"Lanciare i dadi una volta o due
È un gioco da signori,
Ma non vince chi gioca con il peccato
Nella segreta casa della vergogna"Oscar WildeSi sentiva sbagliato,fuori posto,sporco.
L'altro,euforico,vivo, rinato.
Animi diversi nella stessa situazione,come due personalità opposte in un corpo solo.
Più Taehyung provava a isolare il volto di Jungkook nella sua testa,più veniva rimpiazzata da quella di Lucas.
Junkook sentiva di non poter vivere,di non poter più riuscire a vivere un solo giorno senza sentirsi incollato al corpo del più grande,sperava con tutta la sua forza di non essere rifiutato,perchè sapeva di non essere in grado di accettarlo.
Ma Taehyung aveva un groppo nel petto,una sensazione di nausea,perchè quel viso tornava e tornava.
Il più piccolo sembrava aggrapparsi disperato a quelle labbra che tanto gli erano mancate,che avesse capito?
Qualsiasi fosse la risposta,accadde,Taehyung si scostò.
Sale su una ferita;vide gli occhi di Jungkook pieni di lacrime,il volto era già umido,subito pensò di vedere il suo stesso riflesso.
Jungkook boccheggiò,come a prender fiato tornando in superficie,era annegato in un sogno troppo bello,speranzoso.Voleva annegare.
Taehyung si accasciò a terra e iniziò a singhiozzare,tenendosi la testa con le mani,la sua schiena faceva su e giù.
Sentì la porta sbattere.
Jungkook se ne era andato.
-hyung? Che succede?-
Nemmeno la vocina di Hyunsu gli fece trovare la forza di alzare il volto.
-Hyun,vai su a giocare in camera?tra un attimo ti raggiungiamo,mh?-
Non lo vide,ma con gli occhi preoccupati,ascoltò la sorella.
Lei si abbassò.
-che ti ha fatto?-
Nulla.
-io giuro che lo picchio,lo prendo e-
Taehyung la abbracciò,proseguendo nel suo pianto liberatorio.
Sentiva di aver trovato la sua boa per galleggiare.