13 ~ La cucciola scomparsa

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Ettore e Sissi sfrecciarono nuovamente attraverso il portale per raggiungere un nuovo mondo. Di nuovo furono avvolti dal blu e di nuovo scivolarono. "Dove finiremo adesso?" chiese Ettore.

"Lo scoprirai presto. Siamo arrivati!" rispose Sissi.

Attraversarono l'uscita e vennero scaraventati all'esterno. Questa volta il regno era diverso: le enormi distese verdi non c'erano più. E il cielo non era più terso e cristallino. Era notte. Il cielo era blu oltremare. Numerose erano le buie caverne, sparpagliate lungo pareti brulle e grigie. L'atmosfera inquietante spaventava i due cuccioli, ancora agitati per la precedente avventura.

"Dove siamo?" chiese Ettore a Sissi, standole vicino cercando di non perderla di vista.

"Nel mondo dei ragni" rispose la cagnetta indicando una caverna in cui rifugiarsi.

~•~•~

Dopo una corsa per raggiungere la grotta, Ettore disse alla compagna: "I ragni sono piccoli piccoli. Non saranno così pericolosi."

"Ti sbagli, Ettore. Questi ragni sono enormi. E molto pericolosi. I cani dei venti che per sbaglio si sono avventurati da queste parti non sono mai più tornati" iniziò a spiegare Sissi al cucciolo "ad esempio, la mia amica Lily. Qualche mese fa, Lily ed io stavamo giocando con un frisbee volante. Non c'eravamo accorte che c'era un portale... che portava nel mondo dei ragni. Il frisbee vi volò all'interno. Lily lo seguì. Io non ebbi il coraggio di entrare. Mi affacciai e la vidi scivolare verso il cupo regno. L'aspettai a lungo, ma lei non ritornò".

Ettore, commosso, andò a consolare Sissi che guaiva e uggiolava: "Tranquilla Sissi, magari non è stata mangiata da un ragno...".

"Io invece temo di sì. Ih, ih..." disse Sissi rimettendosi a piangere.

Nel frattempo nella grotta ombre misteriose correvano sui soffitti a testa in giù, ma i cuccioli non se ne accorsero. Erano intenti a consolarsi a vicenda. Ma ad un certo punto... Spaf, spaf, puh, puh! Il grande ragno aveva avvistato le sue prede. E nulla l'avrebbe fermato.

~•~•~

"Cos'è stato? Bleah, che schifo! Lasciami andare! Questa ragnatela mi rovina il pelo! Lo sai che lo rende appiccicoso e puzzolente! E una cagnolina dei venti come me non può avere il pelo appiccicoso e puzzolente!" gridò Sissi ritrovandosi avvolta a pancia in giù in una ragnatela appiccicosa. Il peggio era che se la preda si dimenava, la trappola si stringeva di più, soffocando la vittima.
Ettore, vedendo la compagna in difficoltà, tentò di liberarla, ma rimase bloccato a sua volta, con le zampe all'aria.

"Ah, ah, ah... Ma guarda un po' cosa ho catturato! Dei bei cuccioli" disse una voce proveniente da sopra una parete. I cani, tremanti, si girarono e videro che era un enorme ragno.

"Vi manca il vostro allegro mondo? Vi siete persi?" continuò il ragno, prendendosi gioco dei due amici in gabbia.

Ettore, infastidito dalla presa in giro, ringhiò e rizzò tutti i peli che aveva sulla schiena. Sissi fece lo stesso, ma un po' più timidamente.

Il ragno continuava a ridere dicendo: "E siete pure aggressivi! Ha, ha, ha!". I due cagnolini stettero zitti per alcuni istanti, con musi tristi e terrorizzati.

Quando il grande aracnide finì di beffeggiarli, esclamò: "Le vostre morbide pellicce saranno delle decorazioni perfette per le mie ragnatele. E voi un gustoso spuntino".

Ettore, sconsolato, chiese: "Sissi, perché tutti ci vogliono mangiare?".

"Amico, la carne canina è tra le più nutrienti. Quando qualcuno trova uno di noi non si fa problemi. Lo cattura. Lo uccide. Lo mangia. Inoltre il nostro pelo è pregiatissimo!" spiegò Sissi, anch'ella agitata. E cominciarono ad ululare. Non speravano infatti di riuscire a farla franca di nuovo.

Ettore nel Regno dei VentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora