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" Prendi la mia parte di cuore volubile,
La mia parte di amore meschino:
Prendere o lasciare, come vuoi,
Io me ne lavo le mani." Christina Rossetti

//flashback//
Era davvero felice quel giorno, pioveva si, ma il sorriso di Taehyung aveva illuminato la giornata a molte persone nella mattinata.
E lui adorava essere felice, sentire l'energia esplodergli in corpo, vedere tutto con colori accentuati.
Il motivo di tanta euforia era così semplice e banale, così ricorrente, la terza volta che lui e Jungkook festeggiavano un anno in più insieme.
Ripensò al loro primo bacio, erano così piccoli a quel tempo, anche perché solo due adolescenti potevano fare un tale tira e molla, così lungo, più meno quattro o cinque anni.
Ma ora, gli sembrava strano si, tutto era bello, si amavano, Taehyung non vedeva altro, non pensava ad altro se non passare la sua vita con il suo piccolo Kookie tra le braccia.
Quel giorno doveva essere a lavoro,fino a tardi;lavorava in un piccolo negozio di abbigliamento vintage,vicino casa e aveva detto al fidanzato che il negozio avrebbe tenuto aperto fino alla sera in occasione della festa di paese.
Jungkook gli aveva tenuto il muso per giorni, "è il nostro anniversario" diceva "lo passerò da solo".
Il regalo che aveva deciso di fargli era un anello di tiffany, una fedina, uguale a quella che aveva comprato per se stesso. Una promessa, un gesto poetico e romantico, come lui d'altronde.
Aprì la porta di casa sua,dove ormai Jungkook si era stabilito in maniera fissa.
-ma che fidanzato modello sono che riesco a lasciare il lavoro per te?-disse,posò le chiavi sulla mensola e continuò per il corridoio.
-Kookie?-
Sentì qualcuno sussurrare "cazzo", corrugò la fronte e tremando aprì la porta del bagno.
Si ritrovò per terra, senza nemmeno accorgersene,le sue gambe avevano ceduto.
La doccia era aperta, Jungkook era immobile davanti a lui, con un'asciugamano velocemente messo a coprire i fianchi e una ragazza accanto a lui,spaventata, cercava di coprirsi come meglio poteva data la sorpresa.
-Tae-
-zitto,stai solo zitto- quel tono,così duro non gli apparteneva,rarissime volte lo aveva usato, Jungkook se ne accorse e ubbidì.
-tu esci da questa casa, non me ne frega un cazzo se piove, muoviti.- le intimò.
Lei annuì,indossò il suo vestito e abbandonò quell'abitazione, con l'impressione che potesse venir giù solo con la rabbia che Taehyung aveva degli occhi.
-Taehyung- fece un secondo tentativo.
Si alzò.
-zitto,non te lo ripeto una terza volta-una lacrima fece capolino e corse giù in discesa sul volto.
Poi un'altra.
E un'altra.
Un'oceano.
-era il nostro terzo cazzo di anniversario! Ero felice mentre arrivavo, hai rovinato tutto-urlò.-perchè-sussurrò.
-Taehyung le cose non funzionavano da un po'-
-ah si? Te ne sei accorto solo tu-
-non sei-
-tu sono io? Non è colpa tua,sono io che sono sbagliato? trovati un'altra scusa, dimmi la fottuta verità-
-non credo di amarti più-
Si poté  sentire il momento in cui il cuore di Taehyung fu lacerato in due, lui lo sentì bene.
-potevi parlarmene-si sentiva solo, su una barchetta, a navigare senza remi in un mare che non conosceva.
-volevo risolvere da solo,provare qualcosa di diverso-
-qualcosa di diverso? Sei serio? Quanti anni hai? 3? Sei sempre stato così menefreghista e insensibile,mai hai preso una cosa sul serio,sempre a sminuire o scherzarci su-
-senti sei tu che hai insistito per metterci insieme e farla diventare una cosa seria, io andavo bene a-
-a vederci quando avevi voglia di scopare? A fare i ragazzini che fanno tira e molla? Hai 21 anni,cazzo ma sei un bambino-
-beh non mi sono fatto nessun altro quando non stavamo insieme- ecco,aveva formato la sua condanna.
-da quanto-
-da quanto cosa, non fare l'attore da drama Taehyung-
Gli tirò uno schiaffo, dritto sulla guancia destra,non se ne pentì un secondo.
-vedi di fare meno il coglione, da quanto cazzo di tempo mi tradisci- le lacrime erano state confinate dentro di lui, parlava con voce ferma, piena di odio, dopo tanto tempo.
-2 anni-
-wow,complimenti, davvero, lo hai nascosto proprio bene, in effetti sono stato proprio poco amorevole, ti ho dato tante di quelle mancanze che mi sarei tradito anche io-disse in tono sarcastico.
-non ho mai detto quello-
-e allora spiegami-urlò di nuovo.
-lascia stare-
-un cazzo, dimmelo- alzò ancora la voce .
-io non volevo che ci mettessimo insieme-urlò come se si stesse liberando di un peso.
Fu allora,solo allora,che Taehyung si lasciò andare in un pianto carico di un dolore che sentiva lo avrebbe ucciso.
-abbiamo forzato le cose-continuò il più piccolo.
-io non ho forzato nulla- urlò,un urlò bagnato,triste,senza forze.
-mi dispiace-
-no, non ti dispiace, vaffanculo,mi hai illuso per quasi 8 anni lo capisci?capisci che io ti amo più di me stesso e tu mi hai assecondato perché ti facevo pena e per una scopata sicura? Esci da qui, esci dalla mia vita porca puttana vattene-urlò a pieni polmoni.
Mentre Jungkook lo superava notò per terra,caduta dalla giacca, una scatolina bianca.
Taehyung lo notò,aspettò che passasse oltre e gliela tirò addosso.
-era una promessa, il mio regalo- si tolse l'anello che già aveva indossato-non conta più nulla-gettò anche quello prima di prendersi la testa tra le mani e rannicchiare le ginocchia. Aspettò il rumore della porta che si chiudeva per piangere sonoramente, come solo un'altra volta aveva fatto.

comme le soleil pendant l'orageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora