quinze

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"Non sempre oso toccarla,per timore
Che il bacio
Mi lasci le labbra bruciate.
Si,signore,una piccola beatitudine,
Una breve,amara beatitudine si ha in cambio
Di un grande peccato;
Non di meno, tu sai che dolce cosa sia"Laus Veneris

Solita giornata,sveglia presto,colazione veloce e via a lavoro.
Minso si era abituata a sentire Taehyung alzarsi e uscire di casa impacciatamente per provare a non farsi sentire.
Erano passati quattro giorni da quando Taehyung era tornato a casa tardi la sera e Jungkook si era congedato dopo aver pulito il vialetto.
Era da quel giorno che il più piccolo era riuscito a non incrociarlo mai,ad arrivare e uscire sempre quei cinque minuti in tempo per non vederlo.
Perchè? Anche Minso se lo chiedeva,voleva chiederglielo,ma riusciva sempre ad essere impegnato con suo fratello,andare a fare la spesa o qualsiasi altra scusa.
Strana quella situazione.
Una parte della risposta se l'era data;Taehyung continuava a uscire con quel Lucas,faceva sempre tardi,ma Jungkook non era più rimasto ad aspettarlo.
Quella sera Taehyung aprì la porta di casa ed entrò,non usciva con Lucas,come aveva comunicato alla ragazzina,tornò per cena.
Fu quando arrivò in cucina che Marte e Venere si scontrarono;Jungkook,che negli occhi aveva una rabbia guerriera, nel rivederlo dopo tanti giorni passati con "altre compagnie",si lasciò andare allo stupore di affogare in quello sguardo stupito,in una costellazione nella quale poteva dire di aver messo sottochiave il suo amore e le sue debolezze.
Come in una vera collisione,tutto tacque,fino a che Hyunsu,non squarciò il silenzio correndo e urlando in braccio a Taehyung.
-non-tossì-non sapevo saresti tornato a cena-disse Jungkook.
-ho detto a Minso di dirtelo-lei si ritrovò  l'universo addosso.
-ops,dimenticato-alzò le spalle e senza farsi vedere,sorrise.
-beh non importa,io stavo andando,mangia pure la mia parte-il piccolo levò il grembiule e posò le stoviglie che aveva in mano.
Nel passargli difianco notò un particolare nuovo;sullo zigomo sinistro torreggiava un livido violaceo.
-che hai fatto?-portò la mano al suo mento per vedere meglio.
Taehyung scosse il capo e abbassò nuovamente il viso.
-devo parlarti un attimo,vieni?-insistette.
Il più grande capì che se non fosse andato,la discussione avrebbe avuto luogo lì davanti ai nani.
Rimise a posto la sedia e andarono nel salotto.
-quindi?-
-è stato Lucas-lo disse così piano che Jungkook lo incitò a ripetere con un "mh?"
-senti ma che te frega?-alzò il tono.
-mi interessa cazzo!-urlò a bassa voce-ma ti pare,mi interessa se stai male,se torni tardi ubriaco,se esci con-
-Lucas,si è stato lui,ottimo lavoro Watson,ma no,non ti interessa,sono due giorni che ho questo livido,te ne sei accorto? No perché sono giorni che mi eviti-imitò il suo tono,forse mantenendolo un po' più alto.
Non sapeva che dire.
-come immaginavo,vai pure a casa Jungkook-si voltò.
Il più piccolo lo afferrò e portò di nuovo l'attenzione dello hyung su di lui.
-si ti ho evitato-si avvicinò-ho fatto i salti mortali per evitarti-Taehyung non si muoveva-perchè veramente non amavo l'idea di vederti uscire per quello o tornare magari felice e contento-ormai i loro respiri erano uno solo-e ora che so che è uno stronzo figlio di puttana-poggiò la mano sulla guancia livida-posso-sussurrò.
Lo guardò un'ultima volta negli occhi,serio,ma disperato,prima di poggiare le sue labbra su quelle del maggiore.

comme le soleil pendant l'orageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora