I perfidi mostri pranzavano. Mangiavano senza pietà i poveri cani. Staccavano un ossicino dopo l'altro, divorando tutta la carne. Quando ebbero finito, Storm esclamò: "Ah, che ottimo pranzetto!". E si strofinò la pancia piena fino all'orlo. Scarlett, soddisfatta, sorrise strofinandosi il ventre a sua volta. Poi qualcosa non andò per il verso giusto.
All'improvviso si sentirono appesantiti, come se avessero mangiato una montagna. "Andiamo a riposarci un po'" disse Storm chiudendo gli occhi dolorante. Scarlett annuì e si diressero nella camera da letto. Si buttarono sul materasso e si addormentarono subito, russando.
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Intanto i cagnolini viaggiavano nel portale. Siccome il viaggio era lungo, si addormentarono, non accorgendosi di ciò che accadeva. L'uscita si avvicinava. Ad un certo punto, le vie si biforcarono: Ettore e Sissi andarono a destra e Lily e Wild a sinistra. Tutti furono scaraventati all'esterno del portale.
"Questo posto è disgustoso... e puzzolente!" esclamò Ettore disgustato. Infatti lui e Sissi erano in un luogo rossastro, con sparse ovunque delle pozze verdi. Di sicuro non erano adatte per un bagnetto rinfrescante... Il terreno sotto le loro zampine era molliccio ed elastico. E poi il fetore era nauseante.
"Penso di sapere dove siamo..." disse Sissi rivolgendosi al cagnetto che contemplava una di quelle chiazze verdognole. Lui la guardò. "...Siamo nella pancia del mostro!" urlò lei in preda all'agitazione.
Ma Ettore stava tranquillo. Non si agitava. Nei suoi viaggi aveva capito che l'unico modo per arrivare all'obiettivo era quello: stare calmi. Doveva riempirsi di energia positiva. Disse alla cucciola: "Come facciamo ad uscire?".
Sissi si acquattò in un angolo a pensare. Dopo qualche secondo sbottò: "Ettore, non ne ho idea!". E scoppiò in lacrime. Il cagnetto l'abbracciò, consolandola.
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Nella pancia dell'altro mostro, Scarlett, Wild e Lily dormivano. L'odore pungente li svegliò dopo poco. Lily si stirò e sbadigliò, poi si acquattò nuovamente. Wild intanto si era alzato sulle zampe e ora passeggiava per esplorare il luogo. Storceva il naso disgustato.
Dopo poco anche Lily era in piedi e ora cercava il compagno.
"Wild, Wild! Ci sei?" gridava. Il cucciolo la sentì e le rispose con un cenno."Meno male. Ero così preoccupata! Bleah... non mi piace questo posto". Si tappò il naso con la zampa e si alzò in volo. Wild annuì e fece lo stesso.
Lily drizzò le orecchie. "Il mio sesto senso mi dice che c'è qualcuno nei guai..." sussurrò.
Ma Wild la guardò e ruotò gli occhi. "Siamo noi quelli nei guai! È ovvio che questo posto è la pancia del mostro! Dobbiamo trovare un modo per uscire... prima di essere digeriti!".
La cagnetta incrociò le zampe, ma un rumore attirò la sua attenzione. Appoggiò l'orecchio contro ad una parete e ascoltò attentamente. Erano Ettore e Sissi nella pancia dell'altro mostro. Wild intanto stava a terra con la coda tra le gambe. Ad un certo punto Wild e Lily cominciarono a chiamare gli amici.
Ettore e Sissi li udirono gridare. Il cagnetto cominciò a correre, pensando che fossero con loro, ma Sissi lo fermò prendendolo per la coda.
"Non sono con noi" gli disse "sono nella pancia dell'altro mostro".
Ettore storse la testa, incredulo. Come facevano a sentirli? Erano troppo distanti. Ma Sissi gli spiegò: "Anche questo è un nostro potere". Infatti i cani dei venti avevano anche un super udito. Erano in grado di sentire qualunque cosa, anche se chi parlava con loro era a chilometri di distanza. Ettore sorrise eccitato.
Lily, certa che Ettore e Sissi potevano sentirla, spiegò il piano per uscire da quel posto spaventoso: "Mentre esploravo la pancia, mi è venuta un'idea. Ho trovato un condotto sul quale ci si può arrampicare facilmente. Da lì si può raggiungere la bocca. E poi, con un po' di solletico sulle guance, riusciremo a far aprire la bocca ai mostri ed uscire all'esterno. Ma ricordate: non potete usare le ali. Potrebbe essere molto pericoloso".
Sissi trascurò quest'ultimo dettaglio e si diresse verso il tubo di risalita. Ettore la seguì rapido e cominciarono ad arrampicarsi. La salita era ripida e le unghie cominciavano a cedere. I cuccioli cercavano di aiutarsi aprendo leggermente le ali. Ad un certo punto i succhi digestivi cominciarono a salire rapidamente. I cani aumentarono la velocità, ma la grande pozza verde era sempre più vicina alle loro code.
Sissi, presa dal panico, si staccò dalla parete e spiccò il volo. Ma in quel momento le sue ali si chiusero, attaccandosi al corpo. Terrorizzata, cominciò a gridare. Stava precipitando dritta dentro al lago acido, quando riuscì ad aggrapparsi ad un villo sporgente.
Urlava più forte che poteva, cercando di attirare l'attenzione di Ettore. Non riusciva più a tenersi. Ma Ettore era già in volo. Mettendo a repentaglio la sua vita aveva attivato il jet-pack e si era buttato in caduta libera. Sissi mollò la presa. Urlò con tutta la forza che aveva nei polmoni. Si dimenava, agitava le zampe e cercava invano di riaprire le ali. La sua codina era ormai a meno di un centimetro dal liquido quando Ettore l'afferrò, tirandola su usando tutta la sua forza. La cucciola si strinse a lui tremante. La portò un po' più in su e la aiutò a riaggrapparsi alla parete.
Per loro fortuna si accorsero che i succhi gastrici avevano smesso di salire. Ora potevano arrivare tranquilli fino in cima.
"Grazie Ettore. Mi hai salvato la vita!" disse riconoscente Sissi "mi dispiace tanto di aver disobbedito a Lily. Ecco che cosa succede a non ascoltare bene... E ora, se non ci fossi stato tu, sarei finita nell'acido senza possibilità di uscirne...". Uggiolò.
Ettore la guardò, esclamando: "Stai tranquilla. Capita a tutti di sbagliare. Per fortuna non è successo niente. Adesso raggiungiamo la cima...". E continuarono ad arrampicarsi.
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Ettore nel Regno dei Venti
Fantasia"Noi non abbiamo padroni. Siamo liberi. Nessuno ci può comandare. L'avventura è l'unica guida. Non puoi tirarti indietro. Tu sei il prescelto!". Ettore rimase a bocca aperta. Avrebbe voluto parlare nuovamente, ma il tono di Sissi non ammetteva repli...