27 ~ Lo scontro decisivo

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L'abbraccio durò alcuni istanti. Il pelo era umido di lacrime e le voci tremanti. Ad un certo punto, il grande drago si avvicinò e afferrò Lily per la collottola. Michelle ringhiò e rizzò i peli, cercando di fargli paura, ma il risultato fu una risata maligna. Dopo di che afferrò anche lei.

"Mi dispiace per voi, ma non potrete sopravvivere a lungo qui... tanto vale che vi uccida adesso" esclamò minaccioso.

Un artiglio acuminato come una spada sporgeva dal suo dito. Con quello aveva tolto la vita a molti cani, i cui corpi giacevano a terra. Tentò di incidere una profonda ferita nella pelle di Lily, ma lei riuscì a liberarsi. Michelle penzolava sospesa sopra alla sua testa, con l'artiglio che le era sempre più vicino.

"No!" gridò Lily. Volò verso la zampa del mostro e lo fermò, facendo cadere la piccola a terra. Dolorante, la cuccioletta si alzò in piedi e leccò il muso di Lily.

Mary e Billy uscirono dal cassetto nel quale si erano nascosti e si arrampicarono veloci sulla schiena del cattivo, solleticandolo e mordicchiandolo.

Il drago, contrariato, li scaraventò a terra gridando: "Piccole canaglie. Vi faccio vedere cosa succede ai piccoli seccatori come voi".

I due si appiattirono e guairono. Poi con l'artiglio tentò nuovamente di trafiggerli, ma il tempestivo intervento di Ettore salvò loro la vita. Lily, intanto, pensava a nascondere i tre piccini.

~•~•~

Dal cumulo di cani dei venti, morti, vivi o che combattevano tra la vita e la morte, i due cuccioli udirono le voci strozzate di Sissi e Wild che lottavano con i cagnetti rimasti. Avevano bisogno di aiuto.

Lily ed Ettore spiccarono il volo diretti alla mischia. Ma in quel momento tutto si fermò.
Le orecchie dei cani si drizzarono all'istante.

La voce acuta di Scarlett attraversò l'aria: "Sbrigati, idiota! Sono sicura che quegli stupidi si sono subito buttati sul piccione gigante".

Non si era accorta di niente! Michelle rise piano seguita dai giovani compagni. I grandi avevano ragione.

"Io non ne sarei tanto sicuro, Scarlett..." pensò Ettore trattenendo a stento una risata. Dopo di che si lanciò addosso a Scarlett, che, nel frattempo, aveva raggiunto la stanza. Con cenni indicò ai compagni di legare le ali dei mostri.

Sissi corse a prendere le corde, seguita da Wild e Lily. Tutti i cani liberarono il passaggio, lasciandoli sfrecciare. Trovarono due corde, lunghe e robuste, e le sollevarono delicatamente.

Mary mise fuori il muso e fece segno ai compagni di seguirla. "Vi possiamo aiutare?" chiese Billy con un filo di voce.

"Certo, piccoli" rispose Ettore sorridendo.

I tre scodinzolarono allegri e afferrarono la corda con i denti. Poi aprirono le ali e cominciarono a divertirsi girando attorno ai mostri tirandosi la corda. Era un gioco. La fune scindeva l'aria come la frusta degli addestratori di leoni. Gli occhietti gioiosi dei cuccioli brillavano di una nuova luce. Quando ebbero finito, volarono in terra e si sedettero nascosti dietro ad una candida tovaglia appoggiata su un tavolino in legno. Ridacchiavano coprendo il musetto con la zampa.

~•~•~

"Andate via! Non vi vogliamo più vedere!" gridarono in coro Ettore e Sissi ai mostri.

I due malvagi si guardarono negli occhi e risero maliziosamente. "No! Non ce ne andremo. Questa è la nostra casa!" furono le loro parole.
Cercarono di dirigersi verso i cani, ma caddero goffamente a terra.

Tra le risate, i cuccioli si arrampicarono fino alla torre più alta, seguiti dai mostri adirati.
I malvagi saltarono sul sottile muretto di pietra che separava la torre dal cielo azzurro, ruggirono esasperati e balzarono in aria cercando di afferrare per le zampe qualche cane che volava sulle loro teste. Sembravano completamente impazziti. I denti erano serrati e sanguinanti.

Ettore li guardava stando immobile a terra. Poi si alzò in volo e planò facendosi trasportare dal vento. Wild fissava Ettore e in quel momento provò una sensazione che mai prima di allora aveva provato. Sentì la timidezza scivolare via da lui. Ora era convinto di farcela. Alzò la testa e raggiunse Ettore, seguito da Sissi e Lily.

"Questo castello, d'ora in poi, non sarà più vostro. Per troppo tempo avete diffuso il terrore tra i cani. Finalmente, abbiamo ritrovato la perduta speranza. Questa sarà la vostra fine" esclamarono in coro gli amici.

I mostri li ascoltavano in equilibrio precario sulle guglie. "Oh, come siete poetici... non penserete mica di farcela..." gridò Scarlett.

Ma ormai i cani erano inarrestabili e con tutta la loro forza andarono a sbattere contro i mostri. Questi ultimi con un grido lancinante caddero nel vuoto. L'aria scorreva veloce sui loro corpi. Cercarono di aprire le ali, ma invano. Erano in trappola.

Le voci fioche di Scarlett e Storm che pronunciavano le ultime parole giunsero alle orecchie dei cani. Poi uno schianto assordante scosse la terra.

Ettore nel Regno dei VentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora