesse a ritornare normali, visibili. Non era difficile. Bastava dire "Disattiva invisibilità".

Il cucciolo, dopo aver recitato la formula, si fece coraggio e gridò: "Ehi, venite a prendermi se ci riuscite!".

Sissi, vedendo l'impavido Ettore cercare di salvare Lily, mettendo a repentaglio la sua stessa vita, pensò: "Che eroe il mio amico".

Lily, intanto, a vedere il beagle colpito dai sassi, impallidì, diventò nuovamente invisibile e scappò. I draghi intanto continuavano a tirare. "Argh... è troppo veloce! Non riusciamo a colpirlo! Continuiamo! Ci riusciremo!".

Ettore, ad un certo punto, sentì un dolore terribile alla zampetta. Era stato colpito e sanguinava. Uggiolando per il male, gridò: "Lily, sbrigati!"

La dalmata gli rispose dicendo: "Sono libera, vieni, presto!".

Ettore non se lo fece ripetere due volte. Subito vide il portale e lo indicò alle compagne: "Guardate! Là c'è il portale!". E, volando velocissimi, sparirono al suo interno.

"E adesso dove sono finiti? Ah, quel maledetto portale. Torniamocene a casa" esclamarono i draghi delusi e stanchi. Intanto la sirena continuava a parlare.

Un drago, infastidito, gridò: "E zitta tu!". E tutti tornarono nelle loro tane.

Ettore nel Regno dei VentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora